MISSIO GIUSEPPE (1882-1926)

MISSIO GIUSEPPE (1882-1926)

uomo politico, sindaco

Immagine del soggetto

Missio Giuseppe, sindaco di Remanzacco.

Nacque a Remanzacco il 25 ottobre 1882 da famiglia originaria di Buia. Studiò in seminario e, dopo il servizio militare svolto come ufficiale, nel 1905 partì per il Congo dove restò fino al 1908 con compiti di amministratore coloniale nella Force Publique Belga. Raccontò l’esperienza sul «Giornale di Udine» a cui collaborava. Dopo un tentativo di avviare un’impresa di manufatti edili, nel 1913 emigrò prima in Canada poi negli Stati Uniti, a San Francisco. Nell’agosto 1915 rientrò in Italia per arruolarsi volontario col grado di sergente. Restò ferito nel dicembre del ’15, ma rientrò al fronte nell’aprile successivo. Nell’agosto del 1916 fu processato una prima volta per “diffusione di notizie allarmanti”, poi (2 ottobre ’17) per “Rifiuto di compiere un servizio di guerra in presenza al nemico e insubordinazione verso ufficiali superiori”; a suo dire per un diverbio “svergognando un paffuto ufficiale impenitente habituè delle gallerie del vallone”. Condannato a 21 anni di reclusione avrebbe finito la guerra nel reclusorio militare di Savona da dove, nel settembre 1919, venne dimesso per amnistia e congedato. Il 10 ottobre 1920 vinse le elezioni locali con la lista contadina del Partito Popolare. Risultò il candidato più votato e fu eletto sindaco di Remanzacco. Il 25 novembre a Udine si tenne il primo congresso provinciale del Partito Popolare, M. intervenne reclamando a gran voce l’erogazione dei danni di guerra a lungo promessi. Ovunque la situazione economica era disperata a tal punto che nel 1921 un’affollatissima assemblea di 148 sindaci della provincia di Udine deliberò l’ultimatum al Governo che ritardava l’erogazione di finanziamenti agli enti locali. ... leggi M. si trovò isolato nel partito, in disaccordo sulla gravità e sull’urgenza del problema relativo alla disoccupazione diffusa e al contempo pressato dai suoi concittadini e privo degli strumenti idonei a risolvere il problema. Perdurando tale situazione e mancando gli aiuti promessi dal Governo si dimise da sindaco in segno di protesta per l’inerzia governativa. Il «Giornale di Udine» così commentava: «Pur avendo promesso pane e lavoro, ora invece fa cadere d’un tratto tante belle promesse ritirandosi dalla battaglia civile con le dimissioni» formalizzate nel Consiglio comunale dell’8 gennaio 1922. Il foglio udinese in quell’occasione lo definì «codardo ed incapace». Le dimissioni dell’intero consiglio vennero qualificate dallo stesso quotidiano come «grottesca ribellione contro il Prefetto». Il 15 luglio il Commissario prefettizio Berghinz deliberò il deferimento di M. alla prefettura per irregolarità contabili. Nell’agosto venne eletto sindaco Cesare Richard, già primo cittadino dal ’14 al ’20, collaborazionista degli occupanti Austriaci, tesserato al PNF della prima ora. M. sedette di nuovo in Consiglio tra i banchi dell’opposizione; la notte del 2 gennaio 1923 fu aggredito da squadristi che irruppero in casa, venne picchiato e costretto al rito dell’olio di ricino. Il 12 gennaio si costituì la sezione del Partito Fascista di Remanzacco. Il 15 giugno 1924, giorno delle elezioni politiche, subì un secondo vile pestaggio nei pressi del seggio senza che nessuno, carabinieri presenti compresi, intervenisse in suo aiuto. Si ritirò a vita privata e scrisse Mammona e Dio, trattatello sociale, utopico e religioso, anti usura, pubblicato nel ’25 dalla Editrice Sociale di Milano. In una lettera del 20 giugno che accompagnava l’omaggio del suo primo libro, chiese a Pietro Gobetti se fosse stato disposto a pubblicare un suo secondo lavoro «di natura sociale non poco originale». Chiusa la possibilità dell’agire sociale e politico e da ultima anche la porta cattolica, si decise ad emigrare. Ottenuto il passaporto alla fine dell’anno 1925, con molte difficoltà per via della condanna militare, M. emigrò in Belgio all’inizio del 1926. Morì a 43 anni a Bruxelles, il 1° aprile 1926. Precipitò da un edificio, non è chiaro se spinto a forza. Non si conosce il luogo di sepoltura.

Chiudi

Bibliografia

BSAU, Fondo Drigani, Scritti inediti di G. Missio; Remanzacco, Biblioteca comunale, G. SEQUALINI, Giuseppe Missio, s.d.
G. MISSIO, Mammona e Dio, Milano, Casa Editrice Sociale, 1925.
S. GASTI, Storia di Remanzacco, Pordenone, Biblioteca dell'Immagine, 2014; ID., Cattolici friulani tra primo dopoguerra e fascismo. Giuseppe Missio, sindaco di Remanzacco 1920-1922, tesi di laurea, Università degli studi di Udine, a.a. 2015-2016.

Nessun commento