LARICE CATERINA (RINA)

LARICE CATERINA (RINA) (1871 - 1938)

saggista, insegnante

Nata a Tolmezzo nel 1871, la carriera dell’insegnamento (era docente di storia e geografia) la portò a Torino, dove diresse la sezione magistrale, aperta nel 1876, dell’Istituto nazionale per le figlie dei militari italiani, ente morale fondato nel 1866 per l’istruzione di orfane di militari e figlie di mutilati e invalidi di guerra. Rientrata a Tolmezzo quale direttrice della locale Scuola tecnica commerciale, morì nella città carnica nel 1938. Studiosa del periodo risorgimentale, effettuò pazienti ricerche archivistiche – in particolare presso l’Archivio di Stato di Torino – nello sforzo di documentare storia d’Italia e storia del Friuli, mossa dall’intento di estendere i risultati della conoscenza, esposti in forma discorsiva e piana, a un largo pubblico, tanto da essere positivamente definita da Leo Pilosio «temperamento di divulgatrice». Nel 1905 uscì Il Friuli nel Risorgimento italiano, che ripercorre la storia della provincia dall’età napoleonica all’Esposizione regionale di Udine del 1903, vista come punto d’arrivo di un “progresso” iniziato con l’Unità nazionale. L’opera era stata concepita fin dall’inizio come divulgativa; fu elaborata infatti per un concorso, indetto nel 1902 dalla Lega XX Settembre di Udine allo scopo di promuovere la composizione di un libro che raccontasse il ruolo avuto dal Friuli nella storia risorgimentale d’Italia, ed è scritta «in forma facile e spigliata, tale da costituire una lettura piacevole ed interessante». La giuria, composta tra gli altri da Antonio Battistella e Vincenzo Marchesi, premiò il lavoro di L., sostenuto da una buona bibliografia sull’argomento. ... leggi Nel 1902 uscì a sua firma per i manuali Hoepli una fortunata Storia del commercio, che ebbe numerose ristampe. L. fu nuovamente premiata per un lavoro – anche questa volta divulgativo – su Giuseppe Mazzini, che presentò nel secondo concorso indetto nel 1910 dalla Società nazionale per la storia del Risorgimento, e fu pubblicato a Milano da Cogliati nel 1911. Le ricerche d’archivio stanno alla base di Emigrati friulani in Piemonte, saggio – raccolto nel volume del 1910-1911 che l’Accademia di Udine dedicò al cinquantenario della proclamazione del Regno d’Italia – in cui L. informa sull’emigrazione politica del periodo risorgimentale. Nel 1914 uscì per la casa editrice De Agostini di Novara La Provincia di Udine, un agile manuale che illustra il Friuli sotto il profilo fisico, storico, economico, amministrativo, con le sue città e luoghi notevoli. L. cita come fonti Giandomenico Ciconi, Pacifico Valussi, Prospero Antonini, le relazioni della Camera di commercio di Udine, le riviste e le Guide della Società alpina friulana, la Guida del Friuli di Gualtiero Valentinis. Dopo la prima guerra mondiale l’opera fu ripubblicata, ma integrata con la provincia di Gorizia (Il Friuli orientale e occidentale. Monografia geografico-storica, Udine 1920). L. si occupò anche di letteratura per ragazzi. Si appassionò inoltre alla cultura ungherese, che contribuì a fare conoscere in Italia. Tradusse infatti, in prosa, versi di Sándar Petöfi, il poeta romantico “risorgimentale”, oltre a Mór Jókai e Kalmán Mikszáth.

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Bibliografia

L. PILOSIO, Rina Larice, «Bollettino della Società filologica friulana», 14/6 (1938), 328-330 (con bibliografia degli scritti di argomento friulano); necrologio in «Rassegna storica del Risorgimento», 26 (1939), 657-658; C. SULPIZI, Mór Jókai attraverso l’Italia e la lingua italiana, Master’s Thesis, University of Jyväskylä, Faculty of Humanities, 2010; C. FRAGIACOMO, Percorsi femminili nella storia del Risorgimento friulano. Rina Larice: storica friulana, "patriota risorgimentale", «Storia contemporanea in Friuli», 41 (2011), 185-207 con relativa bibliografia.

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