FABBRO GENIALE

FABBRO GENIALE (1879 - 1954)

maestro costruttore, impresario edile

Originario di Rauscedo (Pordenone), F. fu impresario edile e maestro costruttore attivo in Romania nella prima metà del Novecento. S’impose come “baumeister” in virtù di una straordinaria capacità imprenditoriale e per non comuni abilità nell’arte del costruire, dimostrandosi un interprete del neoromeno, stile affermatosi nel panorama architettonico locale agli esordi del secolo XX ed ispirato al recupero degli elementi tipici della tradizione costruttiva nazionale. Nacque il 14 agosto 1879 a Roma da Leonardo e Angela Vincenzi (anche Vincensi o Vincenti). Il padre, fornaio originario di Vivaro, era emigrato da Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda nella capitale italiana, alla ricerca di nuove opportunità lavorative. Ritornata a Rauscedo nel 1889, la famiglia Fabbro decise di affidare alle cure di Giuseppe e Bernardo Tommasini “Menis”, muratori e impresari di Vivaro già presenti in Romania dal 1872, il giovane Geniale e il fratello Romeo (1876-1957) i quali, ancora adolescenti, diedero inizio al loro apprendistato lavorando come garzoni stagionali nei cantieri gestiti dagli stessi impresari vivaresi. A partire dal 1910 F. riuscì a dare vita ad un’organizzata impresa edile: furono le riparazioni degli edifici pubblici e privati danneggiati durante le guerre balcaniche (1912-1913) e la prima guerra mondiale a favorirne l’avvio. In particolare l’impresa gestita da F. si cimentò nella realizzazione di opere di restauro di edifici militari, tra i quali la caserma del reggimento di Scorta regale di Bucarest. La buona esecuzione di questi interventi costituì la premessa per l’assunzione di nuove commesse nell’ambito delle opere pubbliche. Già nel 1920 F. riuscì a garantirsi la riparazione di alcuni edifici facenti parte del patrimonio del Ministero delle finanze, nonché l’esecuzione di nuove opere edili presso il palazzo della Camera e del Senato. ... leggi I primi mandati di natura pubblica costituirono la premessa per una progressiva specializzazione che F., in qualità di “maestro costruttore di lavori pubblici e privati” («maestru constructor de lucări publice şi particulare»), assunse all’interno del campo delle costruzioni destinate all’amministrazione finanziaria romena. Queste opportunità misero ben presto in contatto l’impresario friulano con il noto architetto romeno Statie Ciortan (1876-1940), in quegli anni direttore capo del Servizio tecnico del Ministero delle finanze. Dall’inizio degli anni Venti e in seguito per un lungo periodo, l’attività professionale di F. fu legata alla figura dell’architetto Ciortan, il quale, allievo del maestro Ion Mincu, fu in patria tra i principali promotori dello stile “neoromânesc”, sviluppatosi in antagonismo con le coeve tendenze storiciste ed eclettiche. Nel 1924 venne promossa a Bucarest la costruzione della nuova sede del Ministero delle finanze e del dazio (Vama Poşta). In essa F. fu impegnato nella realizzazione delle parti murarie e decorative in collaborazione con la ditta francese Grand & Rolin e l’impresa dell’ingegnere Aurel Ioanovici, prime mandatarie dell’opera. L’esecuzione a regola d’arte di questo grandioso edificio costituì credenziale a garanzia della serietà professionale dell’impresa edile condotta da F. Nel periodo 1927-1929 F., questa volta in completa autonomia, diede compimento per stralci funzionali alla Casa per funzionari del Ministero delle finanze (Casse di credito) in strada Cuţitul de Argint a Bucarest, un complesso di edifici a carattere residenziale siti nel quartiere di Filaret, progettati dall’architetto Ciortan e organizzati attorno ad una corte interna di forma trapezoidale. Il programma di sostegno destinato alle famiglie dei dipendenti degli uffici finanziari, avviato nel 1927 dal Ministero, venne completato per mano dello stesso F. con la costruzione, nel periodo 1930-1933, della Casa di riposo per funzionari del Ministero delle finanze nella località montana di Predeal. L’edificio in stile neoromeno, caratterizzato da una facciata composta in tre livelli di logge sovrapposte collocate in sequenza ai lati di un corpo principale d’ingresso, può essere considerato una dei più significativi tra quelli portati a compimento da F. in Romania. I buoni risultati tecnici e gli apprezzamenti a lui riconosciuti dalle massime autorità del Ministero, favorirono il consolidarsi di un proficuo rapporto di lavoro con lo stesso architetto romeno. Sotto la direzione di Statie Ciortan, F. si trovò impegnato a Bucarest nella realizzazione di una serie di edifici civili, tra i quali spiccano la casa Florian Marinescu (più tardi acquistata dallo stesso Ciortan) sita in strada Schitul Maicilor, 7 (1921-1923); la casa N. Goangă Zamfirescu (1927) in strada Gheorghe Panu; l’abitazione per il direttore del Ministero delle finanze, colonnello Gabriel Danielopol, in strada Mureşanu presso il parco Filipescu (1927-1928); la residenza del commerciante Mişu Teodorescu in Calea Văcăreşti (1928-1929) e la palazzina con farmacia Aristide Mihalovici in Calea Călăraşilor, edificio completato nel 1930. Tali costruzioni si caratterizzano per le accurate soluzioni formali, ove una serie di elementi di matrice classica si fonde assieme a motivi ed ornamentazioni di origine folclorica. Oltre all’attività di costruttore, dalla metà degli anni Venti, F. partecipò alle iniziative di sostegno della colonia italiana di Bucarest. In particolare tra il 1926 e il 1928 figurò quale membro del comitato di gestione della comunità italiana a sostegno delle attività della regia Scuola italiana; partecipò, quale membro componente, al consiglio d’amministrazione della Società italiana di mutuo soccorso e beneficenza di Bucarest e alle riunioni della Fabbriceria della chiesa italiana del Ss. Redentore in Bucarest. Durante gli anni Trenta, F. tese a svincolarsi dalla realizzazione di onerosi interventi pubblici e sempre di più si trovò a prediligere l’esecuzione di opere a destinazione residenziale. Abile nell’interpretazione in chiave regionale dello stile neoromeno, F. diede compimento a numerose costruzioni private e a case per la villeggiatura nella località di Predeal. Tra queste, la villa Alexandru M. Bratu (Cioplea), edificata su progetto dell’architetto Ilie Teodorescu nel biennio 1935-1936, e la casa Dumitru Angelescu sita in strada Mihai Viteazul (1937-1938). A seguito della maturata esperienza come costruttore, F. si cimentò nella realizzazione di un edificio di proprietà sito in strada Nerva Traian a Bucarest (1928-1930) e di una casa per la villeggiatura del nucleo familiare a Predeal (1934-1936). La morte dell’architetto Ciortan (1940) e le disastrose conseguenze della seconda guerra mondiale rallentarono bruscamente le attività lavorative di F. Nel marzo del 1952 optò per il rientro in Friuli, lasciando in Romania affetti familiari e gran parte dei beni materiali. Giunto in Italia, fu costretto a rimanere nel campo profughi di Udine per quasi un anno. Ritornato a Rauscedo, tentò di brevettare un prototipo di parafulmine da lui stesso ideato. Purtroppo non gli rimase tempo sufficiente per dare seguito a quest’ultimo progetto. F. si spense il 31 dicembre 1954 a Rauscedo, località ove la salma è stata tumulata.

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Bibliografia

P. TOMASELLA, Un protagonista dello stile Neoromânesc: Geniale Fabbro, maestro costruttore friulano, in L’Italia e l’Europa Centro-Orientale attraverso i secoli. Miscellanea di studi di storia politico-diplomatica, economica e dei rapporti culturali, a cura di C. LUCA - G. MASI - A. PICCARDI, Brăila/Venezia, Museo di Brăila/Istros Editrice, 2004, 429-434; R. FRANCESCONI - P. TOMASELLA, Emigranti friulani in Romania dal 1860 ad oggi. Un protagonista ritrovato: Geniale Fabbro maestro costruttore, Pordenone, Edizioni l’Omino Rosso, 2007, 81-122.

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