BARBARICH EUGENIO (1868-1931)

BARBARICH EUGENIO (1868-1931)

generale, saggista militare

Immagine del soggetto

Eugenio Barbarich, Albania. Roma, Enrico Voghera, 1905.

Nipote di un alto funzionario dell’amministrazione asburgica stabilitosi a Pasiano di Pordenone, imparentato con l’aristocrazia locale e primo assessore comunale dopo l’annessione al regno d’Italia, il conte B. nacque nel 1868 da Giovanni e dalla nobildonna Teresa Lëwenhöfer di Budwais. Avviato alla carriera militare ne scalò rapidamente i gradi, esplorò varie regioni balcaniche e lasciò numerosi scritti di successo, sia ricostruendo battaglie famose (tra le altre: l’assedio di Osoppo del 1848, gli scontri ai Camolli del 1809, Custoza del 1866), sia descrivendo i luoghi che aveva visitato (molto apprezzata la sua monografia sull’Albania). Si occupò di questioni politico-militari del suo tempo e del passato, avvenuti in varie parti del mondo. Durante la prima guerra mondiale comandò la Brigata di fanteria «Friuli» e fu capo di stato maggiore del corpo di spedizione in Albania e Macedonia, che ben conosceva. Fin dal 1916 era stato chiamato a dirigere l’ufficio stampa dell’esercito, contribuendo a fondare assieme a Ugo Ojetti il settore propaganda, che doveva far filtrare le notizie che i vertici militari volevano divulgare al governo, all’opinione pubblica e alle truppe. Al termine del conflitto B. venne promosso generale. Fu tra i protagonisti della Conferenza di Nettuno che nel 1926 delimitò il confine tra il regno d’Italia e il regno di Jugoslavia. Morì a Torino nel 1931, dopo aver continuato gli studi e l’attività di saggista, raccogliendo soprattutto documenti e memorie sulle imprese belliche cui aveva partecipato; diresse la «Nuova Rivista Militare» e la «Rassegna dell’Esercito Italiano».

Bibliografia

Opere di E. Barbarich: Studi tattici sulla battaglia di Custoza nel 1866, Torino 1892; La guerra civile chilena nel 1891. Studio storico militare, Torino 1893; La guerra serbo-bulgara nel 1885. Le operazioni nei Kodza Balkan, Torino 1894; Cesare De Laugier e le armi toscane alla prima guerra d’indipendenza italiana, Roma 1895; Attorno Vei-Hai-Vei. Operazioni della III armata e della flotta giapponese nella penisola di Santung, Roma 1896; Considerazioni sulla guerra serbo-bulgara nel 1885. Operazioni per l’investimento ed assedio di Viddino, Roma 1898; Memorie storiche dell’assedio di Osoppo (24marzo-13 ottobre 1848), Udine 1903; Per l’altra riva dell’Adriatico. Con uno schizzo delle comunicazioni trasversali balcaniche, Roma 1904; Albania (monografia antropogeografica), Roma 1905; L’arte militare nei terreni carsici, Roma 1907; La campagna del 1796 nel Veneto, Roma 1910; La Piave in due guerre di liberazione italica (1809-1918), Roma 1923; Le prime lotte per la libertà in Italia (da Campaldino a Gavinana), Roma 1923; Pagine di gloria: 24 maggio 1915-24 maggio 1925. Cenni storici sulle bandiere, stendardi, labari e gagliardetti dei corpi e reparti disciolti dopo la grande guerra; Roma 1925; L’Isonzo e la guerra, in Guida del Friuli, 5: Gorizia con le vallate dell’Isonzo e del Vipacco, Udine 1930.

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