ARTICUCCIO DA RIVIGNANO

ARTICUCCIO DA RIVIGNANO

notaio

A. di Domenico da Rivignano, notaio, nacque intorno al 1350, probabilmente a Rivignano, come si deduce dal fatto che egli si firma sempre «de Rivignano». Da un documento del cancelliere patriarcale Ermanno di Nicolussio da Udine datato 24 marzo 1377 risulta possedere un mulino sul fiume Stella in Rivignano. Fu scriba e giudice ordinario della curia spirituale durante il patriarcato di Marquardo di Randeck. I suoi documenti, custoditi presso l’Archivio di stato di Udine, sono sottoscritti ad Aquileia, Spilimbergo e Marano tra il 1369 e il 1377. Il 5 aprile 1382 A. rogava un documento per un certo Iohannes Iud di Gorizia in favore del capitolo di Aquileia e l’anno successivo si trovava a Zara dove avrebbe esercitato la professione fino al 1416, probabile anno della morte. Tra i notai più famosi della città egli redasse nel 1385 l’inventario dei beni lasciati ai propri eredi da un ricco commerciante zaratino, Michele di Pietro. Il documento, rinvenuto qualche anno fa nell’archivio del convento di S. Maria a Zara, consiste di 134 fogli, scritti in latino e talora in volgare, dove si elencano beni mobili di notevole valore tra i quali libri, in latino, italiano e francese. Si segnalano, oltre a messali e salteri e a opere di medicina, un codice contenente le favole di Esopo e soprattutto un esemplare della Divina Commedia di Dante Alighieri che, secondo lo studioso croato Jakov Stipišíć che ha pubblicato l’inventario, sarebbe la prima attestazione della conoscenza di Dante in Croazia e fuori dall’Italia. Al notaio viene anche attribuita la prima descrizione dello stemma del comune di Zara: «Al di fuori di cera bianca, al di dentro di cera rossa nella quale c’è la figura di un cavallo che porta una immagine d’uomo tenente dinanzi al petto uno scudo con la croce e avente sotto il braccio destro una lancia con la banderuola, segnata pure di una croce; la figura d’uomo ha una spada al fianco sinistro e una clamide al collo svolazzante dietro le spalle. E, nell’orlo della cera rossa, sono scritte queste parole: ‘Urbs Dalmatina Iadra pollet hoc duce’».

Bibliografia

B. ZILIOTTO, Raffaele Zovenzoni, la vita, i carmi, Trieste, Comune di Trieste, 1950, 163; P. TREMOLI, Itinerario umano di Raffaele Zovenzoni, «Archeografo triestino», 39 (1979), 115-202; SCALON, Necrologium, 205; ZENAROLA PASTORE, Atti, 226, 229-233; M. PETROV, Inventar dobara Mihovila suknara pokojnog Petra iz godine 1385, prepisao i priredio Jakov Stipišíć, Zadar: Stalna izlozba crkvene umjetnosti u Zadru, 2000; G. SCOTTI, Le tracce di Dante nella Dalmazia del Trecento. Michele di Pietro, un ricco zaratino di lingua italiana, «La voce del popolo», 2000-2003, 2-3.

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