LITWORNIA ANDRZEJ

LITWORNIA ANDRZEJ (1943 - 2006)

slavista, studioso, docente

Immagine del soggetto

Andrzej Litwornia, slavista e docente all'Università  di Udine.

Slavista, studioso e docente di letteratura e cultura polacca, professore all’Università di Udine negli anni 1992-2006, nacque il 5 ottobre 1943 a Tarnów, nella Polonia meridionale. Diplomatosi al liceo di Twardogóra in Slesia, nel 1966 si laureò in polonistica all’Università di Breslavia, per entrar subito a far parte dell’Istituto di polonistica dell’Ateneo breslaviano. Vi lavorò, con diversi intervalli, fino al 1992. Dopo aver discusso nel 1974 il dottorato di ricerca (premio del Ministero della scienza), divenne ricercatore, svolgendo inoltre, negli anni 1975-1979, le funzioni di vicedirettore dell’Istituto. I primi rapporti con l’Italia risalgono al periodo gennaio-giugno del 1975, quando usufruì di una borsa di studio del governo italiano a Roma. Dopo il ritorno in Polonia andò ad insegnare, nel 1978, all’Istituto pedagogico di Vilna, in Unione Sovietica, per poi riprendere di nuovo la strada dell’Italia. Qui lavorò come lettore di scambio (1979-1984) e come professore a contratto (1984-1985) all’Università La Sapienza di Roma. Qualche anno più tardi, dopo un temporaneo rientro all’Università di Breslavia (1989-1990), fu chiamato, ancora come lettore di scambio, all’Università di Firenze (1990-1992). Nel 1992 vinse il concorso per professore associato all’Università di Udine. Fu qui, nel Dipartimento di lingue e civiltà dell’Europa centro-orientale, che lavorò da allora fino alla morte, ricoprendo altresì, per due mandati consecutivi, la carica di direttore del Centro linguistico audiovisivi (1998-2004) e tenendo anche, negli anni 1993-1995, una supplenza all’Università di Pisa. Negli anni 1999-2006 fece parte del comitato di redazione della rivista «Studia Mythologica Slavica», edita a Lubljana dall’Accademia delle scienze slovena. ... leggi L. morì a Udine il 16 marzo 2006. Raffinato studioso, brillante docente e perfetto “Kulturträger” (meriti che gli furono riconosciuti in patria: venne insignito, nel 1988, della medaglia al merito per la cultura polacca e, nel 2005, del diploma del Ministero degli esteri polacco per la promozione della cultura polacca nel mondo), L. è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche. Trapiantato in Italia, fu quasi naturalmente destinato a dedicarsi allo studio dei rapporti letterari e, sensu lato, culturali italo-polacchi. Ha prodotto quattro preziosissimi libri monografici in polacco, il primo (1976) dedicato al poeta rinascimentale S. Grabowiecki, emulatore dei “petrarchisti spirituali” italiani G. Fiamma e B. Tasso (Sebastian Grabowiecki. Zarys monograficzny, Wrocław, 1976). Ad esso hanno fatto seguito: una monografia dedicata alla ricostruzione dell’immagine post-tridentina di Roma nelle polemiche religiose polacche negli anni 1575-1630, contenente inoltre l’edizione della prima guida “turistica” di Roma in polacco (1614), rivelatasi – come ha scoperto L. – una fedele traduzione de L’Antichità di Roma del Palladio [W Rzymie zwycie˛żonym Rzym niezwycie˛żony. Spory o Wieczne Miasto (1575-1630), Warszawa, 2003]; uno studio sulla fortuna e sulle traduzioni di Dante in Polonia (“Dantego któż się odważy tłumaczýć?” Studia o recepcji Dantego w Polsce, Warszawa, 2005); infine una monografia dedicata al soggiorno romano (1829-1831) del poeta romantico A. Mickiewicz (Rzym Mickiewicza. Poeta nad Tybrem, 1829-1831, Warszawa, 2005). L. ha omaggiato la sua piccola patria d’adozione, quella friulana, curando, insieme a Lucia Burello, il corposo volume La porta d’Italia. Diari e viaggiatori polacchi in Friuli-Venezia Giulia dal XVI al XIX secolo (Udine, 2000): un’antologia, con un ricchissimo apparato iconografico, di testi di una trentina di viaggiatori, a partire dai «diplomatici, sacerdoti e studenti» vissuti tra Cinque e Seicento, fino agli «idealisti senza patria» e ai «pellegrini e turisti» ottocenteschi. Il saggio I polacchi sulle strade del Friuli-Venezia Giulia, scritto da L., è una riuscita sintesi storica sul fenomeno della “mobilità” dei polacchi verso l’Italia nei secoli passati, con una particolare attenzione rivolta al Friuli – da sempre terra di passaggio e, per i viaggiatori stranieri, sovente il primo contatto con l’Italia.

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Bibliografia

Italia, Polonia, Europa. Scritti in memoria di Andrzej Litwornia, a cura di A. CECCHERELLI [et al.], Roma, Accademia polacca delle scienze, 2007 [con completa bibliografia dei lavori dello studioso (43-51) ed un articolato saggio biografico (22-41)].

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