BARTOLINI ORINDIO

BARTOLINI ORINDIO (? - 1640)

maestro di cappella, compositore

Nato intorno al 1580 ad Arcidosso (oggi in provincia di Grosseto, ma allora gravitante su Siena) e ricevuta una discreta formazione musicale, ancor giovane, fu dapprima a Perugia e poi cantore della cappella di Palazzo a Siena (1598); nel 1599 si trovava a Venezia come “musico” (probabilmente cantore) della basilica di S. Marco dove, il 19 ottobre 1609, ricevette la prima tonsura dal patriarca Francesco Vendramino. Il primo novembre di quell’anno «Orindio qm. Gian Maria Bertolini di Siena» fu chiamato a sostituire Giulio Cesare Martinengo alla direzione della cappella del duomo di Udine ove, il 20 dicembre seguente, insieme con la carica, ottenne una mansioneria. Nei primi mesi del 1610, avendo rinunciato alle offerte di lavoro giuntegli da Siena, ricevette dal comune un supplemento di stipendio di 40 ducati ed ebbe licenza dal capitolo di recarsi a Venezia, sia per prendervi la famiglia e condurla a Udine, che per ottenere la facoltà di farsi ordinare “extra tempus”. I ventisei anni del suo magistero udinese lo videro impegnato anche, dal 1610 al 1615 almeno, come maestro di canto presso il seminario (in aggiunta, naturalmente, alla scuola di canto fermo riservata ai chierici e cappellani del duomo «publicum musicale gimnasium» che doveva tenere, per obbligo contrattuale, tre volte alla settimana), come musico della fraterna di S. Maria dei Battuti di Castello e come accademico Sventato, detto lo Strepitoso. Della considerazione di cui godeva sono prova diverse gratificazioni economiche e lettere testimoniali rilasciategli dalla comunità e il fatto che nel 1616 ottenne anche il beneficio della cappella di S. Giovanni Decollato. ... leggi In Udine gli morì la madre Elisabetta (28 marzo 1629). Nel 1635 passò a Siena ove diresse la cappella metropolitana fino alla morte sopraggiunta nel 1640. Di lui restano a stampa cinque libri di musica, tre dei quali riconducibili al periodo udinese: Il primo libro de madrigali a cinque voci (Venezia, A. Raverii, 1606) riportato quasi integralmente nella Tregian’s Antho – logy, manoscritto della British Library di Londra; Canzonette et arie alla romana a tre voci (Venezia, A. Raverii, 1606); Compieta con le lettanie della B. Vergine a otto voci […] con il suo basso continuo per l’organo (Venezia, B. Magni, 1613) dedicata alla Convocazione udinese fu ricompensata con dieci ducati in dono; Messe concertate a otto voci et messa per li morti con un mottetto et il Te Deum Laudamus, con il basso continuo per l’organo […] opera quarta (Venezia, B. Magni, 1633) dedicata alla città, fu stampata a spese del comune; Messe concertate a 5, 8 et 9 voci, et mottetti a 1, 2, 3 et 8 col basso continuo per l’organo […] opera quinta (Venezia, B. Magni, 1634) dedicata al capitolo del duomo di Udine. Una sua canzone strumentale a otto voci si trova nell’importante e ricca antologia, contenente 36 brani che ben illustrano la gamma dei vari tipi di canzone strumentale Canzoni per sonare con ogni sorte di stromenti (Venezia, A. Raveri, 1608, curata dall’editore) e un mottetto, Media nocte, a 12 voci nella raccolta Concerti per sonare et cantare. Di Giulio Radino padovano (Venezia, A. Gardano, 1607). Infine due mottetti a otto voci Egredimini e Adorna regium thalami (dal libro di Messe del 1634) sono presenti nel manoscritto L 12 della biblioteca monastica di Kremsmünster. All’interno della sua produzione musicale più che i madrigali, piuttosto conservativi per l’epoca di composizione, destano interesse le pagine sacre per grande organico che fanno supporre una certa disponibilità di cantori e strumentisti in duomo a Udine. La messa da requiem e il Te Deum (forme allora poco frequentate in polifonia) presenti nel libro del 1633 furono forse composte rispettivamente per accompagnare le sepolture delle vittime della peste e come ringraziamento per la fine del contagio del 1630-31.

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Bibliografia

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