BERTOLI GIAN DOMENICO

BERTOLI GIAN DOMENICO (1676 - 1763)

archeologo

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Ritratto di Gian Domenico Bertoli, in "Galleria dei letterati ed artisti illustri" di Bartolomeo Gamba, Venezia 1824.

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Antiporta delle Antichità  di Aquileia di Gian Domenico Bertoli (Venezia 1739) rappresentante Minerva in soccorso di Aquileia.

Fratello maggiore di Daniele Antonio, nacque a Mereto di Tomba il 13 marzo 1676 dal conte Giovan Giacomo e da Maria Giuseppina Pischiutti. Ricevuti i primi insegnamenti a San Daniele, insieme al fratello si trasferì a Venezia, per completare gli studi presso i padri somaschi. Grazie allo zio Giovanni Daniele, canonico di Aquileia, di cui era ospite, entrò in contatto con i circoli eruditi che facevano capo al cardinale Giovanni Dolfin. Nel 1700 ricevette gli ordini minori e fu nominato coadiutore dello zio, stabilendosi in quello stesso anno ad Aquileia, dove si spense il 21 marzo 1763. Qui il B., seguendo l’esempio di molti illustri contemporanei che si dedicavano agli studi antiquari con criteri sempre più attenti alla filologia e all’esame diretto dei reperti (come Mabillon, Mountfaucon, Filippo Buonarroti, Ludovico Antonio Muratori, il conterraneo Giusto Fontanini e il quasi coetaneo Scipione Maffei), iniziò la raccolta (in una collezione che divenne una sorta di museo privato, simile a quello del Maffei) e la schedatura dei materiali antichi che affioravano, spesso in modo confuso, nell’ambito aquileiese. Il metodo adottato dal B. si distaccava dall’erudizione antiquaria di matrice seicentesca, rivolta alla mera elencazione di oggetti e alla sola acquisizione di notizie su di essi e, pur senza anticipare la stagione archeologica neoclassica, mirava ad una compiuta ricostruzione del passato, intendendo i reperti come fonti storiche. Da tali ricerche nel 1715 emerse la Dissertazione sulle corniole antiche figurate, edita solo nel 1760, e soprattutto, dopo una lunga e complessa gestazione, incoraggiata tra l’altro dal Muratori, nel 1737 il B. licenziò il volume Le antichità d’Aquileia, edito a Venezia nel 1740, anche se il frontespizio riporta la data 1739. Esso contiene 665 schede che catalogano, con criteri rigorosi e obiettivi, materiali tra loro assai diversi: principalmente iscrizioni d’età romana, ma anche monete, sigilli e pitture di epoca patriarcale. ... leggi Per il suo autore si trattava di una sorta di «museo cartaceo» (Furlan), attraverso il quale pervenire a una ricostruzione della storia delle province friulane. Il generale favore con cui fu accolta la pubblicazione delle Antichità, con la conseguente aggregazione a molte Accademie (la Colombaria di Firenze nel 1746, l’Etrusca di Cortona nel 1749 e quella di Udine nel 1758) e l’infittirsi di rapporti epistolari con eruditi friulani e non solo, spinsero il B. a continuare gli studi, mettendo così insieme un cospicuo materiale manoscritto che doveva costituire la base per due ulteriori volumi, i quali però, per varie vicissitudini (tra cui la soppressione del patriarcato nel 1751) non approdarono mai alla stampa. Il B. fu il primo autore di uno studio ragionato sul patrimonio aquileiese, inserendosi nella corrente di rinnovamento delle scienze storiche avviata dai padri Maurini e interpretata in Italia soprattutto dal Muratori, e il suo contributo ebbe certamente un notevole influsso sulle successive ricerche antiquarie in Friuli.

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Bibliografia

Gran parte dei materiali manoscritti del B., tra cui il ricco epistolario, sono conservati in BCU e BSAU.

I manoscritti per il secondo e terzo volume de Le antichità d’Aqulieja, conservati in BSAU, sono stati pubblicati in edizione anastatica a cura del Gruppo archeologico aquileiese, Aquileia, 2002 e 2003. G. BERTOLI, Le antichità d’Aquileja profane e sacre, per la maggior parte finora inedite, Venezia, Albrizzi, 1739 [ma 1740]; ID., Dissertazione sulle corniole antiche figurate, Venezia, Occhi, 1760 (Nuova raccolta di opuscoli scientifici e letterari, 7), 393-421.

G. VALE, Gian Domenico Bertoli fondatore del museo lapidario d’Aquileia e l’opera sua, Aquileia, Associazione nazionale per Aquileia, 1946; L. MORETTI, Bertoli, Gian Domenico, in DBI, 9 (1967), 594-596; C. FURLAN, Le Antichità di Aquileia di Gian Domenico Bertoli: dal testo manoscritto all’edizione a stampa (Venezia 1739), in Venezia e l’archeologia, Congresso internazionale (Venezia, 25-29 maggio 1988), Roma, Bretschneider, 1990 («Rivista di Archeologia», suppl. 7), 89-94; G. CUSCITO, Le “Antichità di Aquileja” di Gian Domenico Bertoli: il primo volume edito, in Gli scavi di Aquileia: uomini e opere. Atti della XXIII settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 25-29 aprile 1992), Udine, AGF, 1993 («Antichità Altoadriatiche», 40), 15-37; G. BERGAMINI, La storiografia artistica in Friuli prima del di Maniago, in Fabio di Maniago e la storiografia artistica in Italia e in Europa tra Sette e Ottocento. ... leggi Atti del convegno internazionale di studi (Pordenone/Udine, 25-27 novembre 1999), a cura di C. FURLAN - M. GRATTONI D ’ARCANO, Udine, Forum, 2001, 21-30: 23-24; Gian Domenico Bertoli e la cultura antiquaria del ’700. Atti del convegno di studio (Aquileia, 8-9 dicembre 2001), «Bollettino del Gruppo archeologico aquileiese», 11 (2001); C. FURLAN, Da Vasari a Cavalcaselle. Storiografia artistica e collezionismo in Friuli dal Cinquecento al primo Novecento, a cura di C. CALLEGARI - P. PASTRES, Udine, Forum, 2007, 78-82.

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