MOECHIS

MOECHIS

dignitario longobardo

Immagine del soggetto

Fibula a disco in oro del VII secolo (Cividale, Museo archeologico nazionale).

M. è il nome di origine germanica appartenuto ad un dignitario longobardo deposto, nella seconda metà del VII secolo, in una necropoli nei pressi di Udine, a Lovaria. La sua tomba è stata rinvenuta agli inizi degli anni Novanta durante gli scavi archeologici che hanno portato alla luce un cimitero rurale, il quale si poneva nei pressi di un antico insediamento rustico romano, apparentemente abbandonato. I corredi delle sepolture sono costituiti principalmente da elementi bronzei di cintura del tipo a cinque pezzi con caratteristiche tipologiche molto simili tra loro. Altri elementi comuni sono il pettine in osso e i coltelli in ferro che con le collane in paste vitree o le armille a terminazione ingrossata, presenti nelle sepolture femminili, risultano manufatti attestati sia nelle tombe della popolazione autoctona che in quelle dei Longobardi. Più sicuramente appartenenti al costume germanico appaiono invece alcune deposizioni con armi che nel sepolcreto di Lovaria sono attestate da alcune punte di freccia e da sax di grandi dimensioni. La similitudine dei corredi degli inumati, che permettono di ricondurli verso la metà-seconda metà del VII secolo, fa pensare ad un gruppo abbastanza omogeneo. L’identificazione di M. è stata possibile grazie alla presenza del nome graffito su un elemento dell’abito funebre dell’inumato – una linguetta in bronzo della cintura – il quale era sepolto in una fossa terragna con bordi delimitati da ciottoli. La struttura del sepolcro non appare particolarmente ricercata anche se si distingue da quella delle altre tombe, in semplice fossa. Attorno alla tomba del personaggio sembravano concentrarsi altre sepolture, forse appartenenti a elementi del suo nucleo familiare. Oltre al nome sono gli elementi del corredo tombale che consentono di considerare l’inumato tra gli “exercitales” longobardi e invitano a considerarlo come l’individuo più importante sinora rinvenuto nella necropoli. ... leggi La cintura per la sospensione delle armi, arricchita da un buon numero di elementi in bronzo di raffinata fattura, la presenza del sax corto e degli speroni sono un chiaro indizio del suo status di cavaliere. Il recupero, nella tomba, di una crocetta in oro e di un grande pettine in osso finemente lavorato sono poi altri indizi della levatura sociale e del censo di questo personaggio, sicuramente identificabile quindi con un dignitario. Appare suggestivo considerarlo l’elemento più rilevante di quella comunità, tra cui comparivano solo pochi armati, che si era dislocata in un’area centrale rispetto alla percorrenza e nei pressi di antiche strutture agrarie, dove aveva individuato il suo polo funerario e che probabilmente era coinvolta nella gestione dello sfruttamento dei suoli. Ritenere che si tratti di uno stanziamento relativo ad uno o più nuclei fondiari presenti nella zona appare abbastanza plausibile. La sua deposizione e i caratteri del cimitero in cui è inserita offrono un singolare aspetto della struttura sociale del periodo nelle aree rurali del ducato friulano, quando il radicamento territoriale dei Longobardi pare definirsi con sempre maggiore chiarezza.

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Bibliografia

M. BUORA - M. LAVARONE, Lovaria (Comune di Pradamano - Ud). Scavi 1995, «Quaderni friulani di Archeologia», 5 (1995), 212-216; M. BUORA - L. USAI, La tomba del cavaliere longobardo Moechis a Lovaria (Comune di Pradamano, Provincia di Udine): un caso di acculturazione dopo la metà del VII sec., in Il Congresso nazionale di archeologica medievale, a cura di S. GELICHI, Firenze, Insegna del Giglio, 1997, 261-264; L. VILLA, Strutture di potere e forme di organizzazione territoriale nel ducato longobardo del Friuli, in Fonti archeologiche e iconografiche per la storia e la cultura degli insediamenti nell’altomedioevo. Atti delle giornate di studio (Milano-Vercelli, 21-22 marzo 2002), a cura di S. LUSUARDI SIENA (Contributi di Archeologia, 3), Milano, Vita e pensiero, 2003, 223-240.

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