PELLIZZARI (PELIZZARI) GUIDO (1893-1915)

PELLIZZARI (PELIZZARI) GUIDO (1893-1915)

artigiano, medaglia d’oro

Immagine del soggetto

Guido Pellizzari ritratto da G. Greganti.

Nacque a Tricesimo il 18 ottobre 1893 da Francesco del fu Giuseppe, fornaio e oste di Rivignano, e da Anna Della Mora, casalinga originaria di Varmo. I genitori si erano sposati il 6 dicembre del 1888 a Rivignano, dove era nato il loro primo figlio (Guido Castello). Poco tempo dopo si erano trasferiti a Tricesimo e qui la giovane coppia ebbe almeno altri cinque figli, il primo dei quali fu P., che venne registrato all’anagrafe con il nome di Guido Tomaso Italico. La vita di P. fu assai breve e fatalmente segnata dal primo conflitto mondiale. Dopo le scuole elementari, frequentò la scuola di arti e mestieri che lo avviò al lavoro di tappezziere, come riferì lui stesso al momento alla visita di leva, che si svolse nella primavera del 1913. La sua dimestichezza con gli arnesi e i materiali propri di quel mestiere fu in seguito tenuta in debita considerazione dall’esercito. Dichiarato, infatti, idoneo al servizio militare, venne arruolato l’8 settembre nel 13° reggimento artiglieria da campagna (batterie) con l’incarico di sellaio (numero di matricola 69408). Il 25 settembre raggiunse il suo reparto di destinazione per dare inizio al servizio: nel giugno del 1914 ottenne il grado di caporale e quello di caporal maggiore nel gennaio del 1915. Nelle fasi che precedettero le prime azioni di guerra, quando fu dato inizio alla mobilitazione e si cominciarono a radunare nel Veneto i soldati con le loro dotazioni, P. si trovava assegnato al 37° reggimento artiglieria da campagna: un reggimento di recente formazione nel quale P. aveva chiesto ed ottenuto il trasferimento, rinunciando all’incarico di sellaio. All’apertura delle ostilità, il 24 maggio del 1915, il 37° reggimento fu inviato nel settore difeso dalla III armata, destinata ad operare nella zona del Carso. P. fu in prima linea come capopezzo nella 6° batteria del 2° gruppo del suo reggimento, essendogli stata riconosciuta attitudine al comando. ... leggi Prese parte a numerose operazioni contro la testa di ponte di Gorizia e nel corso della quarta battaglia dell’Isonzo (novembre-dicembre ’15) perse la vita. Era il 29 novembre 1915, il suo reggimento si trovava a fronteggiare la linea del Monte San Michele con le batterie posizionate presso Villanova di Farra, nel cuore del Carso isontino: in un’azione P. si ritrovò ferito a difendere la sua postazione sotto il tiro dell’artiglieria austriaca, e dopo aver spento un incendio, che minacciava di far esplodere la riservetta con le munizioni e fatto allontanare i serventi, morì colpito da una granata mentre manovrava da solo il cannone. Per questa sua azione valorosa con decreto luogotenenziale del 5 maggio 1918 fu insignito della medaglia d’argento al valor militare e successivamente con regio decreto del 18 novembre 1920 l’onorificenza venne commutata in medaglia d’oro. Il nome di P. è inciso sulla lapide n. 28231 del Sacrario di Redipuglia, su un cippo commemorativo nella Zona monumentale del Monte San Michele (Sagrado) e su una lapide commemorativa lungo la Strada degli Artiglieri a Rovereto. Il comune di Tricesimo ha dedicato a P. una strada pubblica e lo stesso hanno fatto i paesi di Villanova (Farra d’Isonzo) e Medeuzza (San Giovanni al Natisone); a Resia, presso Borgo Lischiazze, era stata a lui intitolata una casermetta, oggi dismessa, che attualmente ospita un piccolo museo sulla prima guerra mondiale. Alcuni decenni dopo un tragico destino toccò anche al fratello più giovane di P., Giuseppe, che fu fucilato insieme ad altri quattro uomini il 1° maggio 1945 a Borgobello di Tricesimo da un reparto tedesco in ritirata perché sospettato di appartenere al Movimento di Liberazione (eccidio di Tricesimo).

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Bibliografia

ASU, Fondo Distretto Militare, ruoli matricolari (classe 1893), reg. 292 (Udine), matricola n. 69409; ASU, Fondo Leva, classe 1893, liste di leva 14, atto 39 (Tarcento); ASU, Fondo Stato civile italiano, Rivignano, Matrimoni, 1888, atto 14; ASU, Fondo Stato civile italiano, Tricesimo, Nascite, 1893, atto 125.
Bibliografia: Trentatreesimo elenco di ricompense al valor militare ai morti in combattimento o in seguito a ferite nella campagna di guerra 1915-1918, «Bollettino ufficiale» (Ministero della guerra), 29 (4 maggio 1918), 2411-2412 (decreto luogotenenziale 5 maggio 1918); MINISTERO DELLA GUERRA, Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918. Albo d'oro, vol. 27: Veneto. Provincie di Belluno e Udine, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1964, 904 (www.difesa.it/Il_Ministro/CadutiInGuerra/Pagine/AlbodOro.aspx); Le Medaglie d'oro al Valore Militare dal 1915 al 1916, a cura di G. CAROLEI, G. GREGANTI, G. MODICA, Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare d'Italia, Roma, Tipografia regionale, 1968, 134-135; Pellizzari Guido, in Presidenza della Repubblica. Onorificenze (www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/12353): M. FRANZINELLI, Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001, Mondadori, Milano 2003, 167 (Giuseppe Pellizzari).  

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