SAVORGNAN LUIGI

SAVORGNAN LUIGI (1760 - 1817)

amministratore pubblico

Nacque intorno al 1760 da un ramo naturale – come è stato ricostruito nelle Genealogie degli Joppi – dei Savorgnan del Monte, ramo poi legittimato e detto “dei Sali”, senza avere diritto al titolo nobiliare, anche se talvolta i suoi membri sono chiamati “conti”. Il padre di Luigi, Mario, che abitava a Venezia, aveva sposato la nobile gemonese Maddalena Giovio. Un fratello di Luigi, Giulio, aveva appaltato l’Impresa dei sali di Lombardia, che garantiva alla Repubblica un’entrata di 677.000 ducati annui, la più importante nel bilancio dello Stato. Giulio, divenuto procuratore di Giacomo di Ettore Savorgnan del Monte, rilevò da lui l’antico feudo di Ariis, mentre da Antonio di Gio. Carlo Savorgnan del Torre acquistò Zuino, Fornelli, Malisana, possedimenti che erano stati da poco oggetto di un’illuminata, ma dispendiosa opera di bonifica, perseguendo quasi una strategia – come dice Derosas – di «strisciante sostituzione» nel tentativo di acquisire in virtù del suo patrimonio quel prestigio che il nome del casato, che pure portava, non era sufficiente a garantirgli. Il fratello Luigi si mise in luce a Venezia presso il governo austriaco nel 1798-1805 per le sue doti di funzionario zelante. Nel 1813, nel momento del nuovo insediamento degli austriaci, S. fu nominato prefetto provvisorio di Udine, carica che svolse con totale rigore, nel rispetto puntuale delle leggi, senza cedimenti a privilegi. Tale suo atteggiamento scatenò una protesta che indusse il governo a promuovere nel 1814 un’inchiesta sul suo operato. In realtà su S. si erano riversati tutti gli odi provocati da nuove requisizioni, prestiti forzosi e imposte straordinarie che l’avanzata delle truppe austriache imponeva per il mantenimento dell’esercito, in particolare un inasprimento fiscale firmato, però, in assenza del prefetto, dal consigliere di prefettura Francesco Deciani. S. fu assolto, anzi, fu lodato per la sua condotta e per lo zelo dimostrato. ... leggi A lui si devono anche i preliminari per il ripristino delle parrocchie di Udine, non tanto per spirito cristiano, quanto per attivare sul territorio un sistema di controllo capillare, funzionale ai bisogni governativi. Nel 1814 S., con Filippo Colloredo, fu scelto per il Friuli tra i deputati che dovevano presentare alla Central Hof Kommission di Vienna le richieste delle province. Nel 1816, quando i prefetti provvisori furono sostituiti dai regi delegati, S. lasciò la carica di Udine, ma fu nominato quale rappresentante nobile del Friuli nella Congregazione centrale di Venezia. Nello stesso 1816 lui e il fratello Giuseppe, che avevano ereditato i beni di Giulio, comprese le proprietà dei vecchi Savorgnan, chiesero alla Commissione araldica la conferma della nobiltà e il riconoscimento del titolo di conte palatino concesso ai Savorgnan nel 1362 da Carlo IV, vedendosi però respingere la domanda, anche per una diffida da parte di Gerolamo di Giacomo Savorgnan del Monte, figlio di quel Giacomo da cui Giulio aveva rilevato Ariis, che rivendicò la legittimità dei suoi titoli. S. morì nel 1817, ricordato dal governo di Vienna come un «devoto servitore», ma in piena decadenza economica. Aveva, infatti, dovuto ipotecare i beni di Zuino, Fornelli, Malisana e altri appezzamenti nella bassa friulana, situazione del resto comune a tanti altri possidenti che, non più garantiti da privilegi e protezioni fiscali, dovevano privarsi di parte del patrimonio fondiario.

Chiudi

Bibliografia

ASV, Commissione araldica, 136, fasc. Luigi Savorgnan; BCU, Joppi, Genealogie, fasc. Savorgnan; Wien, Allgemeines Verwaltungsarchiv, Allerunterthäningster Vorschlag, Central Organisierungs-Hof-Kommission (atti dell’inchiesta su L. S., Vienna, 3 maggio 1816).

V. MARCHESI, Gli austriaci in Udine negli anni 1813 e ’14. Notizie tratte dal diario di Doimo Frangipane, Udine, Del Bianco, 1896; R. DEROSAS, Aspetti economici della crisi del patriziato veneziano fra fine Settecento e primo Ottocento, «Cheiron. Venezia nell’Ottocento», 7/12-13 (1988-1989), 51-53; F. BIANCO, Nobili castellani, comunità, sottani. Il Friuli dalla caduta della Repubblica alla restaurazione, Monfalcone, EdL, 19972, 110; L. CARGNELUTTI, Amministrazione asburgica e amministratori locali, in Provincia del Lombardo-Veneto, 149-160; L. CASELLA, I Savorgnan. La famiglia e le opportunità del potere, Roma, Bulzoni, 2003, 204-207.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *