LORENZONI GIOVANNI GIORGIO

LORENZONI GIOVANNI GIORGIO (1938 - 1992)

botanico, fitosociologo, docente universitario

Immagine del soggetto

Il botanico Giovanni Giorgio Lorenzoni.

Nacque a Cividale del Friuli il 24 gennaio 1938 e nella storica cittadina frequentò le scuole fino alla maturità, conseguita nel luglio del 1956 presso il Liceo classico Paolo Diacono. Gli piaceva ricordare che le passeggiate giovanili lungo le Valli del Natisone lo avevano appassionato alle scienze naturali, tanto che gli fu facile decidere la Facoltà cui iscriversi presso l’Università di Padova. Si laureò il 18 luglio 1963 discutendo una tesi, che sarebbe stata in seguito pubblicata, su Flora e vegetazione del Friuli nord-orientale. Nel novembre dello stesso anno ebbe l’incarico di assistente alla cattedra di botanica e due anni dopo, nel 1955, fu nominato assistente ordinario ottenendo anche l’incarico di fitogeografia ed ecologia vegetale. Nell’anno accademico 1968-1969 ottenne l’incarico di botanica sistematica e nel 1970 conseguì la libera docenza per la stessa disciplina. Nel 1980 vinse il concorso per la cattedra di fitogeografia ed ecologia vegetale. Nello stesso anno fu nominato direttore dell’Istituto di botanica e fisiologia vegetale, e mantenne il prestigioso incarico fino alla fusione di questo nel Dipartimento di biologia. Da questi pochi dati appare evidente che la carriera accademica di L. fu rapida e senza intoppi, a premiare un impegno didattico profuso con energia, curando con passione il rapporto con gli studenti, che gli riconoscevano una straordinaria disponibilità a risolvere i loro problemi. Il piacere di condividere le esperienze di ricerca aveva convinto L. a formare un suo gruppo di lavoro nell’ambito dell’Istituto di botanica, quella sezione di geobotanica che, sorta agli inizi degli anni Sessanta, contava quattro persone. Tra esse anche la moglie di L., Francesca Chiesura, conosciuta sui banchi dell’università. La sezione di geobotanica divenne un cantiere di ricerche all’avanguardia nel campo dello studio della vegetazione, portato avanti da un gruppo sempre più numeroso di persone entusiaste e coese che trovarono nella guida di L. un motore, l’anima e la mente creativa di un lavoro di squadra, che ottenne ampi consensi nell’ambiente scientifico. ... leggi La sua inesauribile vitalità lo spinse a promuovere varie iniziative di carattere culturale: fu direttore del Centro interdipartimentale dei Musei scientifici dell’Università di Padova dalla sua costituzione fino al 1992; socio della Società botanica italiana, socio fondatore della Società italiana di fitosociologia, che presiedette dal 1983 al 1989. La intensa attività di ricerca iniziò molto presto, prima della laurea, ed è testimoniata da oltre duecento pubblicazioni. Il suo primo lavoro, Nuova stazione di Ophioglossum vulgatum in Friuli risale al 1959; dello stesso anno è il volumetto ‘Taxus baccata’ L. in Friuli (Cividale, 1959). Il Friuli fu oggetto di una ventina di pubblicazioni che spaziano dalle prime indagini strettamente floristiche a ricerche sulla vegetazione algale del Lago di Cornino, all’esame della vegetazione della pianura friulana utilizzando il metodo fitosociologico. Fondamentale è la Flora e vegetazione del Friuli Nord-orientale (Udine, 1967), dove L. dà un quadro preciso e sistematico dei molteplici paesaggi vegetali di un’ampia area del Friuli, colmando le lacune che gli studi precedenti, scarsi e settoriali, avevano lasciato. Fu anche presidente del comitato scientifico del Coordinamento nazionale dei parchi e delle riserve naturali istituito dal Ministero dell’ambiente. L. morì improvvisamente a Cividale il 27 dicembre 1992; era rientrato a Galliano, nella casa paterna, per le vacanze natalizie. Vi si rifugiava spesso alla ricerca di tranquillità e nuove energie, tanto che non aveva mai trasferito da Cividale la residenza.

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Bibliografia

Si indicano di seguito i principali studi di G.G. Lorenzoni riguardanti l’area friulana: Contributo alla Flora del Friuli orientale, «Giornale botanico italiano», n.s., 67/1-2 (1960), 312-319; Ricerche sulle stazioni a Ceterach officinarum Lam. et DC. delle Valli del Natisone, «AAU», s. VII, 1 (1960), 5-29; Ricerche sui prati a Chrysopogon gryllus della pianura friulana, «Bollettino Biblioteca e Musei civici arte antica di Udine», 4 (1965), 5-21; Aspetti floristici di alcune stazioni forestali della bassa pianura friulana, «Monti e boschi», 16/2 (1965), 37-47 (in collaborazione con P. PAIERO ); Flora e vegetazione del Friuli Nord-orientale, Udine, Grafiche Fulvio, 1967; Il paesaggio vegetale nord adriatico, «Atti del Museo civico di scienze naturali di Trieste», 35 (1983), 1-34.

S. MARCHIORI, Ricordo di Giovanni Giorgio Lorenzoni, «Informatore botanico italiano», 24 (1992), 175-187.

Un commento

  • alessandro di lenardo 23 Maggio 2017 Rispondi

    Studente e poi laureato sotto la guida semplice ma sicura ed esperta del prof. lorenzoni non posso che ricordare la sua enorme umanita', la sua vasta professionalita' e il suo profondo amore per quanto faceva. magnifica la dedizione che offriva alle attivita' che realizzava con noi studenti che in lui trovavamo sempre un sincero interlocutore che riusciva, immancabilmente, a risolvere le nostre perplessita' e incertezze. sapendomi friulano, credo poi mi sostenesse, "sopportasse" e spronasse con ancor maggior impeto. anche se sono passati piu' di 40 anni da quando lo conobbi quale discente delle sue discipline, resta in me un ricordo vivo della sua persona e di una birra con gazzosa che mi fece assaggiare durante un'escursione naturalistica organizzata dall'universita' a cui ebbi la fortuna di partecipare in abruzzo.

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