URANIO GIAMBATTISTA

URANIO GIAMBATTISTA (1458 - ?)

rettore di scuola, poeta

Figlio di Bartolomeo, nacque attorno al 1468, dato che nel 1486 coadiuvava già il padre nell’insegnamento a Gemona. Fallito nel 1489 il primo tentativo di ottenere l’incarico a Udine, sembra che abbia accettato una cattedra a Portogruaro, per le sollecite raccomandazioni di Iacopo da Porcia a Francesco della Motta. Si ricava la testimonianza indiretta della sua collaborazione didattica a Gemona dalla pergamena stilata dal notaio Cristoforo Orsetti, «filius honorabilis viri ser Leonardi Orsetti, civis et habitator Glemonae», il 7 maggio 1487, per reclamare quanto dovuto «magistro Iohanni Babtistae rectori scolarum, filio praeclari gramaticae professoris magistri Bartholomaei de Brixia in ducatos octuaginta duobus auri pro resto servitus et salarii sui», in assenza dello stesso, «non habitante ipsa Communitate ad praesens». Nel periodo in cui il padre ricopriva la cattedra di lettere a Treviso, l’U. era ospite, fin dal 1489, del conte Niccolò di Collalto; negli anni successivi condivise non solo gli impegni didattici del padre ma anche la stessa sorte, quando nel 1495 vennero “cacciati” dalla comunità di Udine. Entrambi si rifugiarono presso Iacopo da Porcia, l’illuminato protettore, che affidò al suo epistolario la gran parte di notizie sulla personalità dell’U.: letterato a tutto tondo, filosofo, poeta che non teme il confronto con Virgilio, Ovidio e Tibullo, umanista di vaste letture, filologo impegnato sugli scritti di Lorenzo Valla. Purtroppo non sono databili le epistole gratulatorie di Iacopo per il matrimonio e per la nascita del primo figlio di U. Esigue tracce della vena poetica dell’U. i due carmi che accompagnano altrettante operette di Iacopo da Porcia: quello prefatorio al De generosa liberorum educatione edito a Treviso da Gerardo di Fiandra nel 1492, e quello in clausola del De rei publicae Venetae administratione; inoltre uno inedito a Giusto, frate guardiano nel convento di S. Antonio di Gemona, tradìto da due esemplari. Entra nella sfera della sua attività letteraria la revisione del De Carnica regione illustratio del gemonese Antonio Franceschinis. L’U. annovera tra i suoi allievi il notaio Antonio Belloni e lo storico Giuseppe Sporeno.

Bibliografia

BCU, CA, Annales, 37, f. 166v-167r (27 maggio 1489); Ibid., 39, f. 67r-v; ms Ibid., Principale, 860/V, Magistri scolarum Glemone, f. non numerati; ACG, Parte antica, Pergamene, II, 38.

LIRUTI, Notizie delle vite, I, 452-455; DI MANZANO, Cenni, 213; BALDISSERA, Degli uomini, 21; A. DE PELLEGRINI, Cenni storici sul castello di Porcia, Pordenone, Arti grafiche, 1925 (ried. in Cenni storici sul Castello di Porcia. Segue: Porcia i luoghi della memoria. Repertorio documentale per servire allo studio di una realtà locale, a cura di S. BIGATTON, Pordenone, GEAP, 1990), 93; SOMEDA DE MARCO P., Notariato, 60, 77; MARCHETTI, Friuli, 1023; DBF, 816; PATAT, Oms, 157; BELLONI, Umanisti, 137, 142-143. Sulla sua attività: ONGARO, Scuole, 39-40; BALDISSERA, Alcune notizie, 10; A. SERENA, La cultura umanistica a Treviso nel secolo decimoquinto, Venezia, R. Deputazione veneta di storia patria, 1912 (Miscellanea di Storia Veneta, s. ... leggi III, VIII, 3), 107-108 e 342. Versi a lui rivolti da Girolamo Bologni di Treviso in ms Venezia, Biblioteca del Museo civico Correr, Cic. 2664, f. 187r. Per i suoi rapporti col Porcia: I. DI PORCIA, Opus… epistolarum familiarum s.l., s.e., s.d. [ma post 1520], f. 4v-5r, 5v, 11r, due a 14r, una a 15r, due a 15v, una a 15v-16r, una a 16v, due a 35v, una a 40v-41r, 84v-85r, 93r, 99r-v; inoltre f. 37v; E. FABBROVICH, Fiamme d’umanesimo in Friuli. Vari inediti del conte Iacopo di Porcia (1462-1538), Alessandria, Ferrari, Occelia e C., 1940; A. STEFANUTTI, Jacopo da Porcia: gli studi e le esperienze di un intellettuale, «Metodi e Ricerche», 22/1 (2003), 3-31, ora in Saggi di storia friulana, a cura di L. CASELLA - M. KNAPTON, Udine; Forum, 2006 (Strumenti di Storia del Friuli, 3), da cui si cita: 44, 56, 60. La revisione dell’opera di Franceschinis, in G. VALE, Il più antico manuale della storia del Friuli, «Atti dell’Accademia di scienze lettere e arti di Udine», s. VI, I/14 (1934-35), 7-55: passim.

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