TACCONI GIUSEPPE

TACCONI GIUSEPPE

medico, naturalista

Il naturalista T. svolse la sua attività in Friuli negli anni tra il 1885 e il 1911. Nel luglio 1885, mentre era medico condotto a Pontebba (Udine), ricevette la visita di Théodore Caruel, che stava compiendo un viaggio di interesse botanico e lo accompagnò in due escursioni nei dintorni. Caruel descrisse T. come un naturalista con interessi prevalentemente entomologici, del quale poté apprezzare la collezione di insetti. Infatti egli si dedicò in particolare alla raccolta e allo studio di Lepidotteri Ropaloceri e di Odonati del Friuli, che illustrò in diverse note apparse nella rivista della Società alpina friulana e in quella della Associazione agraria friulana. Nel 1886 lasciò Pontebba e si trasferì alla condotta medica di Gonars. In seguito assunse la condotta di San Michele al Tagliamento; nel 1896 Achille Tellini segnalava che «la più ricca raccolta entomologica friulana appartiene al signor dott. Giuseppe Tacconi, medico a S. Michele al Tagliamento». Contribuì agli studi naturalistici del Friuli con diversi lavori, tra i quali si segnalano: Sfingi del Canal del Ferro («In Alto», 1890); Contribuzione allo studio dei Ropaloceri del Canal del Ferro («Cronaca della Società alpina friulana», 1887-1888); Le libellule del Friuli («In Alto», 18, 1906); Contributo allo studio dell’entomologia friulana (ibid., 1910); Contributo allo studio degli insetti del Friuli (ibid., 1911). Tra i lavori di taglio più pratico comparsi sul «Bullettino della Associazione agraria friulana» (1888), si ricordano: Le Libellule del Friuli. Contribuzione allo studio degli insetti utili; Necessità dell’esistenza degli insetti per la fecondazione dei fiori e Del marciume dell’uva. Il lavoro di T. sulle libellule accese una simpatica discussione con un amico sull’utilità pratica, presunta o reale, dello studio naturalistico delle stesse. La discussione fu pubblicata sulle pagine de «La Patria del Friuli»: all’articolo La libelluliade del dott. Tacconi (1° febbraio 1888), firmato con lo pseudonimo Pitagora (rimasto non identificato, ma era un amico di T. che si occupava di microbiologia), T. rispose con la nota Risposta a Pitagora a proposito delle “Libelluliade” (7 febbraio 1888).

Bibliografia

G. TACCONI, Da Gonars al Montasio, «In Alto», 1/4 (1890), 77-82; ID., Da Pontebba a Hermagor, ibid., 2/4 (1891), 88-91; ID., Uno sguardo alla flora del bacino del Fella, ibid., 3/3 (1892), 49-55.

T. CARUEL, Note di una corsa botanica nel Friuli, «Nuovo giornale botanico italiano», 18/1 (1886), 24-28; P.A. SACCARDO, La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza, «Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti», 25/4 (1895), 159; ID., La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza. Parte seconda, ibid., 26/6 (1901), 105; A. TELLINI, Il Gabinetto di Storia Naturale del Regio Istituto Tecnico “Antonio Zanon” in Udine con notizie sopra altre collezioni di oggetti naturali del Friuli, Udine, Tip. G. Seitz, 1897, 75, 88; C. CONCI, Repertorio delle biografie e bibliografie degli scrittori e cultori italiani di entomologia, «Memorie della Società entomologica italiana», 48 (1969), 1028; P. GLEREAN, Gli studi entomologici in Friuli fra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, in Historia naturalis, 61-68.

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