STAINERO IACOPO

STAINERO IACOPO (1510 - ?)

agrimensore, agronomo

Immagine del soggetto

Ritratto presunto di Iacopo Stainero sul frontespizio della prima edizione della "Patria del Friuli restaurata", Venezia 1595.

Lo S. nacque ad Udine verso la seconda decade del secolo XVI da una famiglia di probabili ascendenze tedesche. Mancano dati certi sulla formazione e gli anni giovanili, tanto che le prime notizie verificabili risalgono appena al 1560, quando egli venne chiamato a pronunciarsi su una delicata questione di metrologia. Poiché difficilmente un compito simile sarebbe stato affidato ad un principiante, lo S. doveva avere alle spalle una carriera già cospicua, il che porterebbe a fissare l’inizio della sua attività come agrimensore verso il terzoquarto decennio del secolo XVI. Rari e dispersi risultano gli accenni alla vita professionale: due stime del 1560 e 1563, un arbitrato per migliorie risalente al 1573 (noto attraverso un regesto novecentesco) ed infine una stima senza data, ma riferibile alla seconda metà del Cinquecento. L’8 marzo 1595, in età ormai avanzata, giurò di osservare le nuove norme per l’esercizio della professione, disposizioni che il consiglio comunale di Udine aveva approvato solo pochi mesi prima, il 19 gennaio. Nello stesso anno pubblicò a Venezia la Patria del Friuli restaurata, un compendio di agronomia ed estimo corredato da tavole statistiche con i prezzi dei principali prodotti agricoli sulla piazza udinese durante l’intero secolo XVI. Non se ne hanno più notizie dopo quella data. Dal punto di vista della storia della cultura, lo S. è un personaggio anomalo che si muove ai confini fra conoscenze tradizionali e nascente cultura scientifica. In una società caratterizzata da una distinzione ancora molto netta fra scienza e lavoro, con un’indiscutibile preminenza della prima sul secondo, egli rivendica con convinzione la dignità ed il valore delle conoscenze tecnico-pratiche. Una tale presa di posizione è tanto più significativa nel campo specifico dell’agrimensura, professione che agli occhi dei contemporanei appariva irrimediabilmente svilita dalla sua matrice rurale. ... leggi Lo S. infine non si limita ad argomenti tecnici in senso stretto, ma affronta una pluralità di aspetti legati alla società del suo tempo manifestando spesso un trasparente impegno civile. L’intero trattatello prende infatti il nome da un succinto capitoletto intitolato «Modo di restaurare la Patria del Friuli», dove l’autore indica una serie di provvedimenti per il miglioramento delle condizioni delle classi rurali, mentre uno dei motivi ricorrenti dell’opera è l’idea che l’esercizio onesto dell’agrimensura e dell’estimo contribuisca ad una società ben regolata.

Chiudi

Bibliografia

I. STAINERO, Patria del Friuli restaurata, Venetia, 1595 (= Il perito arithmetico e geometrico, Udine, Schiratti, 1672].

MARCHETTI, Friuli, 1017; LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 506; G. COMELLI, La stampa ad Udine nel ’600, «Atti dell’Accademia di scienze lettere ed arti di Udine», s. VI, 13 (1954-1957), 69-106, 99-100; G.E. FERRARI, L’operetta d’estimo friulano dello Stainero e le sue due edizioni, «Ce fastu?», 32 (1956), 76-91; G. DI CAPORIACCO, Storia dei periti pubblici agrimensori, geometri in Friuli, Udine, Collegio dei geometri del Friuli, 1966, 11-16; L. MORASSI, 1420/1797. Economia e società in Friuli, Udine, Casamassima, 1997, 202-206; I. STAINERO, Patria del Friuli restaurata. Estimo, agronomia e vita nei campi nel manuale di un ‘pubblico perito’ udinese del Cinquecento, a cura di A. PESARO, Udine, Forum, 2006.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *