GUSMANI ROBERTO  (1935-2009)

GUSMANI ROBERTO  (1935-2009)

glottologo, magnifico rettore

Immagine del soggetto

Il professor Roberto Gusmani.

Nato a Novara nel 1935, formatosi all’Università di Milano alla scuola di Vittore Pisani, vi si laureò nel giugno 1958. Lettore d’italiano all’Università di Erlangen-Norimberga dal 1958 al 1964, conseguì la libera docenza in Glottologia nel 1964. Da questo momento prese avvio la prima fase del suo itinerario di docente all’Università di Messina presso la quale insegnò dal 1964 al 1970. Al 1972 risale il trasferimento che ne avrebbe segnato la storia personale: fu in quell’anno infatti che G. entrò a far parte della Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Udine, allora sede decentrata dell’Università di Trieste, ma destinata a diventare nel 1978 struttura autonoma della neocostituita Università di Udine. Lungo tutto il suo percorso accademico G. avrebbe messo al servizio dell’Ateneo friulano e del territorio le sue competenze scientifiche e le sue qualità di uomo delle istituzioni. L’attività scientifica di G. iniziò alla fine degli anni Cinquanta nel solco della tradizione degli studi di linguistica storico-comparativa propria della scuola italiana. Gli si devono svariati contributi che spaziano dalle lingue classiche all’iranico, dallo slavo al germanico, ma speciale attenzione lo studioso ha dedicato alle lingue praticate nella penisola anatolica durante il I millennio a.C.: a questo proposito ricordiamo il Lydisches Wörterbuch (1964), Il lessico ittito (1968), le Neue epichorische Schriftzeugnisse aus Sardis (1975) e l’interpretazione di numerose iscrizioni. I lavori dedicati all’anatolistica, conferendo una fisionomia definita sia al profilo delle singole lingue sia alla protostoria dell’Anatolia preclassica, hanno fatto di Gusmani un protagonista indiscusso nel panorama internazionale. ... leggi Dal 1993 al 2001, da Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto per gli Studi Micenei ed Egeo-anatolici del Consiglio Nazionale delle Ricerche, rivelò il suo talento di catalizzare le competenze di specialisti internazionali e di portare a diretto confronto concezioni anche molto diverse dalla propria. Si può senz’altro dire che G. seppe interpretare con equilibrio la fase matura della linguistica storica di scuola italiana raccogliendone la solida eredità e nello stesso tempo recependone le aperture più equilibrate ai nuovi orientamenti. Centrale tra le linee di ricerca praticate da G. è l’interferenza linguistica, con studi che hanno il pregio di affiancare all’indagine applicata a specifiche situazioni, storicamente determinate, una riflessione metodologica attenta alla definizione dei modelli di analisi, all’ordinamento tipologico e terminologico. I saperi interlinguistici dello studioso trovano organico compendio nei fortunati Saggi sull’interferenza linguistica (1986) e in un capitolo di Linguistica storica, a cura di R. Lazzeroni (1987) nel quale l’interlinguistica è caratterizzata come “quel settore della linguistica che studia le condizioni in cui si determina il contatto fra lingue e gli effetti che ne scaturiscono” (p. 87); a G. appartiene anche la paternità di tutta una serie di nozioni diventate patrimonio condiviso della comunità scientifica tra cui tutte quelle che modulano la tipologia del prestito e del calco linguistico. Il plurilinguismo ha rappresentato uno degli assi portanti dell’impegno scientifico e istituzionale di G. che ha rivolto speciale attenzione al tema della diversità linguistica, comprensiva dello studio dei regimi plurilingui e anche di equilibrate riflessioni dedicate all’applicazione delle norme di tutela delle lingue locali. Sicuramente a favorire questo interesse agirono anche le sollecitazioni del contesto territoriale in cui egli si è trovato ad operare, quel Friuli collocato al crocevia di complesse intersezioni culturali e linguistiche (slavo-germaniche-romanze). Una felice intuizione è stata quella di favorire e coordinare le azioni istituzionali che hanno portato all’attivazione presso l’Università di Udine di un Centro di studi sul plurilinguismo. Dopo una fase preliminare nella cornice della Comunità di lavoro Alpe-Adria (1986-1991), i presupposti operativi si crearono con l’approvazione di un’apposita legge nazionale (la n. 19 del 1991 sulle aree di confine), che individuò l’Università di Udine come sede di un Centro Internazionale sul Plurilinguismo (1993). Il riconosciuto prestigio dello studioso fece sì che si pensasse a G. come al suo naturale direttore; posizione che egli mantenne fino al 1998 imprimendo una direzione sicura e autorevole alle scelte di ricerca proprie della struttura e favorendo tra l’altro la creazione del periodico «Plurilinguismo». Le competenze e i saperi acquisiti sul campo non sono stati vissuti da G. nei termini di un erudito isolamento, ma sono stati riversati nella comunità scientifica attraverso un’intensa attività propulsiva della ricerca. Nella sua azione si intrecciano efficacemente il piano nazionale e quello locale. Come Presidente della Società Italiana di Glottologia (1976-1978) si è impegnato a favorire e potenziare gli studi linguistici riservando un occhio di riguardo alla formazione delle nuove generazioni di studiosi. A livello locale va considerato come il fondatore della scuola glottologica udinese che, per suo impulso, è diventata un punto di riferimento importante del circuito scientifico italiano e internazionale. Grazie a G., Udine è stata a più riprese prescelta dalla Società Italiana di Glottologia come sede di manifestazioni di larga risonanza; ma forse il dato destinato nel tempo a lasciare una traccia è la localizzazione in Friuli del Corso di Aggiornamento in Discipline Linguistiche (dal 1982 al 1995 a Udine; dal 1996 al 2011 a San Daniele del Friuli e dal 2012 a Lignano). Per quanto riguarda l’attività diretta alla disseminazione dei risultati della ricerca, va menzionata la rivista «Incontri Linguistici», realizzata in originale collaborazione tra i colleghi delle Università di Udine e Trieste, pubblicata a partire dal 1974 e che ha raggiunto il traguardo del XL volume (2017, Fabrizio Serra editore). Nella pluriennale attività dispiegata a Udine G. non si è sottratto a nessuna responsabilità accademica dando prova di affidabilità e competenza; dal 1972 al 1994 diresse ininterrottamente l’Istituto di Glottologia e Filologia classica; dal 1978 al 1981 svolse le funzioni di Preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere: è nel corso della sua Presidenza che, nel 1979, venne proclamata la prima laurea in Lingue del neoistituito Ateneo friulano. A coronamento di questo suo impegno venne eletto Rettore per il triennio 1981-1983, terzo della sequenza dei rettori dopo Antonio Servadei e Mario Bonsembiante, ma primo tra quelli appartenenti ai ruoli della neonata Università di Udine. Erano anni difficili e complessi per un Ateneo giovane come quello friulano che, sorto nel 1978 come espressione di una forte volontà della comunità locale, stava ritagliandosi un suo spazio nel panorama delle università italiane: G. seppe interpretare con energia e visione questo ruolo assurgendo a figura di riferimento fondamentale per la storia dell’Università degli Studi di Udine. In tempi più recenti (1999-2006) ha diretto il Dipartimento di Glottologia e Filologia classica; inoltre, come membro del Consiglio di Facoltà, G. ha costantemente assicurato «un eccezionale contributo di saggezza, di eleganza, di pragmatismo» (riporto il giudizio di Giampaolo Borghello) ed ancora, in qualità di decano dell’Ateneo, ha guidato con equilibrio una serie di passaggi istituzionali delicati come ad esempio in occasione delle elezioni del Rettore (2004, 2007, 2008). Infine, sino all’ultimo, ha mantenuto fede al suo impegno a favore della comunità Alpe-Adria ricoprendo le funzioni di delegato del Rettore e coordinando l’attribuzione di borse di studio fruite presso l’Università di Udine da parte di studiosi provenienti dai Paesi membri. Ma al di là di ogni altra dimensione del suo impegno si colloca la figura di G. docente. È in tal senso eloquente la testimonianza di una studentessa della fine degli anni ’70: «Ricordo ancora la chiarezza con cui spiegava la glottologia, una materia, per noi studenti al primo anno, assolutamente nuova. Mi colpiva il rigore scientifico, che sicuramente tutti apprezzavano e soprattutto la limpidezza, la semplicità delle sue parole; stupiva il fatto che non ripetesse mai una frase o una parola, non si correggeva mai, procedeva con le sue spiegazioni nitide e chiare, comprensibilissime. Solo chi possiede una conoscenza molto profonda della materia che insegna può permettersi di semplificare così fino all’essenziale i concetti, e anche per questo insegnamento gli sarò sempre riconoscente» (Marta Zabai). Nel 2008, un anno prima della sua scomparsa, avvenuta nell’ottobre 2009, a suggello di un luminoso percorso scientifico, l’Accademia dei Lincei gli ha accordato il prestigioso riconoscimento di Socio Corrispondente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche.

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Bibliografia

Studi linguistici in onore di Roberto Gusmani, a cura di R. BOMBI, G. CIFOLETTI, F. FUSCO, L. INNOCENTE, V. ORIOLES, 3 voll., Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2006; Atti della Giornata di Studio in ricordo di Roberto Gusmani, a cura di V. ORIOLES, Pisa / Roma, Fabrizio Serra editore, 2011; Per Roberto Gusmani. Studi in ricordo, a cura di G. BORGHELLO, V. ORIOLES, tomi 1-2, Linguistica storica e teorica, Udine, Forum, 2012; L’eredità scientifica di Roberto Gusmani. Atti della tavola rotonda (Udine 26 febbraio 2013), a cura di R. BOMBI, P.  COTTICELLI KURRAS, V. ORIOLES, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2014.

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