PORTIS (DE) ULVINO († 1285)

PORTIS (DE) ULVINO († 1285)

vescovo  

Figlio di Guarnerio de Portis e di Ginevra di Gagliano, apparteneva all’aristocrazia cividalese. Il nonno paterno, Ermanno, era fratello di Ulrico de Portis, vescovo di Trieste, che era dunque suo prozio. Di Ginevra, vedova di Guarnerio de Portis († 1264), si sa che viveva con gli altri suoi figli, Andrea, Utussio, Adelaide ed Enrico, in contrada San Silvestro. U., invece, già nel 1267 era pievano di Mortegliano e risultava cappellano del patriarca Gregorio di Montelongo. Nel 1271 è menzionato per ultimo in un un lungo elenco di canonici di Cividale (essendo, probabilmente, il più giovane, o quello di più fresca nomina). Nel 1274 il vicedecano del capitolo di Cividale investiva U. delle case del defunto Enrico detto Gardamomo. Nel 1277, presenti i fratelli Enrico, Andrea e Utussio, consenzienti, il canonico U. vendeva al decano del suo capitolo, Bernardo di Ragogna, una casa in Borgo di Ponte, appartenuta alla nonna Belinda, vedova di Ermanno de Portis. Nel 1281 svolgeva la funzione di canipario del capitolo cividalese. Probabilmente fu eletto vescovo di Trieste l’anno seguente. Nel marzo del 1283, già consacrato vescovo, dovette giurare al patriarca di Aquileia, Raimondo della Torre, di rispettare la lega da lui stipulata con il conte Alberto di Gorizia contro Venezia. ... leggi Il 4 giugno 1284 il vescovo triestino era presente alla consegna della veste religiosa e della regola di santa Chiara alle prime monache francescane nella sua Cividale. Intanto, dopo una lunga tregua, la guerra contro Venezia si concluse con la vittoria di quest’ultima, ed è qui che fu stipulata la pace il 3 gennaio 1285. U. fu scelto come uno dei tre arbitri che dovevano controllare sull’osservanza delle condizioni del trattato. Trieste, d’ora in poi riconosciuta come indipendente, dovette giurare amicizia a Venezia. Poco dopo il vescovo morì, il 6 maggio 1285. L’11 di quel mese, suo fratello Enrico garantiva al decano di Cividale il versamento di 100 lire di piccoli veronesi per la celebrazione dell’anniversario del fratello U., defunto vescovo di Trieste.

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Bibliografia

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