TULLIO ALTAN FRANCESCO

TULLIO ALTAN FRANCESCO (1877 - 1969)

imprenditore agricolo, politico

Immagine del soggetto

L'imprenditore agricolo Francesco Tullio Altan.

Nacque a Udine il 19 settembre 1877 da Vito, nobile possidente friulano, e Anna Pribul. Dopo aver compiuto gli studi classici a Milano, il 31 ottobre 1900 si laureò in giurisprudenza all’Università di Bologna con una tesi dal titolo La disoccupazione degli operai e i suoi rimedi. Nel 1905 sposò Gianna Vinaj e, trasferitosi a Milano, esercitò la professione presso lo studio dell’avvocato Arnaldo Agnelli. Nel 1912, alla morte del padre, ritornò in Friuli, dove, occupandosi dei possedimenti di famiglia, iniziò a interessarsi dei problemi dell’agricoltura, con particolare riguardo alla bonifica della bassa friulana e, dopo la prima guerra mondiale, alla ricostruzione del patrimonio zootecnico. Nello stesso torno di tempo T. A. si andò affermando come autorevole esponente del liberalismo friulano, ricoprendo diverse cariche pubbliche, come assessore al comune di Udine nel 1914, vicecommissario governativo della provincia dal 1917, deputato provinciale e presidente della Federazione italiana dei sindacati agricoli nel 1921. La sua formale adesione al fascismo, avvenuta solo dopo l’elezione a deputato (1924), va inquadrata nell’ambito della «metamorfosi del liberalismo friulano» e, più in particolare, degli obiettivi socio-economici che intendeva perseguire l’élite agrario-industriale, di cui T. A. era parte. Pur rimanendo a Montecitorio fino al 1939, anno in cui, su proposta di Pier Silverio Leicht, fu nominato senatore del Regno, la sua partecipazione alla vita parlamentare fu tutt’altro che attiva. In quegli anni continuò a interessarsi delle questioni legate allo sviluppo agricolo, nella doppia veste di imprenditore e amministratore, ricoprendo tra l’altro la carica di consigliere della Cassa di risparmio di Udine, di vicepresidente della Camera di commercio (1937-1943) e di presidente del Consorzio di bonifica del Boscat. Nell’agosto 1944 venne deferito all’Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo, la quale nell’ottobre dell’anno successivo lo dichiarò decaduto dalla carica di senatore. Ritiratosi ad Aquileia per dedicarsi all’attività agricola, morì a San Vito al Tagliamento il 28 giugno 1969.

Bibliografia

M. FABBRO, Fascismo e lotta politica in Friuli (1920-26), Venezia-Padova, Marsilio, 1974; RINALDI, Deputati 2, II, 729-736; si veda anche la scheda personale pubblicata sul sito del Senato della Repubblica: www.senato.it, sezione Archivio storico.

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