COLAVINI ARTURO MARION

COLAVINI ARTURO MARION (1862 - 1938)

pittore, copista, restauratore

Immagine del soggetto

Diane cacciatrici, olio su tela di Arturo Colavini, 1903 (Udine, Civici musei, Galleria d'arte moderna).

Nato, suddito austro-ungarico, ad Aiello del Friuli (Udine) il 5 settembre 1862, C. compì la propria formazione presso l’Accademia di belle arti di Monaco, dove si trasferì a partire dal 1880 per frequentare le lezioni del ritrattista Franz von Lenbach, con il quale strinse proficui rapporti di amicizia. Intorno alla metà degli anni Ottanta lasciò la città bavarese per intraprendere una serie di viaggi che lo condussero a Venezia, Firenze e Roma. Nel 1892 soggiornò a Parigi e qui entrò in contatto con la pittura dell’impressionismo e del postimpressionismo francesi. Nel 1898 rientrò in Friuli e fissò definitivamente la propria residenza a Udine, pur continuando a mantenere contatti epistolari con l’ambiente artistico monacense. In quel torno di tempo C. si dedicò soprattutto alla pittura di ritratti, assolvendo numerose commissioni per alcune famiglie nobili udinesi. A questa attività andò affiancando sempre più spesso quella di copista e di restauratore di capolavori antichi, perfezionandosi nell’uso delle tecniche e nell’imitazione dello stile degli antichi con una particolare predilezione per il Settecento veneto rappresentato dal Tiepolo e dai fratelli Guardi. Il naturalismo di matrice nordica dei suoi ritratti rimase una costante anche nelle composizioni a soggetto mitologico appena venate di suggestioni simboliste, come testimonia il dipinto raffigurante le Diane cacciatrici, presentato all’Esposizione regionale di Udine del 1903 (Udine, Galleria d’arte moderna). Nel 1908 entrò a far parte del consiglio direttivo dei Civici musei, carica che mantenne fino al 1911. Durante la prima guerra mondiale si trasferì profugo a Firenze, città nella quale si mantenne eseguendo ritratti su commissione; dopo il 1917 fece rientro nel capoluogo friulano. ... leggi La sua partecipazione alle mostre allestite a Udine fu assidua: nel 1913 presenziò alla I Esposizione degli artisti friulani e, nel periodo tra le due guerre, propose al pubblico le sue opere alle Biennali friulane d’arte (nel 1926 vi allestì una mostra personale) e alle rassegne sindacali regionali e nazionali. Si dedicò anche alla pittura di soggetto religioso eseguendo opere ancora oggi conservate nelle chiese di Aiello, Palmanova e presso il Seminario di Udine. Cospicua risulta infine la sua produzione incisoria, che lo rivela capace acquafortista. Morì a Udine nel 1938.

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Bibliografia

I. REALE, Arturo Colavini. 120° della nascita. Catalogo della mostra, Aiello del Friuli, s.n., 1982; A. RIZZI - G. ANDRAO, Arturo Marion Colavini, Udine, La Nuova Base, 1987 (con bibliografia precedente).

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