SAGABRIA FRANCESCO

SAGABRIA FRANCESCO (1500 - ?)

strumentista

Figlio di Nicolò e di Maria, nacque a Udine, forse prima del 1550, in borgo Grazzano ove la famiglia risiedeva già con il nonno paterno Gregorio «de li flautti» (o «fiautti») almeno dal 1513, e in Udine venne educato alla musica ad opera soprattutto dello zio paterno Giacomo Sagabria pure lui detto «de li flautti» (padre e zio figuravano tra i pifferi stipendiati della comunità fin dagli anni Quaranta). Rimasto orfano di padre poco prima del 1570, si trovò a sostentare tre fratelli, dei quali solo Gregorio ci è noto, e altrettante sorelle. Il 27 gennaio di quell’anno entrò pure lui a far parte della Compagnia strumentale udinese che però fu presto sciolta per ristrettezze economiche. Nel 1571 insieme col fratello Gregorio era al servizio della comunità di Gorizia, ma nel settembre del 1572 risultava risiedere nuovamente a Udine, in borgo Grazzano, insieme con la madre. Nel maggio del 1573 la Compagnia strumentale cittadina venne ricostituita senza di lui, che fu aggregato solo successivamente, agli inizi del 1575, chiamatovi da Venezia. Il 6 aprile 1578 S. presentò le proprie dimissioni, insieme con A. Orologio, A. Mosto, F. Sertorio. Da Udine i quattro compagni passarono molto probabilmente subito alla corte di Rodolfo II in Praga ove risultano pagati come trombettieri dal 1580 (ma i registri degli anni immediatamente precedenti sono perduti). Il S. lasciò Praga, insieme con l’Orologio, nel giugno del 1587 forse alla volta di Dresda dove i due figuravano tra i membri della cappella di corte nel 1590; nel 1592 probabilmente erano di nuovo a Praga e nel 1600-01 a Wolfenbüttel. È possibile che i due musicisti fossero entrati al servizio del duca di Braunschweig Heinrich Julius al quale nel 1596 (con lettera dedicatoria datata Venezia 7 ottobre 1595) F. S., probabile compilatore del libro e forse intavolatore dei brani, indirizzò le Canzonette a tre voci di Alessandro Orologio intavolate per sonar di liuto. L’ultima informazione sul suo conto risale al 1606, quando figura, ancora una volta accanto all’Orologio, tra gli strumentisti della corte di Dresda.

Bibliografia

ACU, Acta capituli Utinensis, 11, f. 32v, 37r-v; ASU, NA, Pontone Nicolò - Salamonio Gio. Domenico, 6593, f. 1-3; BCU, CA, Annales civitatis Utini, LVII, f. 216v-218r; LVIII, f. 13v-14r; LIX, f. 25r-v; LX, f. 14r-v.

EITNERQ, VIII, 383; RISM A/I/6 O 125. VALE, Udine, 116, 118, 120, 122; A. OROLOGIO, Kanconety pro tři hlasy a loutnu (1596), editor P. DANĚK - R. MĚŘINSKÝ, Praga, Editio Supraphon, 1990; ID., Opera omnia, II. Canzonette a tre voci intavolate per sonar di liuto, a cura di F. COLUSSI, Udine, Pizzicato, 1993, 5; E. STIPČEVIĆ, Zagrebacki lutnjist iz 16. stoljeca, «Vjesnik Hrvatski politicki dnevnik» 22 ottobre 1996, 18; A. ARBO, Musicisti di frontiera. Le attività musicali a Gorizia dal medioevo al Novecento, Mariano del Friuli, EdL, 1998 («Monografie storiche goriziane», 1), 21-22; E. STIPČEVIĆ, Stari zagrebacki lutnjar, in Etide Za Lijevu Ruku: Ogledi, Zagreb, Znanje, 2000, 66-69; J. HAUSENBLASOVÁ, Der Hof Kaiser Rudolfs II. Eine Edition der Hofstaatsverzeichnisse, 1576-1612, Prag, Artefactum, 2002 (Fontes Historiae Artium, IX); S. CAVAZZA, Praga e le corti tedesche all’epoca di Alessandro Orologio, in Alessandro Orologio, 35-60; COLUSSI, La compagnia strumentale; M. ŽÁČKOVÁ ROSSI, Da Udine a Praga. La crescente fortuna dei musicisti friulani alla corte imperiale di Rodolfo II, ivi, 265-276.

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