FOGOLARI GINO

FOGOLARI GINO (1875 - 1941)

storico dell’arte, direttore museale

Nacque a Milano nel 1875 da una nobile famiglia di origini roveretane – era cugino di Cesare Battisti – e, dopo una prima formazione nella città natale, si trasferì a Roma per divenire allievo di Adolfo Venturi, con cui si laureò. All’inizio del nuovo secolo iniziò la carriera in seno alla regia Soprintendenza e, dopo un primo incarico svolto a Capodimonte, all’inizio del 1904 fu assegnato alla direzione del R. Museo archeologico di Cividale del Friuli, succedendo ad Alvise Pietro Zorzi e restandovi fino al 30 giugno 1905 – gli succedette Ruggero della Torre –, quando passò a Venezia, divenendo direttore delle Gallerie dell’Accademia (successore di Guido Cantalamessa), carica che mantenne fino alla scomparsa. Fu anche soprintendente all’arte moderna e medievale del Veneto (che comprendeva anche il Friuli), occupandosi tra l’altro dei danni al patrimonio causati dalla grande guerra. F. si spense a Venezia il 3 gennaio 1941. Oltre a svolgere un’intensa attività in qualità di funzionario ministeriale, fu autore di una vasta produzione scientifica, principalmente incentrata sullo studio dell’arte veneta dal medioevo al Settecento, offrendo contributi di grande valore, espressioni di un metodo critico fondato sull’analisi filologica. Durante la permanenza cividalese svolse approfondite ricerche sulla storia locale, sfociate nella pubblicazione di una importante monografia dedicata alla città ducale (edita nel 1906), apparsa all’interno della prestigiosa collana “Italia artistica” diretta da Corrado Ricci. ... leggi In essa l’autore tracciava un’articolata sintesi delle vicende storiche cividalesi e descriveva i principali monumenti cittadini, con particolare riguardo ai reperti d’epoca longobarda, specialmente quelli conservati nel Museo, i quali erano ancora considerati espressioni di un’arte “barbarica”; una simile visione critica derivava a F. certamente dagli esiti del grande convegno internazionale tenutosi a Cividale nel 1899 in onore di Paolo Diacono, nel corso del quale fu avviata una riconsiderazione della storia longobarda, nonché dalla recente sistemazione del patrimonio museale operata dal Zorzi. Contribuì a fondare nel 1905 la rivista «Memorie storiche cividalesi» – allora «Bollettino del R. Museo», che nel 1907 divenne «Memorie storiche forogiuliesi» – insieme a Pier Silverio Leicht, Ruggero della Torre e Luigi Suttina, con i quali strinse un importante sodalizio umano e culturale, tracciando il programma del periodico, e nel primo volume pubblicò un resoconto degli scavi condotti dal Museo di Cividale, insieme ad un saggio dedicato all’orafo Donadino (1905). Nel 1920-1921 sulla rivista «Dedalo» F. tornò su argomenti cividalesi, affrontando il tema del velo trecentesco detto della beata Benvenuta Boiani.

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Bibliografia

G. FOGOLARI, Cividale del Friuli, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1906; ID., La Madonna del Giambellino di casa Galvani a Cordenons, «Arte cristiana», 5 (1914), 130-132; ID., Il lenzuolo della Beata Benvenuta Boiani di Cividale, «Dedalo», 1 (1920-1921), 7-16.

L. SUTTINA, Gino Fogolari, «MSF», 37 (1941), 129-131; G. M. VARANINI - T. FRANCO, “Bella Venezia, non ti lascio più”, formazione e carriera di Gino Fogolari sino al 1910, in Altrove, non lontano. Scritti di amici per Raffaella Piva, a cura di G. TOMASELLA, Saonara, Il Prato, 2007, 153-170.

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