RORARIO GIORGIO

RORARIO GIORGIO (? - 1557)

erudito

Nella tradizione storiografica locale, la famiglia Rorario fu spesso rappresentata come simpatizzante per le idee della Riforma. Il sospetto di eresia era stato destato dalla presenza del nunzio apostolico e diplomatico Girolamo come testimone alla rinuncia dei beni effettuata da Pier Paolo Vergerio nel 1549, prima di passare apostata tra gli eretici. La firma del R. nell’atto redatto dal notaio Francesco Domenichini è in realtà soltanto un atto di simpatia e di amicizia personale nei confronti del collega diplomatico e vescovo capodistriano. L’amicizia di Girolamo Rorario con il conterraneo Michele Brazzetto, a sua volta molto legato a Melantone, concorse a creare per la famiglia pordenonese la fama di eretici, al punto che il Paschini e, ancor prima di lui, il canonico Ernesto Degani nella sua storia della diocesi di Concordia giungono addirittura a parlare di «scuola insidiosa dei Rorari». Di G. R. morto nel 1557, nulla sappiamo se non che fu di Pordenone come il suo più illustre concittadino Girolamo, e con molta probabilità suo parente. Erudito, filosofo e letterato non comune, il R. divenne celebre per aver composto le annotazioni alla Bibbia tedesca di Lutero, nei primi anni di diffusione del protestantesimo. L’opera è intitolata Vieler Schönen Spruche aus Gottlicher Schrifft auslegung, daraus und Trost zu nemen, Welche der ehrwirdige Doctor Martinus Luther geschrihnen [Molti bei commenti alla traduzione della Divina Scrittura data dall’illustre dottor Martin Lutero, da cui trarre conforto]. Questo scritto esegetico ebbe una certa fortuna: dopo l’editio princeps stampata a Wittemberg nel 1547, ne vennero licenziate altre due, una a Norimberga nel medesimo 1547, un’altra a Wittemberg nel 1558. Il particolare ingegno e la non comune apertura mentale gli permisero di mantenere rapporti epistolari con alcuni tra i più valenti letterati del tempo: Pietro Bembo, Iacopo Sadoleto e Pietro Aretino.

Bibliografia

DEGANI, Le nostre scuole; P. PASCHINI, Eresie e riforma cattolica al confine orientale d’Italia, «Lateranum», n.s., 17/1-4 (1951); A. BENEDETTI, Riflessi luterani in Pordenone, Udine, AGF, 1957 [Estr. da: «Atti dell’Accademia di Udine», s. VI, 14 (1954-1957)]; S. CAVAZZA, Girolamo Rorario e il dialogo “Julius Exclusus”, «MSF», 58 (1978), 129-164; Mille protagonisti, 415.

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