PACE (DE) MARIA

PACE (DE) MARIA (1882 - 1958)

scrittrice, benefattrice

Nacque a Tapogliano (Udine) nel 1882. Nobildonna distintasi nell’assistenzialismo, fu di profondi sentimenti patriottici filoaustriaci. I suoi interessi riflettono l’atmosfera che si respirava nella famiglia dei conti Pace, contraddistinta da una notevole sensibilità per i problemi sociali e da una certa attenzione per la letteratura friulana. I Pace vantavano inoltre fra gli antenati anche la prima letterata conosciuta della regione: Teresa de Pace, studiosa di lettere italiane e francesi e autrice del trattato Riflessioni storico-critiche sopra le migliori opere d’autori moderni fatte per diporto da una dama, unica donna menzionata nell’opera Gli scrittori friulano-austriaci di Pier Antonio Codelli. A Tapogliano crebbe assieme a Therese Lapenna, orfana ospite dei Pace. Lapenna si distinse nelle traduzioni e viene ricordata per una sua conferenza in friulano sulla Croce Rossa, letta ad Aiello il 22 novembre 1914 e stampata in opuscolo. P. sembra condividere la sensibilità di Teresa e seguirne l’esempio. Durante la grande guerra la nobildonna si impegnò infatti in Austria collaborando nell’organizzazione per l’assistenza ai profughi giunti dal Friuli austriaco, al cui vertice si prodigava monsignor Faidutti, deputato isontino al parlamento di Vienna. Alcune pubblicazioni testimoniano il profilo culturale e l’impegno della contessa Maria Pace in tempo di guerra. Si tratta di due libretti da lei curati con grande perizia nel 1917, entrambi stampati a Graz sotto l’egida della luogotenenza della Stiria e destinati ai profughi friulani. ... leggi Un gran numero di abitanti del Goriziano allo scoppio del conflitto si rifugiò o venne avviato a Graz e in altre località dell’Austria in appositi campi, dove rimase sino alla fine della guerra. In quanto componente del Comitato per i profughi meridionali, P. collaborò anche ad iniziative volte ad assicurare l’assistenza spirituale. Con questo intento raccolse una serie di canti popolari italiani, friulani e tedeschi ciascuno tradotto anche nelle altre lingue, nonché brani liturgici e di musica sacra, curando l’edizione di una scelta di poesie e canti intitolata Gloria-Viktoria! e una di preghiere e canzoni sacre col titolo Osanna. Questi opuscoli vennero propagandati tra i profughi o tra i friulani che militavano nell’esercito austro-ungarico. I due titoli ricordati hanno arricchito il filone delle traduzioni dal friulano in tedesco o viceversa, invero non molto numerose ma tipiche alla fine dell’Ottocento e nei primi del Novecento nel Goriziano, dove il friulano godeva di una particolare attenzione anche in ambiente colto e aristocratico. Alla fine del conflitto P. tornò a Tapogliano, dove abitò sino ai primi anni Trenta. Si trasferì poi a Graz e quivi trascorse il resto della sua vita. Morì nel capoluogo stiriano nel 1958.

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Bibliografia

L. CICERI, Curiosità letterarie friulane nel Goriziano, in Guriza, 288-293; M. MICHELUTTI, Canti e preghiere… profughi, in Friûl di soreli jevât, 243-256; H. KITZMÜLLER, Il friulano “austriaco” sino al 1918, in Cultura friulana, 305-309.

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