RAMERI LUIGI

RAMERI LUIGI (1831 - 1913)

economista, statistico, demografo

Nato a Tortona nel 1831, figlio di un medico docente di medicina veterinaria, laureato in giurisprudenza, esercitò a Tortona l’avvocatura e intraprese la carriera dell’insegnamento, diventando preside incaricato dell’Istituto tecnico di Mondovì, dove fece chiamare nel 1865-1866 quale docente di inglese e tedesco Alexander Wolf, da lui conosciuto a Tortona. Nel 1866, non essendo certo il mantenimento dell’Istituto monregalese per mancanza di fondi, entrambi chiesero di essere assunti presso il nuovo Istituto tecnico di Udine, voluto da Quintino Sella. R. – che nel 1871 per un breve lasso di tempo ebbe la reggenza dell’Istituto – insegnò economia, diritto e statistica, meritandosi nel 1879 un elogio ministeriale, concesso anche al Wolf, per il metodo di insegnamento. Pubblicò studi di economia con saggi su prezzi, monete, banche, ma si dedicò soprattutto alla statistica. In questo settore, infatti, R., componente tra l’altro della giunta municipale di statistica di Udine, seppe utilizzare, per esempio, in modo esemplare i dati dei censimenti del Regno d’Italia del 1871 per definire il grado di alfabetizzazione della provincia di Udine, così da affrontare su base quantitativa un problema vivamente dibattuto, che trovò espressione circa una decina di anni dopo nella legge Coppino. In un saggio pubblicato nel 1873 sugli «Annali scientifici del R. Istituto tecnico di Udine» (Statistica dell’istruzione primaria nella Provincia di Udine secondo le risultanze del censimento 31 dicembre 1871), accompagnato da una tavola esplicativa (La popolazione dei 180 Comuni compresi in tutti i 17 Distretti della Provincia di Udine distinta per istruzione) che fu inviata all’Esposizione universale di Vienna del 1873 nella sezione Istruzione pubblica, aderendo a un preciso programma di valorizzazione del disegno nelle scuole voluto dal governo italiano, R., dividendo la popolazione del Friuli secondo i distretti amministrativi previsti dalla legge comunale e provinciale, disaggregando i dati dell’alfabetizzazione maschile da quella femminile, dimostrò che la percentuale di alfabetizzazione femminile era doppia di quella maschile, mentre la percentuale totale generale era alta nei distretti della Carnia e di Udine, scendeva invece nella destra Tagliamento e nella Bassa. ... leggi In un altro saggio pubblicato sulla stessa rivista dell’Istituto tecnico nel 1874, Sunto dei dati statistici sulla popolazione di Udine, R. tentò per la prima volta di studiare i movimenti della popolazione udinese, sia pure nel breve periodo, non esistendo dati generali e organici di confronto se non dal 1860, avvertendo l’insufficienza e l’inesattezza dei dati ufficiali e proponendo la necessità di ulteriori verifiche. La sua polemica contro alcuni criteri di normalizzazione adottati dalla Direzione di statistica trovò spazio in un articolo del 1877 pubblicato sugli «Annali di statistica», Sulla classificazione della popolazione italiana per età giusto il censimento 1871. R. aderì all’«Annuario statistico per la Provincia di Udine», collaborando alla rubrica Cultura, beneficenza e previdenza. Fu anche direttore della Scuola normale di Udine, cioè la scuola magistrale. Ebbe l’incarico di direttore della Banca popolare friulana, accolto fin dagli inizi nell’ambiente culturale udinese con la nomina nel 1867 a socio dell’Accademia di Udine. R. rimase a Udine fino al 1880, quando si trasferì a Livorno, poi a Reggio Emilia e a Torino, dove morì nel 1913. Nel 1869 aveva pubblicato a Udine i Principi elementari di statistica, risultato delle lezioni tenute all’Istituto tecnico; nel 1898 a Torino un altro fortunato manuale, Elementi di statistica.

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Bibliografia

Udine, Istituto tecnico commerciale A. Zanon, Archivio storico, 8.1 (fasc. Personale), 228, Registro “Stato del personale”.

G. FAVERO, Le misure del Regno: Direzione di statistica e municipi nell’Italia liberale, Padova, Il Poligrafo, 2001, passim; L.

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