BATTISTELLA ANTONIO

BATTISTELLA ANTONIO (1852 - 1936)

storico

Immagine del soggetto

Antonio Battistella nello studio in un ritratto di Enrico del Torso, 1933 (Udine, Biblioteca civica, Album fotografici).

Nato a Udine il 1° febbraio 1852, nel 1870 entrò nella Scuola normale superiore di Pisa e nel 1874 si laureò in lettere. Nello stesso anno iniziò a insegnare (letteratura italiana, storia e geografia nei licei), quindi divenne preside e nel 1891 provveditore agli studi, spostandosi in diverse città d’Italia, dal nord al sud. Nel 1897 ottenne il decreto di libero docente di storia moderna presso l’Università di Bologna. Andato in quiescenza nel 1921, fu soprintendente della Biblioteca civica di Udine, dedicandosi al riordino dei manoscritti di quest’ultima. Morì a Firenze, dove si era trasferito, seguendo una figlia e il genero, l’11 maggio 1936. Delle oltre duecentotrenta pubblicazioni, le prime (dal 1878) furono di letteratura, ma, ben presto, seguendo l’esempio degli zii materni, gli eruditi Antonio e Vincenzo Joppi, B. si volse agli studi storici, ai quali dedicò tanta parte della sua vita, inserendosi altresì nei circuiti non solo locali, ma anche veneti e nazionali. Lo mostrano la sua appartenenza sia all’Accademia di scienze, lettere e arti di Udine (della quale fu anche presidente), alla Deputazione di storia patria per il Friuli (fondata, pure ad opera di B., come Società storica friulana nel 1911), sia all’Ateneo veneto, all’Accademia dei Concordi di Rovigo, al R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti ed alla Deputazione di storia patria per le province di Romagna; la direzione delle riviste «Memorie storiche forogiuliesi» (nate come «cividalesi» nel 1905), «Pagine friulane», «Bullettino del Museo civico di Udine» e «La Panarie». Infine, l’inserimento di B. anche nei circuiti culturali nazionali è documentato dalle sue numerose pubblicazioni uscite tra Venezia (soprattutto negli «Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti»), Bologna, con l’editore Zanichelli, e Milano (sulla rivista «Archivio storico lombardo»). Negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi del Novecento, il centro di gravità degli uomini di cultura del Friuli, divenuto, nel 1866, parte del Regno d’Italia, non era più in Austria, a Vienna, com’era stato per gli studiosi vissuti nell’Impero austro-ungarico, bensì in Italia. ... leggi Per quanto riguarda B., verso la fine del secolo XIX, mentre pubblicava testi critici sulla letteratura italiana, opuscoli “per nozze” e poesie d’occasione e svolgeva un’intensa attività di recensore, si formavano i primi e fondamentali filoni dei suoi interessi storici: complessivamente, per i secoli XVI e XVII e, in particolare, per il Friuli, per Venezia, per l’Inquisizione e la controriforma. Dall’inizio del Novecento e fino al 1930 circa, si moltiplicavano le commemorazioni, soprattutto di studiosi locali – dai due Joppi, a Valentino Ostermann, ad Alessandro Wolf, ad Ernesto Degani, a Giuseppe Occioni Bonaffons –, e i discorsi e scritti d’occasione, segno della sua crescente notorietà nel mondo culturale e civile friulano e veneto. Se si tolgono dall’insieme delle opere di B. le commemorazioni, i discorsi e scritti d’occasione, la letteratura, diversi opuscoli “per nozze”, le recensioni ed altri testi di tipo ed argomento vari e non strettamente definibili, restano circa centoquaranta pubblicazioni, di ampiezza e valore diversi: dal libro corposo all’articolo o all’opuscolo su di un episodio storico, curioso o singolare, scelto con un vivace gusto dell’aneddotica, all’attività divulgativa di buon livello, come quella svolta sulla rivista locale «La Panarie». La sua prima opera di rilievo (che nel 1888 gli valse il premio Quirini-Stampalia e da alcuni è ritenuta la più importante) è Il conte di Carmagnola. Studio storico con documenti inediti (Genova, 1889), con la quale s’inaugurarono anche gli studi su Venezia (quasi un quinto dei circa centoquaranta citati), fra i quali va inserito il lavoro di carattere divulgativo ed apologetico La Repubblica di Venezia: dalle origini alla sua caduta (Bologna, 1897), ripubblicato con ampliamenti ed aggiornamenti con il titolo La Repubblica di Venezia ne’ suoi undici secoli di storia, a Venezia, nel 1921. Di argomento veneto (soprattutto veneziano) sono gli articoli sul «Nuovo archivio veneto», l’«Archivio veneto» e gli «Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti», tuttavia su quest’ultima rivista non mancano i contributi di storia del Friuli, nei suoi legami con quella di Venezia, o senza di essi. Ma, ovviamente, per gli articoli di argomento friulano le riviste preferite erano le «Memorie storiche forogiuliesi» e gli «Atti dell’Accademia di scienze lettere e arti di Udine». Nella maggior parte delle sue pubblicazioni (questo metodo è già presente ne Il conte di Carmagnola), B. si muoveva su di un’accurata ricerca sulla documentazione inedita, di cui esponeva e sviluppava il significato e il valore, in ricostruzioni storiche puntuali ed efficaci. Dei circa centoquaranta lavori, il 60 per cento riguarda il Friuli, e, di questi, un terzo interessa più strettamente Udine, sebbene il primo studio sulla città fosse pubblicato solo nel 1914; i successivi lavori a stampa sul capoluogo friulano uscirono dal 1922 al 1932 a cadenza serrata, ossia circa tre all’anno: si può dire, nel periodo fra la messa in quiescenza e il trasferimento a Firenze. Il 1934 è l’anno dell’ultima pubblicazione di B., quand’era in vita. Dell’amplissima produzione di argomento friulano, si segnaleranno le opere più significative e originali, che già nel titolo mostrano gli interessi specifici e il metodo di lavoro dell’autore. Così, su di un aspetto caratteristico della società friulana nel tardo medioevo, La servitù di masnada (Venezia, 1908), a cui seguì, l’anno successivo, Nuovi regesti riguardanti la servitù di masnada in Friuli (Udine, 1909); su forestieri trasferitisi nel patriarcato d’Aquileia e lì radicatisi: I Toscani in Friuli e un episodio della guerra degli Otto Santi. Memoria storica documentata (Bologna, 1898) (e poi I Toscani in Friuli. Appunti storici documentati, «Pagine friulane», 1903); I Lombardi in Friuli, 1910; e L’abbazia di Moggio. Memoria storica documentata (Udine, 1903). Quanto al metodo di lavoro, l’esame di queste due ultime opere (come esempio) mette in luce la conoscenza, oltre che di fonti edite e di un’ampia bibliografia erudita, soprattutto di molta documentazione inedita, in originale o in copia, conservata a Udine, nella Biblioteca civica, nell’Archivio arcivescovile e nell’Archivio notarile; a Cividale, nel Museo; a Moggio, nell’archivio comunale; a Venezia, nell’Archivio di Stato e nella Biblioteca Marciana; dopo accurate ricostruzioni storiche, che comportano, per quanto riguarda l’abbazia di Moggio, una buona conoscenza di bibliografia e fonti edite in Austria, nell’appendice di questo libro sono pubblicati sei documenti inediti (dal XIII al XVIII secolo) e l’elenco degli abati, mentre l’articolo sui Lombardi è arricchito da cinquecentotrentuno regesti di documenti ed altre fonti, editi e inediti (dal 1209 al 1587) e dall’elenco di quelle famiglie domiciliate in Friuli. Passando alla storia specifica del capoluogo friulano, in Udine nel secolo XVI (Udine, 1932), sono raccolti alcuni articoli, pubblicati a partire dal 1921 nelle «Memorie» e negli «Atti dell’Accademia di Udine», ai quali l’autore nella Premessa rimanda, per le necessarie e numerose referenze documentarie: si tratta di una “storia totale” della città in quel secolo, tale da abbracciare i diversi aspetti delle istituzioni, della società e dell’economia. Nello stesso anno fu edito Il castello di Udine (commissionatogli dal comune cittadino), nella nuova stampa riveduta ed ampliata; nel medesimo periodo, B. aveva lavorato a Il comune di Udine durante l’anno dell’occupazione nemica (28 ottobre 1917 – 4 novembre 1918), che, dato alle stampe nel 1927, è il più corposo, tra i suoi studi di storia contemporanea. Brevi ma importanti contributi sono dedicati al pittore Giovanni da Udine. Tuttavia, il periodo preferito da B. era il Cinque-Seicento: qui, i suoi interessi furono volti alla riforma cattolica e protestante, alla controriforma e all’attività del tribunale del Sant’Ufficio; in proposito, le pubblicazioni coprono un arco di quarant’anni. Dall’iniziale interesse per la storia della piccola patria (Il S. Officio e la riforma religiosa in Friuli. Appunti storici documentati, «Atti dell’Accademia di scienze lettere e arti di Udine», 1894-1895, 45-166), B. passò ad un ambito geografico diverso, prima con Processi d’eresia nel Collegio di Spagna, 1553-1554. Episodio della storia della Riforma in Bologna (Bologna, 1901), poi con Notizie sparse sul Sant’Officio in Lombardia durante i secoli XVI e XVII («Archivio storico lombardo», 1902, 121-139) e Il S. Officio e la riforma religiosa in Bologna (Bologna, 1905). Qualche anno dopo, B. tornava ai suoi prevalenti interessi friulani con La missione del conte Bartolommeo di Porcia anteriore alla sua nunziatura in Germania e, nelle «Memorie» degli anni 1907-1908, La prima visita apostolica nel patriarcato aquileiese dopo il concilio di Trento: gli studi di ambito friulano furono il primi sull’Inquisizione e la controriforma nella regione, condotti soprattutto su documentazione conservata nella Biblioteca civica e nella Biblioteca arcivescovile di Udine, e in misura scarsa su quella dell’Archivio arcivescovile della medesima città, allora non riordinata e perciò di difficile utilizzazione.

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Bibliografia

A. BATTISTELLA, I Toscani in Friuli e un episodio della guerra degli Otto Santi. Memoria storica documentata, Bologna, Zanichelli, 1898; ID., L’abbazia di Moggio. Memoria storica documentata, Udine, Doretti, 1903; ID., Una missione del conte Bartolommeo di Porcia anteriore alla sua nunziatura in Germania, «AAU», s. III, 14 (1906-1907), 73-127; ID., La servitù di masnada in Friuli, Venezia, Istituto veneto di arti grafiche, 1908; ID., La prima visita apostolica nel patriarcato aquileiese dopo il concilio di Trento, «MSF», 3 (1907), 133-154; 4 (1908), 17-29, 113-124, 153-196; ID., I Lombardi in Friuli, «Archivio storico lombardo», 37 (1910), 297-372; ID., Il comune di Udine durante l’anno dell’occupazione nemica (28 ottobre 1917 - 4 novembre 1918), Udine, Doretti, 1927; ID., Il castello di Udine, Udine, Percotto, 1929 (= nuova ed. riveduta ed ampliata, 1932); ID., Udine nel secolo XVI, Udine, Doretti, 1932 (= Bologna, Forni, 1976).
V. MARCHESI, Commemorazione di Antonio Battistella, «AAU», s. VI, 3 (1936-1937), 67-84; A. SERENA, Commemorazione del m. e. prof. Antonio Battistella, «Atti del R. Istituto di scienze, lettere ed arti», 96 (1936-1937), 65-80; L. ZANCHINI, Battistella, Antonio Paolo, in DBI, 7 (1965), 262; MARCHETTI, Friuli, 792-797; V. e L. LAZZARINI, Maestri, scolari, amici. Commemorazioni e profili di storici e letterati a Padova e nel Veneto alla fine dell’Ottocento e nel Novecento, a cura di G. RONCONI - P. SAMBIN, Trieste, Lint, 1999.

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