COMIS MICHIEL

COMIS MICHIEL (1515 - 1604)

maestro di cappella

Da Vicenza (o da Cologna Vicentina), era figlio di messer Galeazzo. La data di nascita, per ora sconosciuta, va fissata attorno al 1525, considerato che risultava «zovene» nel 1545 quando per la prima volta è documentata la sua presenza in Pordenone. In quell’anno difatti il locale consiglio cittadino ne deliberava l’assunzione in S. Marco quale maestro di cappella, ruolo che avrebbe ricoperto sino al 1559. Tra la fine di quell’anno e gli inizi del 1560 raggiunse la parrocchiale (ed il castello) di Porcia ove è registrato per l’appunto un «Michiel cantor». Già nel 1562 però lo si sarebbe ritrovato a Ceneda, maestro di cappella di quella cattedrale. Incarico che abbandonò nell’agosto del 1570 per riprendere le sue antiche funzioni in cantoria nella chiesa pordenonese di S. Marco. Licenziato nel novembre dello stesso anno, ritornava a Ceneda da dove, nel 1572, sarebbe riapprodato a S. Marco. Il 17 febbraio 1575 il consiglio della comunità di Sacile lo nominò maestro di cappella nella parrocchiale. Prima del 19 marzo 1578, per la terza volta si portò a Ceneda da Sacile, per accompagnare le liturgie del vescovo cardinale Michele della Torre. Nel 1581 era maestro di cappella nel duomo di Treviso (D’Alessi). Dal 2 novembre dello stesso anno il C. rientrò a Pordenone dove morì il 7 agosto 1604. Nel 1561 aveva sposato Caterina, serva del conte Muzio di Porcia e Brugnera. In “secundis votis” il 18 agosto 1567 aveva impalmato donna Lucia, figlia del maestro Zuanne Maria Pisidino «calderaro». Dai due matrimoni nacquero almeno due figlie l’una delle quali fu monaca nel monastero serravallese di S. Girolamo e l’altra, Dorotea, sposò Antonio Gironcolo di Corbanese.

Bibliografia

Ad attestare le doti di compositore del Comis rimangono, in forma più o meno completa, un mottetto e sette madrigali distribuiti in altrui raccolte: Ave Regina coelorum, mottetto a 5 voci, nel Primo libro de gli eterni mottetti di Orlando di Lasso, Cipriano de Rore et d’altri eccel. musici a cinque et sei voci, di novo posti in luce per Giulio Bonagiunta da San Genesi musico dell’illustriss. Signoria di Venetia in San Marco et con ogni diligentia corretti, Venezia, Scotto, 1567; Oimé ch’in tutt’io son fuor del mio core, madrigale a 5 voci, antologia ristampata, senza variazione dell’indice, nel 1570, nel Secondo libro delle fiamme. Madrigali a cinque et sei voci de diversi eccellentissimi musici di novo posti in luce per Giulio Bonagiunta da San Genesi musico dell’illustriss. Signoria di Venetia in S. Marco et con ogni diligentia corretti, Venezia, Scotto, 1567; Questi ch’inditio fan e Depon orsa crudel, due madrigali a 4 voci, in Gli amorosi concerti. Primo libro delli madrigali de diversi eccellentissimi musici a quattro voci con un dialogo a otto di novo posti in luce per Giulio Bonagiunta da San Ginesi, Musico della Illustriss. Signoria di Venetia in S. Marco et con ogni diligentia corretti, Venezia, Scotto, 1568; Quando fuori del mar, I parte e Si ferma ’l ciel, II parte e Chi nol sa di ch’io vivo, madrigali a 5 voci dedicati al vescovo di Ceneda Michele della Torre, in Il terzo libro delle fiamme. Madrigali a cinque voci de diversi eccellentissimi musici di novo posti in luce per Giulio Bonagiunta da S. Genesi musico della illustriss. Signoria di Venetia in S. Marco et con ogni diligentia corretti, Venezia, Scotto, 1568; Mirabil art’ e peregrin ingegno, I parte e Valor senno bontà desir’ honesti, II parte, madrigale in due parti a 5 voci, in Corona della morte dell’illustre signore il sig. ... leggi comendator Anibal Caro. Al nobile et generoso cavaliero il signor Giovanni Ferro da Macerata. Di novo posta in luce per Giulio Bonagiunta da S. Genesi, Venezia, Scotto, 1568; Gioia al mondo non è, I parte e Così cangia II parte, madrigale a 6 voci presente anche nelle ristampe del 1590, 1594 e 1611 e 1629, in Symphonia angelica di diversi eccellentissimi musici a IIII. V. et VI. voci nuovamente raccolta per Huberto Waelrant et data in luce nella quale si contiene una scielta de migliori madrigali che hoggidi si cantino, Anversa, Phalèse e Bellère 1585; Falsibordoni a 4 voci, in partitura manoscritta, si trovano in un codice del XVII secolo conservato presso il Civico museo bibliografico musicale di Bologna.

PRESSACCO, Musica, 2005; METZ, Pordenone, I, 486-491, 522-523 (con bibliografia); METZ, Sacile, 201-204; COLUSSI, Bibliografia, 178-179; ID., Musica e musicisti a Porcia e per i Porcia dal XV al XVII secolo. Spigolature e annotazioni, «Atti dell’Accademia “San Marco” di Pordenone», 10 (2008), 465-514: 495-496.

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