CESARINO GIROLAMO

CESARINO GIROLAMO

storiografo

Immagine del soggetto

Pianta della Terra di San Vito: al centro il duomo e il campanile in un disegno anonimo del secolo XVII (Udine, Archivio curia arcivescovile).

Originario di San Vito al Tagliamento, discendente di una delle più antiche famiglie locali, feudatari d’abitanza, visse nel secolo XVI e forse viveva ancora all’inizio del secolo successivo. Si guadagnò la fama di letterato negli anni trascorsi alla corte dei cardinali Madruzzo, principi-vescovi di Trento, ma non è noto in quale veste, e al loro seguito viaggiò molto. Il C. scrisse un breve trattato storico su San Vito in forma di dialogo che fu pubblicato solamente nel 1771 con il titolo Dell’origine del castello di San Vito, all’interno del XXI volume della Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici del Calogerà. Nell’introdurre il testo del C., il curatore Federico Altan, ne collocò la stesura «nell’inchinare del sesto decimo secolo» individuando il dedicatario nel patriarca d’Aquileia Giovanni Grimani. La composizione dello scritto viene generalmente datata, anche in base ai riferimenti interni, intorno agli anni Ottanta del secolo XVI, anche se, in tempi recenti, è stato proposto di postdatare il Dialogo al secondo decennio del XVII. Tuttavia se si accoglie l’ipotesi di Andrea Del Col secondo il quale l’autore del Dialogo vada identificato con quel Girolamo C. genero di Pomponio Amalteo, allora, dai vari documenti editi, si evince che il C. nacque dai nobili Bernardino e Caterina (forse Gabelli) intorno alla fine degli anni Trenta, che sposò Elisabetta Amalteo intorno al 1562 e che da essa ebbe due figli e due figlie. Fu “agrimensor publico” ovvero “publicus aestimator” e morì nell’ultimo decennio del Cinquecento.

Bibliografia

G. CESARINO, Dell’origine del castello di San Vito, a cura di F. ALTAN, Venezia, Occhi, 1778 (Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, 21), 13.

LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 365-366; DI MANZANO, Cenni, 58; Mille protagonisti, 115-116; A. ALTAN, Memorie storiche della terra di Sanvito al Tagliamento, Venezia, Picotti, 1832, 73; R. ZOTTI, Pomponio Amalteo, pittore del secolo XVI. Sua vita, sue opere, suoi tempi, Udine, Del Bianco, 1905, 62, 64, 182, 196, 231, 233, 235, 240-242; ID., Sanvito nella storia: uomini e famiglie notabili, Sacile, Tip. editrice sacilese, 1926, 3, 51-52; ID., San Vito nella storia del Friuli, Portogruaro, Castion, 1929, 186; Uomini illustri e uomini notevoli sanvitesi, «Ce fastu?», 13 (1937), 222, 225; BAMPO, Contributo quinto, 17-18, 27-31, 34-35, 43-45, 52-53, 55; F. METZ, Note storiche sul luogo teatrale di San Vito al Tagliamento, «Sot la nape», 34/3 (1982), 59; A. DEL COL, Frammenti di novità religiose in alcuni cicli pittorici del Pordenone e dell’Amalteo, in Società e cultura del Cinquecento nel Friuli occidentale. Studi, a cura di A. DEL COL, Pordenone, GEAP, 1986, 244, 245; M. FOLIN, Fazioni politiche e rappresentazioni del sociale (per una ricerca sulle terre patriarcali di San Vito e San Daniele), «Studi Veneziani», 24 (1992), 28, 43-45, 59, 65.

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