CIOTTI MARZIANO

CIOTTI MARZIANO (1839 - 1887)

patriota

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Il patriota Marziano Ciotti.

Nacque il 13 agosto 1839 a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) da Amalia Mazzoldi (nata a Brescia il 14 marzo 1811) e Valentino, medico condotto di Montereale Valcellina (Pordenone) ma gradiscano di nascita (7 maggio 1807). Dopo gli studi superiori a San Vito al Tagliamento e a Portogruaro, si iscrisse alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Padova, dove incontrò e conobbe l’élite della gioventù borghese friulana e veneta e gli ideali mazziniani e patriottici. Emigrò nel 1859 per partecipare alla seconda guerra d’indipendenza con i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi. Partecipò alla spedizione dei Mille inquadrato nella 7a compagnia, comandata da Benedetto Cairoli, dapprima come soldato semplice, poi caporal furiere e furiere. Dopo l’entrata a Palermo venne nominato sottotenente; primo tenente dopo Milazzo, luogotenente al Volturno, dove ricevette la prima delle sue nove medaglie al valor militare. Nel 1861, nominato capitano da Garibaldi, contribuì alla preparazione dell’invasione del Veneto con il “paravento” dei tiri a segno: arrestato dal governo italiano, venne incarcerato per pochi giorni (fatti di Sarnico, 16 maggio). Nel 1862 fu di nuovo con Garibaldi nel tentativo di liberare Roma partendo dalla Sicilia, operazione fermata in Aspromonte dall’esercito regio. Arrestato, come quasi tutti gli ufficiali di Garibaldi, fu rimesso in libertà con l’amnistia del 27 settembre 1862. Nel 1864 rientrò illegalmente in Friuli per partecipare ai moti guidati dal medico di Navarons, Antonio Andreuzzi, del quale lasciò una memoria pubblicata nel 1880. Nel 1866 partecipò alla terza guerra d’indipendenza, nel 9° reggimento agli ordini di Menotti Garibaldi. Nel 1867 fu ancora con Garibaldi, comandante di un battaglione col grado di maggiore, nel tentativo della presa di Roma. ... leggi Si distinse a Monterotondo e poi per la strenua difesa a Mentana. Garibaldi scrisse: «Mio caro Ciotti, Voi alla testa della vostra compagnia siete entrato il primo in Monte Rotondo […]. Io vi proclamo un prode, e valorosa la compagnia da voi comandata. Le donne italiane onoreranno i campioni delle glorie nostre ed io vi do un bacio fraterno». Arrestato dopo il fallimento della campagna, venne inviato al confino a Comacchio, dove conobbe Vivina Farinelli che sposò nel 1868. Seguì ancora Garibaldi in Francia nella campagna dei Vosgi (1870-1871), dove venne nominato tenente colonnello e fu insignito della Legion d’onore. Per questa sua devozione al generale fu soprannominato dai commilitoni “l’occhio dritto di Garibaldi”. Quando Garibaldi scrisse le sue memorie le dedicò ai veneti, nominando Ciotti per primo. C., dopo la campagna di Francia, ritornò a Montereale dalla moglie e dalla primogenita Annita, nata nel 1869; ebbe poi, nel 1872, Rossel Giuseppe e quindi Maria (1874), Valentino (1877) e Nino (1879). Senza lavoro, con una famiglia numerosa, deluso dalla società uscita dal Risorgimento, non conforme agli ideali di libertà e fratellanza per cui aveva combattuto, oppresso dalle angustie materiali e morali – non ultima il suicidio dell’amico Giovanni Battista Cella –, nella notte tra il 7 e l’8 luglio 1887, nei pressi di Udine, feritosi con un colpo di rivoltella, si lasciò cadere nel canale Ledra. È sepolto nel cimitero monumentale di Udine tra i benemeriti della città.

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Bibliografia

M. CIOTTI, Alcuni cenni sui Moti del Friuli 1864, Udine, Tip. Cosmi, 1880.

G. MADINELLI - M. ONOFRI, Marziano Ciotti l’occhio dritto di Garibaldi, Montereale Valcellina, Circolo culturale Menocchio, 2005.

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