DIANA CRISTOFORO

DIANA CRISTOFORO (1553 - 1636)

pittore

Immagine del soggetto

Madonna allattante con devoti ai suoi piedi, affresco di Cristoforo Diana, 1587 (Settimo di Cinto Caomaggiore, chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista).

Nacque a San Vito al Tagliamento nel 1553 da un calzolaio, Sebastiano, soprannominato “Cingano”, cioè “zingaro”, figlio del sanvitese maestro Cristoforo, a sua volta detto “Cingano”. Abitò a San Vito e a Portogruaro e fu attivo nella pianura friulana, fra Livenza e Tagliamento. Sposò in prime nozze Geronima di Giovanni Leonardo Montanini aromatario in Portogruaro, in seconde, nel 1600, una certa Maddalena, in terze, nel 1615, Giulia, figlia del nobile udinese Nicolò Fontanabona, imparentata con Lucia Fontanabona moglie di Baldassarre Altan. Ebbe quattro figli, nessuno dei quali proseguì l’attività paterna. Fece testamento il primo febbraio 1628 e morì a San Vito al Tagliamento nel 1636. Fu seguace del pittore Pomponio Amalteo, con il quale ebbe qualche frequentazione: il primo documento che lo riguarda (3 settembre 1575) lo dice proprio testimone, in casa di Pomponio, all’atto con cui il pittore pagava una parte della dote alla figlia Amaltea moglie di Mario Agapicio. Nella sua produzione, il D., che si avvicina al fare dei sanvitesi Giuseppe Furnio e Giuseppe Moretto, mostra ben precisi limiti inventivi ed una pittura snervata, corsiva, priva di intensità. Il colore appare spesso debole e non sempre risultano attente le proporzioni delle figure e l’impaginazione dei dipinti. La prima sua opera conosciuta è il Ritratto di Oristilla di Partistagno con il figlio, firmato e datato 1573 dal pittore che dichiara di avere vent’anni (Roma, collezione Florio): un doppio ritratto frontale, curato nei particolari (i gioielli, gli abiti, il tappeto, i tendaggi) ma assolutamente statico, così come prive di movimento sono le pale con San Valentino e due donatori dell’abbazia di S. Maria in Sylvis a Sesto al Reghena (1578) e con la Trinità e santi (1615) nella parrocchiale di Villanova della Cartera. ... leggi Sono andati perduti i numerosi lavori che i documenti ricordano: pale d’altare, gonfaloni o affreschi a Cordovado, Giussago, Gleris, Meduno, Portogruaro, Prodolone, San Stino di Livenza. Oltre ad opere attribuitegli (ad esempio una Natività ad olio nella parrocchiale di Portogruaro, un affresco con i Santi Gottardo, Floreano e Barbara nella parrocchiale di Roveredo di Varmo (1577), si sono salvati due interessanti cicli di affreschi, nel coro della chiesa vecchia, oggi cappella, nella parrocchiale di Settimo (1587), affreschi mutili (ma è ben visibile il piacevole episodio di Daniele nella fossa dei leoni, trattato con fresca ingenuità), stimati da Giuseppe Furnio, Giuseppe Moretto e Pietro Antonio degli Alessi, e quello che copre le pareti e la volta del coro della chiesetta di S. Floreano a San Giovanni di Casarsa. Qui il D. mostra ad un tempo la sua adesione alla pittura dell’Amalteo, che imita semplificandola nelle storie relative alla vita ed al martirio di san Floriano, e la capacità di tradurre a fresco negli Evangelisti della volta le invenzioni grafiche di Agostino Veneziano. I documenti ricordano l’esistenza in Friuli di altri pittori dal cognome Diana: Pietro Antonio Diana, di cui Zotti afferma di aver visto una tavola presso un antiquario di Venezia, e Giovanni Battista Diana, che abitò a Pordenone, morì prima del 1572 e fu pagato per un gonfalone (perduto) per la parrocchiale di Aviano nel 1570. Non sappiamo se questi furono legati da parentela a C. D.

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Bibliografia

BAMPO, Contributo quinto, 79-92; R. ZOTTI, Pomponio Amalteo pittore del sec. XVI. Sua vita, sue opere e suoi tempi, Udine, Del Bianco, 1905, 164-165; S. ALOISI, La vita e le opere di architetti, scultori e pittori del Friuli occidentale, Pordenone, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1993, 63-64; P. GOI, Diana, Cristoforo, in DBI, 39 (1991), 647-648; G. BERGAMINI, Cristoforo Diana e la decorazione della chiesa di S. Floreano a San Giovanni di Casarsa, in Ciasarsa, 501-512; ID., Diana, Cristoforo, in AKL, 27 (2000), 75; San Floriano di Lorch. Atti del convegno internazionale di studio (Tolmezzo, 5 ottobre e 6 dicembre 2003), a cura di G. BERGAMINI - A. GERETTI, Milano, Skira, 2004, 129-130, 178-179; F. METZ - P. GOI, Pomponii Amalthaei alumnus. Annotazioni sulla scuola sanvitese dell’Amalteo, in Pomponio Amalteo. Pictor Sancti Viti 1505-1588. Catalogo della mostra (San Vito al Tagliamento, 29 settembre-17 dicembre 2006), a cura di C. FURLAN - P. CASADIO, Milano, Skira, 2006, 103-105.

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