BEARZI PIETRO ANTONIO

BEARZI PIETRO ANTONIO (1809 - 1870)

scultore

Immagine del soggetto

Busto del Pordenone, scultura in marmo di Pietro Bearzi, 1834 (Pordenone, Museo civico d’arte).

Figlio di Pietro e Maria Jonassin, nacque nel 1809 a Pordenone, nella parrocchia di S. Giorgio. Studiò e fu premiato all’Accademia di Venezia. Durante la prima guerra d’indipendenza combattè come sottotenente. Secondo il Picco, fu uno scultore «di belle speranze», specializzatosi nel genere del ritratto storico, in cui il neoclassicismo si stempera, come nota Stefano Aloisi, nelle correnti puriste, che tendevano a una maggiore semplificazione dell’immagine. Lavorò anche a Venezia, dove aveva uno studio in campo S. Stin. Nel 1834 eseguì un busto in marmo del Pordenone, ora conservato nel Museo civico della omonima città, e uno dell’Amalteo per il municipio di Pordenone. Già nel 1832 i cittadini di San Vito si rivolsero a B. per l’esecuzione di un tondo del naturalista Lazzaro Moro, che fu collocato dal 1847 nel Panteon veneziano di palazzo Ducale. Insieme con Minisini e con Bernardis, fu uno dei pochi scultori “foresti” a eseguire tondi e busti ritratto per il Panteon veneto di palazzo Ducale: oltre al già ricordato tondo di Lazzaro Moro, eseguì quelli raffiguranti Giovanni Arduini e Apostolo Zeno (ante 1847), il busto di Giambattista Galliciolli (1857-1858) e quello del doge Pietro Orseolo II su commissione della municipalità di Venezia (1860-1862). Eseguì nel 1853, su commissione del barone Pasquale Revoltella, una Madonna con Bambino «di gusto rinascimentale», come nota Giuseppe Bergamini, per l’altare della cappella di famiglia progettato da Giuseppe Sforzi all’interno della chiesa di S. Maria Maggiore di Trieste. Magani scrive che la statua fu esposta a Venezia prima di essere portata a Trieste e definisce B. affine ai modi del Bernardis, ma di maggiore qualità per l’interpretazione delle espressioni e per tecnica scaltrita del modellato fluido. Morì a Pordenone verso il 1870.

Bibliografia

SACCOMANI, Ristauro, 44; A. PICCO, La scultura in Friuli, in PICCO, Scritti vari, 53-56: 54; ID., Un sacerdote friulano patriota ed artista, ibid., 323-324; A. BENEDETTI, Pietro Bearzi uno scultore quasi sconosciuto in patria, «Il Noncello», 39 (1974), 175-180; BERGAMINI - TAVANO, Storia, 514-515; G. PAVANELLO, L’Ottocento, in La scultura nel Friuli Venezia Giulia, II, Dal Quattrocento al Novecento, a cura di P. GOI, Pordenone, GEAP, 1988, 320; ALOISI, Vita e opere, 97-98; F. MAGANI, Il “Panteon veneto”, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere e arti, 1997, 34, 38, 73, 75, 77, 107, 143, 189-190, 212-213; P. GOI, Per una storia del ritratto scultoreo, in Più vivo del vero, 61-83: 74; A. PANZETTA, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento, A-L, Torino, Adarte, 2003, 79.

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