COLLOTTA GIACOMO

COLLOTTA GIACOMO (1820 - 1888)

possidente, politico, agronomo

Pur essendo nato a Padova nel 1820, Camillo Giussani lo definì «mezzo padovano e mezzo veneziano», anche se, come proprietario di un’ampia tenuta a Torre di Zuino, «lo si considerò sempre come friulano». Nel 1855 C. fu parte attiva nella costituzione dell’Associazione agraria friulana, mettendo a disposizione dei soci le esperienze compiute e le riflessioni sui problemi dell’agricoltura veneta e friulana, poi raccolte nel volume Sull’agricoltura nelle Province venete (Venezia, 1856). In particolare, si occupò dell’attitudine alla produzione agraria dei terreni umidi e dell’opportunità di sviluppare la coltivazione del riso (Sulle risaie del basso Friuli, Venezia, 1859), assumendo, in un momento in cui la pubblicistica specialistica e le massime istituzioni accademiche seguivano con interesse e favore queste iniziative, una posizione fortemente critica. Tra il 1858 e il 1859 collaborò anche con il giornale politico-letterario «L’età presente», che accolse le sue Vedute generali sull’economia rurale veneta e le recensioni a volumi, nelle quali, in chiave antiaustriaca, non mancò di evidenziare il pesante carico fiscale gravante sui terreni. Nel 1859 entrò a far parte del Comitato veneto, che «raccoglieva quanti lavoravano e tramavano, collegati alla centrale di Torino per la liberazione delle terre ancora sotto gli Asburgo». Dopo l’annessione fu deputato per il collegio di Palmanova nella IX, X e XII legislatura (1866-1876). Nell’XI legislatura fu sconfitto a Palmanova da Federico Seismit-Doda, per essere poi eletto a Tolmezzo l’anno successivo in sostituzione di Giuseppe Giacomelli. In quel periodo, che racchiude gli ultimi dieci anni della Destra storica, schieramento al quale apparteneva, cercò di portare un contributo al processo di integrazione economica del Friuli, dedicandosi alle questioni fiscali, daziarie e commerciali. Si interessò anche dei rapporti di produzione nelle campagne venete, con particolare riguardo al contratto colonico, di zootecnia e di bachicoltura, rappresentando il governo italiano al congresso bacologico internazionale di Rovereto del 1872. Morì nel 1888 a Cagnola di Conselve (Padova).

Bibliografia

T. SARTI, I rappresentanti del Piemonte e d’Italia nelle tredici legislature del Regno, Roma, Tip. A. Polini, 1880, 274; Notizie, «Ateneo veneto», s. XII, 1 (1888), 344; C. GIUSSANI, Ricordi di elezioni politiche in Friuli, «La Patria del Friuli», 5 marzo 1897; T. TESSITORI, Friuli 1866: uomini e problemi, Udine, Del Bianco, 1966, 58, 93; RINALDI, Deputati, voce; A. LAZZARINI, Fra terra e acqua. L’azienda risicola di una famiglia veneziana nel delta del Po, I, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, 117-119; A. CAFARELLI, La terra avara. Assetti fondiari e forme di conduzione agraria nella Bassa friulana (1866-1914), Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 1999, ad indicem.

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