GUGLIELMO DI EGIDIO DA CIVIDALE

GUGLIELMO DI EGIDIO DA CIVIDALE (? - 1349)

ecclesiastico, notaio

Immagine del soggetto

Segni di tabellionato e sottoscrizioni di Guglielmo di Egidio da Cividale e di Pietro da Orsaria.

Esponente della piccola nobiltà cittadina cividalese, questo notaio appartiene a una famiglia dotata di un discreto patrimonio e legata da vincoli di parentela ai Boiani. L’ascesa sociale del padre Egidio, che intesse relazioni importanti con le istituzioni cittadine e con il principato ecclesiastico, agevola la carriera di G. Notaio “patriarchali auctoritate” sin dal 1290, egli offre i suoi servizi ai presuli aquileiesi: nel 1296 figura tra i collaboratori di Raimondo della Torre; nel 1303 ricopre la carica di cancelliere del patriarca Ottobono. Alla morte di quest’ultimo il notaio torna a Cividale e comincia a lavorare per la collegiata di S. Maria e per i suoi membri, favorito probabilmente dallo stato clericale. In breve tempo G. instaura una collaborazione particolare con il canonico Artico di Castello, di cui diviene familiare. Il legame con il nobile friulano segna la sua carriera ecclesiastica. Nel 1316 il notaio nomina un procuratore affinché ottenga dal pontefice la conferma di un beneficio presso la chiesa di Cividale. Nel 1317, al seguito del di Castello, si reca ad Avignone per incontrare il nuovo patriarca Gastone della Torre. Con l’elezione di Artico a vescovo di Concordia, nel 1318, G. ottiene un canonicato presso il locale capitolo cattedrale e assume un ruolo di primo piano nella gestione documentaria dell’episcopato. L’anno successivo il di Castello indirizza la sua elezione a preposito di Concordia. Nonostante la posizione istituzionale assunta nella Destra Tagliamento, il notaio cividalese rimane legato alla sua città natale, dove ritorna con una certa frequenza, mosso da interessi professionali e familiari. ... leggi Non trascura, inoltre, di coltivare quei legami personali, che possono rivelarsi necessari per il proseguimento della propria carriera. Nel 1321 ottiene un canonicato nella chiesa di S. Pietro in Carnia. Tre anni più tardi G., che ha allentato gradualmente i rapporti con il vescovo Artico, a causa della difficile situazione interna alla diocesi di Concordia, risiede stabilmente nella città ducale, dove ricopre l’ufficio di arcidiacono “pro capitulo Civitatis”. Nel settembre del 1324 il notaio nomina dei procuratori per ottenere dal pontefice un canonicato presso la chiesa di S. Maria, beneficio testimoniato dal punto di vista documentario solo dal 1330. Tre anni più tardi G., divenuto nel frattempo anche preposito di S. Pietro in Carnia, è chiamato a far parte della delegazione friulana che, dopo la morte di Pagano della Torre, si reca ad Avignone per chiedere la nomina di un nuovo patriarca. Tornato in Friuli, partecipa a Udine nel 1335 al primo sinodo provinciale di Bertrando di Saint-Geniès. Muore a Cividale l’8 aprile del 1349.

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Bibliografia

MANC, Pergamene capitolari.

GIANNI, Istituzioni ecclesiastiche; GIANNI, Guglielmo; GIANNI, Vescovi e capitolo; SCALON, Libri degli anniversari, 143, 207, 232, 288, 298, 581, 936, 995, 1000, 1014, 1017.

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