SAVIO FRANCESCO GIUSEPPE

SAVIO FRANCESCO GIUSEPPE (1754 - 1839)

intellettuale, giudice

Nacque a Farra d’Isonzo (Gorizia) il 15 ottobre 1754. Frequentò il collegio dei serviti di Gradisca d’Isonzo; nel 1784 conseguì la laurea in utroque iure alla Facoltà giuridica a Vienna. A Gorizia esercitò l’avvocatura; nel 1793 venne creato il tribunale centrale, del quale S. fu giudice; era stato anche giudice distrettuale. Con i mutamenti amministrativi seguiti alle invasioni francesi, fu nominato giudice del tribunale di prima istanza. Nel 1816 fu nominato consigliere d’appello al tribunale di Klagenfurt, incarico che rifiutò per motivi di salute. L’anno successivo fu nominato referente alla Commissione per il regolamento del catasto e direttore di cancelleria. Nel 1819 divenne consigliere dell’imperial regio giudizio civico provinciale e criminale di Gorizia, poi presidente del tribunale distrettuale. Nel 1823, improvvisamente e per motivi mai chiariti, fu rimosso dall’incarico e collocato a riposo. Nel 1799 aveva sposato Orsola Cossutta; a Gorizia viveva nella casa acquistata sulla via del teatro, all’angolo con la contrada dei macelli, dove il 22 gennaio 1801 nacque l’unico figlio Francesco Leopoldo. Fu direttore dell’Istituto filosofico di Gorizia, fondato nel 1818, e membro dell’Accademia degli Arcadi romano-sonziaci; con il nome di Pastor Aurimedes Elateus, compose soprattutto poesie d’occasione, epigrammi e sonetti in italiano e latino. Come scrittore di cose patrie, si ricorda un suo scritto sul fiume Timavo. Fece parte della imperal regia Società d’agricoltura, che promuoveva la cultura scientifica, in particolare quella di carattere medico-farmaceutico, fisico-agrario e meteorologico, ma anche gli studi di storia patria. ... leggi Si interessò di teatro e fu un amante dell’arte: ebbe ammirazione per Canova, che rappresentava, ai suoi occhi, l’ideale classico, cui dedicò un sonetto. Degli artisti locali conobbe ed apprezzò il pittore Giuseppe Tominz. Uomo rigido nei rapporti familiari e professionali, fortemente attaccato alla sua terra, rappresenta il funzionario modello del centralismo teresiano e giuseppino. Uomo di profonda fede, è da considerarsi sostanzialmente un intellettuale illuminista e razionalista del tutto estraneo ai nascenti movimenti romantici ispirati all’appartenenza nazionale. S. morì a Gorizia il 23 giugno 1839.

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Bibliografia

Mss ASPG, Miscellanea, 231, Corrispondenza di Giuseppe Savio; Corrispondenza di Francesco Giuseppe Savio e Francesco Leopoldo Savio; ibid., 224, 1832-1847, F.L. Savio, Tagebuch, I-VIII.

E. TURUS, La scoperta di un grande ingegno goriziano, «Forum Iulii», 2 (1912), 75-78; F.X. ZIMMERMANN, Über die Görzer Landräte: Dr. Franz Savio und Dr. Franz Leopold Savio, aus Alessandro de Claricini’s und Savio’s Nachlass bearbeitet und mit Beiträgen zur Geschichte des Görzer Gymnasiums versehen von F.X. Z., Separatdruck der im 62. Jahresberichte des Staatsgymnasiums in Görz erschienenen Abhandlung, 1912; ID., Görz, Klagenfurt, Druck und Verlag Johann Leon sen., 1918; H. KITZMÜLLER, Osservazioni sulla produzione letteraria in lingua tedesca a Gorizia, «Studi Goriziani», 68 (1988), 35-50; F. GATTI, Franz Xaver Zimmermann (1876-1959). Ricerche e studi sulla letteratura in lingua tedesca nel Litorale, t.l., Università degli studi di Udine, a.a. 1990-1991; Görz 1500-1915. Ein vergessenes Kapitel altösterreichischer Dichtung. Catalogo della mostra (Vienna, 3 maggio-10 giugno 1995), a cura di H. KITZMÜLLER, Klagenfurt, Verlag Carinthia, 1995.

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