GUALTIERI ANTONIO

GUALTIERI ANTONIO (1574 - 1661)

maestro di cappella, compositore

Immagine del soggetto

Frontespizio dei "Motecta octonis vocibus liber primus" di Antonio Gualtieri, Venezia 1604.

Poco si sa di A. G. prima della sua elezione alla guida della cappella musicale della chiesa di S. Michele a San Daniele del Friuli il 2 novembre 1596: nato a Monselice (Padova) da Domenico e Caterina Solesina venne battezzato il 29 maggio 1574. Secondo il Pietrucci (che erroneamente colloca la sua nascita nel 1580) ricevette la sua formazione musicale in cattedrale a Padova sotto la guida del cantore don Pietro Rinaldi, cantore che però è attestato in servizio solo dal 1596. Per quel poco che si riesce ad inferire dalle dedicatorie e da qualche documento, l’informazione risulterebbe plausibile qualora si ipotizzassero lacune documentarie circa il servizio di Rinaldi o un riferimento errato di Pietrucci a Pietro Rinaldi anziché a Rinaldo Coronetta, attestato in cattedrale già dagli anni Ottanta. Il G. comunque, ammesso che si sia formato presso la cattedrale di Padova, diversamente da quanto è stato scritto anche in anni recenti, non si fece mai prete. Alla comunità di San Daniele lo aveva segnalato come «professore di musica proposto et raccomandato da personaggi di molta autorità» il patriarca di Aquileia Francesco Barbaro, pieno detentore della giurisdizione feudale di quella terra. Del periodo da lui trascorso alla guida di questa cappella si sa solo che ivi poté attendere alla composizione del suo primo libro di mottetti (Motecta octonis vocibus Antonii Gualtierii in terra d. Danielis musices magistri), edito a Venezia da Giacomo Vincenti nel 1604 e dedicato al vescovo di Padova Marco Cornaro, il quale, a suo dire, lo aveva indirizzato (quando ancora non era vescovo e studiava a Padova?) agli studi musicali in giovane età. Questa restò la sua unica opera (su sette superstiti) data alle stampe durante il periodo friulano. ... leggi Il 3 novembre del 1605 il consiglio della comunità ne deliberava infatti il licenziamento perché ritenuto responsabile o coinvolto in un omicidio commesso a Valvasone dove era procuratore nel recupero di crediti per conto della moglie Silvia, figlia di una Amalteo e del defunto Giulio Zegliara notaio. Sulle sue vicende successive fortunatamente siamo meglio informati: accolto per breve tempo a Rovigo in casa di Gaspare Campo, animatore della locale Accademia dei Concordi e più tardi destinatario dei suoi Amorosi diletti (Venezia, 1608), già il 31 dicembre del 1605 fu assunto alla guida della cappella di S. Giustina (oggi duomo) a Monselice. Passò poi con il medesimo ruolo presso il duomo di Montagnana dal dicembre 1613 all’agosto 1621; ritornato a Monselice riprese il servizio in duomo, affiancato (dal 1627 o 1630) dal figlio Giovanni Battista in veste di organista, assumendosi anche (perlomeno dal 1625) la guida della cappella del Monastero delle Sette chiese del medesimo luogo. Nel 1632, con la numerosa famiglia, partì alla volta di Venezia ove trovò impiego presso l’ospedale della Pietà; successivamente fu maestro di canto degli «zaghi» presso la basilica di S. Marco (dal 9 aprile 1635) e infine maestro di canto dei chierici del seminario, dal 1637 al 1646, quando fece ritorno al paese natale riassumendovi il ruolo di maestro di cappella in S. Giustina. Morì in Monselice il 22 aprile 1661 all’età di ottantasei anni e venne sepolto nella chiesa ove aveva lungamente servito, accanto all’organo. Della sua opera compositiva, spesso in stile concertato, ci sono pervenuti quattro libri di mottetti e tre libri di madrigali (ma ne aveva editi complessivamente almeno dieci): Motecta octonis vocibus […] liber primus, Venezia, G. Vincenti, 1604; Mottecta duabus vocibus […] liber primus, Venezia, 1611; Il secondo libro de mottetti a una e due voci […] con li salmi, che si cantano alle compiete a tre voci […] opera quinta, Venezia, Gardano, 1612; Mottetti a una, doi, tre & quatro voci con le littanie della b. Vergine a 4, libro terzo, opera X, Venezia, B. Magni, 1630; Amorosi diletti a tre voci, Venezia, Ang. Gardano, 1608; Il secondo libro de madrigali a cinque voci […] opera sesta, Venezia, B. Magni, 1613; Madrigali concertati a una, due, et tre voci […] opera ottava, Venezia, A. Vincenti, 1625. Merita segnalazione, senza nulla togliere all’interesse e al valore di ciascun libro, un originale mottetto Beatissimus Marcus posto in chiusura della prima raccolta di Motecta (1604) che vuole celebrare san Marco, ma è nello stesso tempo un evidente omaggio al vescovo di Padova Marco Cornaro dedicatario dell’intero libro: mentre due cori di quattro voci ciascuno dialogano tra di loro sul testo «Beatissimus Marcus», un soprano ripete ostinatamente l’invocazione «Sancte Marce ora pro nobis» sulla melodia litanica in uso per i santi alternandola ad alcune battute di pausa, una volta in tono di Sol e una alla quinta superiore. Sei anni più tardi l’espediente venne ripreso da C. Monteverdi nella Sonata sopra Sancta Maria, ora pro nobis (nel Vespro della Beata Vergine). Non trova riscontro la notizia riferita dal Pietrucci circa un trattato di armonia scritto da G. e pubblicato postumo nel 1701.

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Bibliografia

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