CANCIANI VINCENZO

CANCIANI VINCENZO (1765 - 1844)

commerciante

Nacque nel 1765, figlio di Giacomo, appartenente ad una delle famiglie dell’alta borghesia udinese. Sposatosi con Giulia Miuti molto probabilmente attorno alla metà del primo decennio dell’Ottocento, C. ebbe diversi figli: Angela, sposatasi nel 1834 con Pietro Bearzi, Anna, maritatasi nel 1831 con Vincenzo Foramitti di Moggio, Giacomo, Teresa, sposa nel 1851, Giuseppina Teresa, convogliata a nozze nel 1833 con Valentino Guis, e Angela Vittoria, unitasi in matrimonio nel 1844 col veneziano Nicolò Jesu. Tra di essi, maggiori notizie si riscontrano su Giacomo, nato nel 1809 e convogliato a nozze nel 1840 con la nobildonna Dorotea Gabriella dei signori di Varmo di Sotto, figlia di Giovan Battista ed Elisabetta Cossio. Dal loro matrimonio nacque un secondo Vincenzo Canciani, nipote del primo, che sposò la contessa Maria Manin ed ereditò, assieme alla zia Elisabetta, moglie del conte Giulio di Varmo, i beni detenuti da una seconda sua zia, Gabriella di Varmo di Sotto, facenti parte delle sostanze che il marchese Francesco Mangilli, marito di Gabriella, aveva lasciato a sua moglie. Nei documenti il nome di C. è associato alla professione di «tintore» e «mercante di lino», da intendersi probabilmente nel senso più ampio di commerciante di tessuti sia grezzi che lavorati. Sotto questa veste (mercante di «lino, canapa e seta all’ingrosso») veniva annoverato nel 1815 fra un gruppo di commercianti udinesi che sostenne la realizzazione di un progetto di casa lavoro per donne e ragazzi da impiegare nella filatura del lino e della canapa, al fine di riuscire a far fronte alla carestia incombente e arginare in qualche modo la massa di miserabili che gravavano sulla città. Pochi anni prima, nel 1811, C. aveva acquistato dal demanio, in seguito alla soppressione del convento di S. Spirito, un vasto complesso abitativo situato in «Contrada denominata attorno i Gorghi» e composto dal «Locale del Coleggio di St. ... leggi Spirito con chiesa, orto, e fondi annessi». Il complesso, situato fra le attuali vie Cussignacco e Crispi, venne organizzato successivamente in diversi edifici, parte adibiti propriamente ad uso abitativo, parte a negozi, corredati da orto, diversi locali secondari, un pozzo e la stessa chiesa di S. Spirito. I vari interventi di modifica, in parte posti in essere per volontà e desiderio dello stesso C., che nel 1819 volle qui stabilire la sua dimora abitativa, non ne trasformarono però l’impianto generale. Fra i suoi vicini di casa figurarono, nel corso degli anni, i nobili Cirio e i fratelli Antonio e Girolamo Venerio, anch’essi dediti alla mercatura, con i quali dovette mantenere rapporti costanti e cordiali, sia in ambito privato che commerciale, così come avvenne con gli Antivari e i Patrizio. Nel 1813 C. figura nello stato dei maggiori estimati della città, con possedimenti non solo a Udine, ma anche nelle località di Alnicco, Castellerio, Lauzacco, Pagnacco, Plaino e Torreano, cui si sommarono in seguito terreni localizzabili a Campoformido, Carpeneto e Orgnano. Nel capoluogo, oltre al complesso abitativo citato, va segnalata una seconda sede commerciale, eretta da C. in contrada Strazzamantello (odierna via Paolo Canciani), non lontano dall’attuale piazza XX Settembre. Morì a Udine il 14 febbraio 1844 e venne sepolto nella tomba di famiglia presso il cimitero monumentale.

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Bibliografia

ASU, NA, Antonio Lorio, 10422, 390 e 10424, 510, con pianta e descrizione di stima ad opera dell’ingegnere e pubblico perito Giuseppe Clocchiati; ASU, CA, I, 24/XI, 2036 Orn. II C, con disegno; ibid., I, 88/IX, Elenco dei pozzi; ibid., I, 148/X, 268 Orn. II C, con disegno; ibid., I, 193; ms BCU, Genealogie popolari del Torso, Canciani.

DELLA PORTA, Case, 20 (43), 31 (74), 63 (123), 65 (130, 134), 82 (222), 134 (397), 409 (1258), 471 (1424), 515 (1528); Provincia del Lombardo Veneto, 236; L. CARGNELUTTI, L’imperatrice del mais. Giuliana Canciani Florio nel Friuli del ’900, Venezia, Marsilio, 2007, 21-24.

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