MOSTO GIOVANNI

MOSTO GIOVANNI (? - 1570)

strumentista

Suonatore di strumenti a fiato, forse originario dall’omonima cittadina veneta, fu capostipite di una dinastia di musicisti e compositori. Se non vi sono elementi certi per identificarlo con quel Giovanni di Martino veneto assunto nella compagnia strumentale udinese l’8 febbraio 1549, è sicuro invece che G. M. sia quel «Ioannes Venetus» (Ioannis de Venetiis, Zuane da Venetia, Zanetto da Mosto) assunto il 7 luglio 1554 con salario di 4 ducati mensili e che il 10 luglio del 1557 insieme a «Bortholamio» de Venezia e Gregorio da Udine (ossia Sagabria) chiedeva e otteneva la riconferma dell’incarico. Fu a lungo capo riconosciuto della compagnia strumentale cittadina. Il 31 agosto del 1568, insieme col figlio Francesco, pure aggregato alla compagnia, ottenne di potersi recare a Venezia e trattenervisi per l’intero mese di settembre; che fossero stati contattati dai fratelli udinesi Dalla Casa (Girolamo, Giovanni e Nicolò) da poco divenuti strumentisti in S. Marco? G. M. morì in Udine il 10 gennaio 1570 lasciando quattro figli (Francesco, Nicolò, Giovan Battista e un altro minore, probabilmente Bernardo) senza sostanze ma allevati nella virtù musicale, una figlia da marito e un nipote. Non ci restano sue composizioni musicali.

Bibliografia

BCU, CA, Annales civitatis Utini, LIII, f. 42v; LIV, f. 20r-v; LV, f. 160r-v; LVII, f. 216v; ivi, Acta publica civitatis Utini, XXI, f. 150r.

VALE, Udine, 116, 117; PRESSACCO, Musica, 1999; COLUSSI, La compagnia strumentale, 141, 151, 152, 169, 173, 174.

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