MANZANO (DI) SCIPIONE

MANZANO (DI) SCIPIONE (1560 - 1596)

poeta

Immagine del soggetto

Frontespizio del "Discorso sopra l'Angeleida..." di Scipione di Manzano, Venezia 1595.

Nacque a Cividale del Friuli il 14 novembre 1560 dal nobile Giovanni Battista e dalla nobildonna udinese Floria Florio. La sua prima istruzione fu affidata alle scuole pubbliche della cittadina friulana; in giovane età soggiornò per qualche tempo a Venezia, dove ebbe l’opportunità di conoscere alcuni letterati che accesero in lui l’amore per la poesia. Rientrato a Cividale, nel 1580 sposò la nobile Elena di Mels e fino all’ultimo dei suoi giorni si dedicò agli incarichi pubblici e alla sua passione letteraria. Ascritto al consiglio cittadino per diritto di nascita, fu anche provveditore della comunità e in queste vesti, nel 1593, declamò un’orazione funebre in memoria del patriarca Giovanni Grimani, pubblicata l’anno successivo dall’editore padovano Pasquati. Nel 1592 Salicato pubblicava a Venezia la prima opera a noi nota del M. intitolata Le lagrime di penitenza di David, ispirata a un analogo scritto di Erasmo di Valvasone. La Gerusalemme Liberata del Tasso fu invece il modello della sua seconda fatica letteraria, I primi tre canti del Dandolo, un poema eroico che vide la luce nel 1594. Con quest’opera il M. si proponeva di celebrare la conquista di Costantinopoli, avvenuta nel 1202 ad opera dei Veneziani guidati dal doge Enrico Dandolo. Soltanto nel 1600, grazie all’interessamento del figlio Giovanni Battista, fu pubblicata a Venezia la favola marina Aci con la quale il poeta intese tessere, attraverso il mito, le lodi della Repubblica di Venezia. Tra le opere in prosa merita di essere citato il Discorso sopra l’Angeleida, pubblicata a Venezia nel 1595, nel quale difendeva il poema eroico di Erasmo di Valvasone da alcune critiche che gli erano state mosse. ... leggi Perfettamente inserito nel panorama culturale friulano del tempo, il M. era in corrispondenza con alcuni tra i più importanti letterati locali, in particolare Vincenzo Giusti e Marcantonio Fiducio. Morì il 16 febbraio 1596 assassinato dal cugino Leonardo, in seguito ad una furiosa lite tra le due fazioni in cui era divisa la famiglia Manzano.

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Bibliografia

S. DI MANZANO, Le lagrime di penitenza di David dell’illustre […] all’illustrissimo et reverendissimo monsignor Agostino Valerio vescovo di Verona, Venezia, Altobello Salicato, 1592; ID., Lagrime nelle essequie fatte in Cividale del Friuli per la morte del mons. illustriss. et rever. patriarca Giovanni Grimani d’Aquileia, Padova, Pasquati, 1594; ID., I primi tre canti del Dandolo, Venezia, Somasco, 1595; ID., Aci: favola marina del molto illustre signor […] sotto il velo della quale si loda la serenissima Republica di Venetia: dedicata all’illustrissimo signor Almoro Zane, Venezia, Ciotti, 1600.

B. CHIURLO, sub voce, in Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1929-1936, XXII, 186; LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 149-152; DI MANZANO, Cenni, 125; MARCHETTI, Friuli, 373-376; DBF, 480-481; V. JOPPI, Un poeta friulano del secolo XVI. Scipione di Manzano, «Archeografo triestino», n.s., 16/2 (1891), IX-XV.

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