MONTEGNACCO (DI) GIACOMO

MONTEGNACCO (DI) GIACOMO (1536 - 1572)

ecclesiastico, poeta

Nacque il 12 gennaio 1536 da Girolamo, signore di Cassacco e Montegnacco, e da Zenobia di Girolamo dei nobili Colloredo; compì i primi studi, insieme con i fratelli Massimiliano e Mario, nella Casa convittori di San Daniele sotto la guida di Giovan Pietro Astemio, che alimentò la sua passione giovanile per la poesia. Non si conoscono altri particolari sulla sua formazione culturale, completata forse in patria, volta soprattutto alla lettura dei classici latini. Prese gli ordini e venne consacrato da monsignor G.F. Vio de Rubeis, suffraganeo del patriarca di Aquileia. Gli fu attribuito il canonicato di Aquileia lasciato dal cugino Gian Battista, figlio di Leonardo di Montegnacco, con la delibera capitolare di nomina del 16 marzo 1563 che ratificava la bolla di Pio IV del 1 febbraio 1562. Si distinse per l’orazione recitata durante il sinodo indetto nel settembre del 1565 dal patriarca di Aquileia Giovanni Grimani, non registrata però negli Acta Synodalis di quell’anno. Nominato camerario nel maggio 1569, intervenne spesso nelle delibere generali del capitolo per difendere gli interessi ecclesiastici (oltre a quelli personali); il 15 agosto ottenne i benefici della cappella dei SS. Ermacora e Fortunato. Dalle fonti dell’Archivio capitolare non emergono altre cariche significative della sua breve carriera. Morì il 3 agosto 1572. La raccolta poetica, tràdita col nome latinizzato di Iacobus Montenianus, conta settantacinque carmi latini e sedici componimenti in volgare, tutti inediti, oltre ai due a stampa: l’elegia in morte di Salomè contessa della Torre, moglie del capitano di Munsterberg, e l’epigramma nella raccolta Helice per Cornelio Frangipane. La sua produzione, eterogenea per metro e argomento, attinge a piene mani agli auctores, con la tessitura di collaudati prestiti lessicali e la rielaborazione di spunti e temi consueti: la dolcezza della pace agreste si intreccia col malinconico fluire del tempo, gli affetti familiari diventano pretesto per celebrare gli avi e il fratello, anche lui scolaro del venerato maestro Astemio, «optimus, nitenti / longe floridior loco suaeque / totius patriae decus perenne»; il suo ricordo, costante nella memoria, esalta la devozione filiale «Abstemi venerande, cui docendi / artem donat Apollo, cui disertos / clarae Pierides sales ministrant, / Iacobus tibi plurimam salutem / dicit discipulus suo magistro / qualem filius optimo parenti». Il tema amoroso si stempera nella pulsione istintiva senza sfiorare l’intimità del sentimento o l’impeto della passione, sebbene si sia congetturato che i suoi trepidi accenti fossero rivolti a una donna reale, la compianta Terenzia Fontanabuona (si vedano i carmi XV-XVI). Tre testi soprattutto rivelano notevole perizia nella tecnica compositiva: la metafrasi latina del primo libro dell’Orlando Furioso e due poemetti di ispirazione ovidiana, Cancer e Silvanus sive aucupium, sapiente commistione di colorate immagini paesaggistiche e fantasiose reminiscenze mitologiche.

Bibliografia

CAPODAGLI, Udine illustrata, 289-90; LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 102-05; DI MANZANO, Cenni, 132; P. MATTIONI, Il castello di Cassacco, «Il Popolo del Friuli», 16 (1938), 3; M.P. CANCIANINI, Cenni sui nobili di Montegnacco, Udine, Doretti, 1890, 8; A. NOACCO, Genealogia della nobile famiglia Montegnacco, Udine, Cantoni, 1894, 5 e 19; per la data di morte si veda ms BNMV, Lat., XIV 48 (= 4237), Arbores genealogicae familiarum Foroiuliensium, s.v. de Montegnaco, f. 323r. Da non confondere con il cugino omonimo, figlio di Giovan Francesco, canonico di Aquileia, morto nel 1512; A. NOACCO, Albero genealogico della nobile famiglia Montegnacco, Udine, Cantoni, 1894 (ingresso di d. Virginio di Montegnacco a parroco di Marano Lagunare), 13. Altre fonti inedite corroborano la sua biografia: mss BCU, Joppi, 716, Genealogia Montegnacco, f. I; Ibid., 710, Notizie sui letterati friulani, f. 39r; ACU, Acta Capituli Aquileiensis a die XXXI iulii 1559 usque ad diem III augusti 1563, ff. 70v-72r (delibera di nomina e copia della bolla pontificia); Ibid., Acta Capituli Aquileiensis a die XV augusti 1563 usque ad diem III novembris 1569, II, f. 76r (l’orazione durante il Sinodo), f. 178r (nomina camerario), f. 189v (assegnazione cappella); Ibid., Acta Capituli Aquileiensis a die ultimo octobris 1569 usque ad diem IX novembris 1574, passim (epistole); ms BCVr, 294, Documenti riguardanti la patria del Friuli dal secolo XVI al XVIII, V, ff. ... leggi 35v-88v; Ibid., f. 129r-v, lettera di Cornelio Frangipane di compianto per la morte di Giacomo del 7 agosto 1472. Il corpus poetico inedito in ms BBU, Bartolini, 17, Iacobi Monteniaci domini Carmina ex autographo (copia settecentesca di mano di Domenico Ongaro), ff. 96r-134v e 160r-161v i carmina, ff. 139r-146v le poesie in volgare, ff. 148r-157r la metafrasi; inoltre ms BNMV, Lat., XII 150 (= 4395), Carmina Foroiuliensium et Venetorum, f. 11r-v, quattro epigrammi editi nella raccolta di Marius Pictorius, Oratio in funere illustrissimae et excellentissimae principis et dominae dominae Solames ducis Munsterbergi et Olssenii in Silesia, comitis et liberae baronissae a Turri et S. Cruce, dominae Lipnizi et Theudtschenbrodthi, cum naeniis latinis atque italicis insignium poetarum, Venezia, Valgrisi, 1567, 42-43; un carme in Helice, 31.

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