POGGI GUIDO

POGGI GUIDO (1897 - 1980)

agronomo, ampelografo

Immagine del soggetto

L’ampelografo Guido Poggi.

Nacque a Piacenza nel 1897. Laureatosi in scienze agrarie a Milano nel 1920, nel medesimo anno fu chiamato a Udine dal professor Domenico Feruglio come assistente agronomo presso la Stazione chimico-agraria sperimentale. Successivamente fu assunto alla cattedra ambulante di agricoltura, divenuta poi Ispettorato provinciale dell’agricoltura, assumendone la direzione nel 1948, per rimanervi sino alla quiescenza nel 1963. Per molti anni fece parte del comitato direttivo della rivista «Terra friulana». Nell’esercizio della sua attività, fu sostenitore e promotore di numerose iniziative volte a sviluppare svariati settori, ma soprattutto l’allevamento e la viticoltura, i più importanti nell’economia regionale. Nel settore zootecnico si dedicò in modo particolare alla bovina da latte e al baco da seta. Fu alla viticoltura che indirizzò, però, la massima parte delle sue energie, promuovendo, con una lungimiranza a cui deve andare la gratitudine degli attuali viticoltori, la coltivazione della vite sui quei colli eocenici di cui aveva subito identificato la vocazione. Fu promotore del vigneto ampelografico-sperimentale di Buttrio, dove fece le osservazioni che lo portarono a divulgare i vitigni che ancora oggi sono i più diffusi in regione. Per un quarantennio fu figura di primo piano nell’agricoltura friulana e fu autore di numerose pubblicazioni, fra le quali spicca, per i contenuti, l’eleganza della presentazione e l’originalità della confezione quell’Atlante ampelografico friulano, con tavole originali di Tiburzio Donadon, che è tuttora di enorme interesse e che pone il Friuli fra le regioni europee che godono di una migliore illustrazione ampelografica. Morì a Udine nel 1980.

Bibliografia

Tra i lavori di G. Poggi, si segnalano: Annuario 1927-1930, Udine, Consorzio per la viticoltura, 1930 [contiene le schede, redatte da G. P., con descrizione ampelografica di Blaufränkisch (Franconia), Cianoria, Cividino, Coneute (Coniusse), Corvino, Fumàt, Gran Rapp, Merlot, Negràt, Piccolìt, i “Pinot” (Pinot nero, Pinot grigio, Pinot bianco), Pignòlo (Pignûl), Refosco di Faedis (Refoscone; impropriamente anche Refosco), Refosco nostrano (Refosco dal peduncolo rosso), Refosco di Rauscedo, Ribolla gialla, Ribolla nera (Pocalza), Tocai (Tokay), Verduzzo]; I primordi della lotta contro la fillossera in Friuli e la costituzione dei Consorzi antifillosserici, «Annuario 1927-1930 del Consorzio per la viticoltura di Udine», 1930; Atlante ampelografico, Pordenone, Consorzio provinciale tra i produttori dell’agricoltura, Sezione della viticoltura/Arti grafiche Pordenone, 1939 (Introduzione storica e scheda ampelografica di Blaufränkisch, Cabernet franc, Merlot, Fumàt, Piccolit, Pignòlo, Pinot bianco e Pinot grigio, Refosco d’Istria, Refosco dal peduncolo rosso, Refoscone, Ribolla gialla, Ribolla nera, Riesling italico, Riesling renano, Tazzelenghe, Tocai, Verduzzo giallo, Verduzzo verde; con 45 artistiche tavole a colori opera del pittore Tiburzio Donadon); La viticoltura in Friuli nel dopo guerra, «AAU», s. VI, 4 (1937-1938), 139-160.
G. BUCCO, A come Arte e Agricoltura. Quando un agronomo incontra un artista. L’Atlante ampelografico del Friuli, pietra miliare della nostra storia, «Tiere furlane», 1/1 (2009), 49-57.

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