PINI EUGENIO

PINI EUGENIO (1600 - 1654)

pittore

Immagine del soggetto

San Valentino che benedice gli infermi, pala di Eugenio Pini, 1653 (Buia, chiesa della Beata Vergine ad Melotum).

Nato a Udine il 15 novembre del 1600, vi morì l’11 maggio del 1654. Formatosi sull’esempio del Pordenone, veicolato attraverso l’Amalteo e Sebastiano Secante, seppe introdurre nel proprio bagaglio espressivo gli esiti più aggiornati della pittura veneta del suo tempo, attingendo ai modelli di Palma il Giovane, del Padovanino, di Pozzoserrato, di Andrea Vicentino e dei Bassano (guardando in modo particolare alle loro opere giunte in Friuli). Cosicché il P., pur restando un pittore minore e senza qualità tali che lo elevassero oltre l’ambito locale, ebbe il merito di arricchire e rinnovare il repertorio della pittura friulana secentesca con novità e stimoli altrimenti poco recepiti dai suoi conterranei, benché tradotti in una maniera statica e priva di emozioni. Molta della produzione del P. è concentrata a Udine, dove nei Civici musei si trovano il San Gerolamo con il leone (1633) e il San Gerolamo ordinato cardinale (1638), tele entrambe commissionate dalla confraternita di S. Gerolamo; inoltre la Pentecoste e santi (in cui sono palmari i richiami ad Amalteo). Nel Museo diocesano sono conservate le tele con i Santi Bernardino da Siena, Giovanni evangelista e Cecilia (1644) e i Santi Chiara, Francesco e Caterina. Sempre a Udine, nel convento del santuario della Beata Vergine delle Grazie è presente la pala con i Santi Filippo Benizi, Canciano e Caterina martire e nella chiesa di S. Chiara, Santa Chiara, Francesco e Giovanni Battista. A queste opere si deve aggiungere una dispersa pala con san Nicolò per il duomo. ... leggi Numerosa è pure la sua attività nel territorio friulano, tra cui le opere maggiormente significative appaiono: la Madonna della cintura nella parrocchiale di Pozzuolo; San Valentino che benedice gli infermi nella chiesa della Beata Vergine ad Melotum di Buia (1653); la Sacra Famiglia con sant’Anna e san Bernardino nel duomo di Palmanova (1654), insieme all’Annunciazione; la Madonna in trono con santi (1646) e l’Assunta nel duomo di Gemona del Friuli, in cui si trova pure la Natività della Vergine, inoltre l’Assunzione e gli Apostoli al Sepolcro vuoto della Vergine, questi ultimi due probabilmente parti di un unico dipinto; la pala raffigurante Gesù Salvatore con i santi Silvestro e Giovanni Battista nella parrocchiale di Mels di Maiano (1651); e la Madonna del Carmine, per il santuario della beata Vergine di Strada di San Daniele del Friuli, conservata nel Museo del territorio a San Daniele del Friuli.

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Bibliografia

DI MANIAGO, Storia, I, 98-99; L. LANARI, Eugenio Pini, pittore udinese, t.l., Università degli studi di Trieste, a.a. 1968-1969; G. BERGAMINI, note, in CAVALCASELLE, La pittura, 155; L. MARIONI BROS, schede, in Un museo nel terremoto, a cura di G.C. MENIS, Pordenone, Geap, 1988, 56-57, 104-105, 113-115, 184; G. BERGAMINI, La pittura del Seicento in Friuli, in Antonio Carneo nella pittura veneziana del Seicento. Catalogo della mostra (Portogruaro, 6 maggio-6 agosto 1995), a cura di C. FURLAN, Milano, Electa, 1995, 70-71; M. VISENTIN, Eugenio Pini, in Galleria arte antica I, 172-173, 215; P. PASTRES, schede, in Mater amabilis. Testimonianze di arte e devozione mariana a San Daniele del Friuli. Catalogo della mostra (San Daniele del Friuli, 28 agosto-8 dicembre 2008), a cura di V. PACE - R. COSTANTINI, San Daniele del Friuli, Associazione Vivi il Museo, 2008, 90-91.

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