VIDONI RINALDO

VIDONI RINALDO (1904 - 1968)

studioso di cultura popolare

Nacque ad Artegna (Udine) nel 1904. Dopo aver conseguito a Udine il diploma in ragioneria, si trasferì a Debrecen, in Ungheria, dove a partire dal 1866 la famiglia aveva aperto uno stabilimento di salumi. Il fondatore, Giovanni Vidoni detto “barbe Zanin”, si distinse fin dalla giovane età per la sua intraprendenza, riuscendo a conciliare la preparazione degli insaccati in Ungheria durante i mesi invernali con il mestiere stagionale di “salumucci” (venditore di spuntini e salumi) presso un caffè del Prater a Vienna. Lo stesso V., in un breve articolo intitolato Origini friulane di un’industria ungherese, ripercorre le vicende della migrazione di manodopera stagionale specializzata nella lavorazione della carne suina dal Friuli all’Ungheria, una terra, quest’ultima, particolarmente votata all’allevamento dei maiali e in cui vi era un’elevata concentrazione di salumifici che impiegavano manodopera friulana o che erano direttamente gestiti da friulani. Dopo una lunga permanenza in terra magiara, V. si trasferì a Vienna, seconda patria di intere generazioni di migranti friulani, che da tempo costituiva il principale mercato di riferimento per i prodotti della ditta Vidoni. Qui i suoi interessi lo spinsero ad entrare in contatto con l’Istituto italiano di cultura, del quale V. divenne amministratore durante la direzione di Angelo Filipuzzi. Morì nella capitale austriaca all’inizio del 1968 e la sua salma venne poi accolta nel cimitero di Artegna, paese al quale era rimasto profondamente legato. ... leggi Cultore delle tradizioni popolari, si dedicò con il sostegno della Società filologica friulana allo studio e alla raccolta della poesia e della narrativa del Friuli: scrisse racconti, trascrisse leggende, raccolse canti, proverbi e storie. Si impegnò, inoltre, a trasporre in italiano un buon numero di leggende friulane già pubblicate, ordinandole secondo l’argomento trattato (storico, religioso, sui castelli, sul diavolo, sui draghi, sulle streghe, ecc.) e, quando possibile, per area geografica. La sua vasta produzione trovò accoglienza per lo più nelle riviste della Filologica e alcune sue raccolte furono pubblicate anche in forma autonoma da Domenico e Giuseppe Del Bianco, tipografia da tempo impegnata nella promozione delle tradizioni popolari nella regione. Tra i lavori di V. sono sicuramente da menzionare le Leggende delle Alpi Giulie, le Favole, fiabe e leggende della Val di Resia, le Leggende friulane dal Contadinel e le Fiabe e leggende friulane. Scrisse anche testi originali in dialetto: notevole è il racconto I pins di san Ciandit, pubblicato nel 1932, nel quale, come scrive D’Aronco, si scorge «il primo tentativo in prosa di svincolare il friulano da certo colore locale cui la totalità o quasi degli scrittori era rimasta legata». Fu corrispondente dei periodici «Il Legionario» e il «Messaggero della Libreria italiana», e collaborò con il «Popolo del Friuli» e «Ce fastu?». Assiduo fu inoltre il suo impegno per lo «Strolic furlan», sul quale scrisse con costanza dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, e per i primi numeri di «Friuli nel Mondo», periodico fondato nel 1951 e dedicato ai friulani emigranti. Si ricorda, infine, la sua traduzione, rimasta dattiloscritta, di numerose leggende friulane che Dolfo Zorzut aveva pubblicato in tre volumi con il titolo Sot la nape… I racconti del popolo friulano (1924-1926).

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Bibliografia

Ms BCU, Principale, 4188, Racconti friulani.

R. VIDONI, Origini friulane di un’industria ungherese, «Ce fastu?», 8 (1932), 132-133; ID., I pins di san Ciandit, con nota di E. Carletti, ibid., 8 (1932), 81-83; ID., Leggende delle Alpi Giulie, ibid., 9 (1933), 20-28, 75-81; ID., Favole, fiabe e leggende della Val di Resia, ibid., 9 (1933), 150-156, 205-214 (ristampa in Resia: numero unico, primavera 1967, [a cura di L. CICERI], Udine, Doretti, 1967, 59-69); ID., Leggende friulane dal “Contadinel”, ibid., 9 (1933), 250-264; ID., Fiabe e leggende friulane, ibid., 10 (1934), 139-151, 265-278; 11 (1935), 49-58.

DBF, 837; Annuario della stampa italiana, a cura del Sindacato nazionale fascista dei giornalisti, 15-16, Bologna, Zanichelli, 1937, 419; [Necrologio di Rinaldo Vidoni], «Friuli nel Mondo», febbraio 1968, 8; Mezzo secolo di cultura, 273-276; D’ARONCO, Nuova antologia, II, 239; N. CANTARUTTI, Miti e leggende in Friuli, in EMFVG, 3/III, 1378-1379; Fiabe friulane e della Venezia Giulia, scelte da G. FAGGIN e tradotte da C. SGORLON, Milano, Mondadori, 19902, XIX; B. VIDONI, Ritrat di gno barbe Rinaldo, «Ferragosto arteniese», 1991; Ancones e gleseutes. Segni devozionali nel territorio di Artegna, a cura di R. SALVIATO, Udine, Grop Pignot, 2008, 71.

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