GABRŠČEK ANDREJ

GABRŠČEK ANDREJ (1864 - 1938)

pubblicista, editore, maestro

Immagine del soggetto

Ritratto di Andrej Gabršček dalla sua opera Goriški Slovenci, Lubiana 1932 (Gorizia/Goriza, Biblioteca slovena D. Feigel).

Il G., conosciuto anche nella storiografia italiana come «esponente liberale» (L. Tavano) degli sloveni del Goriziano nel periodo precedente la prima guerra mondiale, nacque a Caporetto il 26 novembre del 1864. Nel 1883 diventò maestro elementare e nel 1889 entrò nella vita pubblica goriziana, assumendo la direzione del giornale «Soča», portavoce della politica slovena, guidata da don Anton Gregorčič, nella provincia di Gorizia-Gradisca. Dopo il divorzio tra cattolici e liberali (1899), fondò insieme con Henrik Tuma il Partito nazionalprogressista (1900). Nel 1893 avviò una propria stamperia a Gorizia (Goriška tiskarna) e una società editrice che pubblicava traduzioni dalle diverse lingue slave. Tra gli anni 1894 e 1914 furono stampati 266 fascicoli. G. fu anche editore di diversi giornali e riviste, tra cui il settimanale «Il Rinnovamento» (1892-1895, redattore Ivan Kušar), che diffondeva il problema degli sloveni/slavi nel territorio italiano. Fu per un breve periodo deputato alla dieta provinciale di Gorizia (1908-1909). Oltre che nella politica, esercitò un ruolo notevole anche nel campo dell’economia slovena a Gorizia e dintorni. Dopo la rottura con Tuma (1902), che si accostò ai socialisti, G., che era alla guida del movimento liberale sloveno, venne in aspro contrasto con i liberalnazionali italiani anche tramite il giornale «Soča», di cui era proprietario, redattore e giornalista. Si mostrò polemico, inoltre, coi politici cattolici (clericali) sloveni. Visitò più volte i Paesi dei Balcani ed altri Stati dove vivevano popolazioni slave, e tenne stretti contatti con politici e giornalisti di tali nazioni (panslavismo, idea jugoslava). Nel 1912 lasciò l’organizzazione politica nelle mani dei giovani liberali. ... leggi Durante la prima guerra fu confinato, come leader politico sloveno, nei territori interni dell’Austria. Finita la guerra, dopo una permanenza a Vienna, si trasferì a Lubiana, dove morì il 23 giugno del 1938. Negli ultimi anni della sua vita fu attivo come giornalista e diede alle stampe una storia degli sloveni nel Goriziano tra gli anni 1830 e 1923 (Goriški Slovenci. Narodne, kulturne, politične in gospodarske črtice, Lubiana, 1932-1934). L’opera, in due volumi, fu scritta anche in base alle sue memorie. G. pubblicò anche una raccolta di racconti popolari dall’alta valle dell’Isonzo (Gorizia, 1910).

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Bibliografia

B. MARUŠIČ, Il vicino come amico. Realtà o utopia?, Gorizia, Goriška Mohorjeva družba, 2007, passim.

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