TORRE (DEL, DELLA) LORENZO

TORRE (DEL, DELLA) LORENZO (1699 - 1766)

ecclesiastico, giurista, storico

Immagine del soggetto

Frontespizio dell'opera "Philippi a Turre... de annis imperii M. Antonini Elagabali..." con l'aggiunta della vita scritta da Giusto Fontanini e prefazione di Lorenzo della Torre, Venezia 1741.

Cividalese, L. d. T. nacque il 25 aprile 1699 da Niccolò, fratello di Filippo, vescovo di Adria, e da Francesca de Nordis. Fu decano del capitolo di Cividale ed erudito. Educato dallo zio, fu a Rovigo dal 1707 al 1714 per completare gli studi di retorica; nel 1713 prese la prima tonsura. Dal 1713 a Padova studiò filosofia presso il seminario vescovile e giurisprudenza allo Studio, sotto la guida di Giammbattista Cefis, laureandosi nel 1719 in entrambi i diritti. Tornò a Cividale, dove lo zio gli aveva lasciato la sua biblioteca, e vi rimase fino al 1721, quando decise di trasferirsi a Roma, sotto la protezione del cardinale Giuseppe Renato Imperiali, che lo introdusse nelle accademie ecclesiastiche della città. Fece di nuovo ritorno a Cividale nel 1723, dove fu nominato canonico; nel 1732 divenne decano del capitolo di Cividale; nel 1742 lasciò la carica per diventare preposito della congregazione di S. Filippo Neri a Udine, dalla quale uscì nel 1758. Morì l’8 ottobre 1766. Anche se in posizione defilata rispetto al più illustre zio, aveva partecipato a quel fervido clima di scambi che durante il Settecento animò anche il panorama udinese; lo provano i contatti con Ludovico Antonio Muratori e la partecipazione con diversi scritti alla «Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici», monumentale opera del camaldolese Angelo Calogerà, sintesi esemplare dell’erudizione settecentesca veneta. I rapporti con l’erudito modenese risalgono agli anni 1733-36: attraverso la mediazione di Giuseppe Bini, il Muratori chiese al d. ... leggi T. alcuni codici antichi custoditi presso la Biblioteca capitolare di Cividale. Proprio sul prezioso patrimonio librario della Biblioteca si appuntarono gli interessi eruditi del decano: per il Calogerà scrisse sui due salteri (attuali Cividalese CXXXVI e CXXXVII donati al capitolo, secondo la tradizione, da Elisabetta d’Ungheria), De duobus Psalteriis Foroiuliensibus dissertatio (1753) e sul famoso Codex Aquileiensis o Forojuliensis (oggi Cividalese CXXX-VIII) nel De codice Evangelario Foroiuliensi (1742), codice che giustamente il d. T. metteva in relazione con il Vangelo di san Marco estratto da quel codice e oggi diviso tra la Biblioteca Marciana di Venezia e quella di Praga. Altre dotte pubblicazioni lo legano alla produzione storica dello zio: la prefazione all’opera di Filippo della Torre De annis imperii M. Antonini Elagabali, ac de initio imperii Severi Alexandri (1741), con l’aggiunta della vita dello zio scritta dall’arcivescovo Giusto Fontanini, e la Lettera in difesa di monsignor Filippo del Torre vescovo di Adria contro un accademico udinese (1764), per confutare la tesi di un accademico udinese che in aperto contrasto con il della Torre sosteneva l’origine romana di Udine. Nella Lettera intorno alcune antichità cristiane scopertesi nella città del Friuli (1752) parlò delle antichità scoperte durante i lavori presso la chiesa delle monache di S. Maria in Valle a Cividale, di provenienza patriacale e longobarda. È attribuito dalla tradizione al d. T. lo scritto Memorie della vita della serva di Dio contessa Vittoria Valvasone Beltrame (1757) stampato senza il nome dell’autore. Scrisse una Raccolta di alcuni poetici componimenti in onore di Daniele Dolfin, ultimo patriarca di Aquileia prima della soppressione nel 1751.

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Bibliografia

L. DEL TORRE, Lettera in difesa di monsignor Filippo del Torre vescovo di Adria […], Venezia, Occhi, 1764 (Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. CALOGERÀ, 12), [363]-[402]; ID., Lettera intorno alcune antichità cristiane scopertesi nella città del Friuli, Venezia, Occhi, 1752 (Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. CALOGERÀ, 47), 1-64; ID., De codice Evangelario Foroiuliensi Iosepho Blanchino Veronesi […], Venezia, Occhi, 1753; ID., De duobus psalteriis Foroiuliensibus in qua etiam antiqua tabula sculpta explicatur cuius praecipua imago Dominus noster Iesus Christus crucifixus, Venezia, Occhi, 1753 (Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. CALOGERÀ, 48), [289]-402; ID., Memoria della vita della serva di Dio Vittoria Valvasone Beltrame, Udine, Fongarino, 1757.

DI MANZANO, Nuovi cenni, 208; LIRUTI, Notizie delle vite, 280-281; L. DORIGO VIANI, Note sui friulani in relazione epistolare con Lodovico Antonio Muratori, Udine, AGF, 1967, 45, 47-48, 55.

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