PITTER ANTONIO (1867-1936)

PITTER ANTONIO (1867-1936)

ingegnere

Immagine del soggetto

L'ingegnere Antonio Pitter.

Nacque a Rorai Grande di Pordenone il 14 aprile 1867, da Silvio e Maria Salice. Il padre di era direttore tecnico della Tessitura di Rorai e fu anche  architetto: il nuovo duomo di Porcia è stata la sua opera principale. Dopo la morte prematura del padre nel 1875, P. proseguì gli studi grazie a borse di studio che gli permisero di frequentare a Venezia l’Istituto tecnico e poi a Milano il Politecnico, dove si laureò in ingegneria elettrotecnica l’11 settembre 1889. Trovò subito lavoro presso le Strade Ferrate Meridionali, società che stava realizzando i collegamenti ferroviari tra il Nord e il Sud d’Italia, lungo l’Adriatico. Fu però il progetto di realizzare un impianto idroelettrico sul fiume Cellina che indusse il giovane ingegnere a rientrare in Friuli, impianto che fu attuato dalla Società italiana per l’utilizzazione delle forze idroelettriche del Veneto, chiamata Società Cellina. P. il 1° luglio 1900 venne assunto come direttore e progettista della parte elettrotecnica. Direttore generale era l’ingegnere Milani e direttore per la parte idraulica l’ingegnere Aristide Zenari che aveva sposato la sorella di P., Elisa. L’impianto fu realizzato in appena cinque anni ed era tra i maggiori d’Italia: consentì soprattutto di portare l’elettricità a Venezia, fino in piazza S. Marco. A.P., nominato nel 1904 direttore tecnico della società Cellina e nel 1906 direttore generale, lavorò a stretto contatto con quel gruppo di imprenditori veneziani che avevano tra l’altro finanziato il progetto dell’impianto Cellina (tra loro il conte Nicolò Papadopoli e il conte Giuseppe Volpi di Misurata). Nell’ottobre 1903 P. fu con Volpi e altri nel Montenegro, per studiare le possibilità di realizzazione di impianti idroelettrici. ... leggi Fin dalla costituzione nel 1910, fu consigliere d’amministrazione della Società Idroelettrica Veneta (del Gruppo SADE) e dal 1922 amministratore delegato. Con questa società progettò e realizzò l’impianto Piave-S. Croce (o del Fadalto). L’invasione austro-tedesca dell’ottobre 1917 determinò l’arresto dei lavori che vennero completati negli anni Venti dando luogo ad una delle più grandiose realizzazioni idroelettriche, non solo in Italia. Dedicò anche ampi studi alle possibilità di sfruttamento idroelettrico del Tagliamento. Fece parte dei consigli d’amministrazione di numerose società di produzione di energia elettrica. Con il presidente della Società friulana, Arturo Malignani, fu in stretti rapporti di lavoro e di amicizia. Fra i molti riconoscimenti si devono citare almeno la nomina a socio dell’Ateneo Veneto (1904); la nomina a membro del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri (1923), del Consiglio della Camera di Commercio e nel 1930 della Consulta Municipale. Fu Presidente della Sezione di Venezia della A.E.I. (Associazione Elettrotecnica Italiana). Nel 1927, in occasione della riunione a Venezia della Commissione Elettrotecnica Internazionale, venne insignito della medaglia voltiana. Nel 1929 entrò a far parte del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per il Comitato di Ingegneria. Nominato cavaliere nel 1913, nel 1921 divenne Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. P. lasciò la sua attività il 31 marzo 1934. Morì a Venezia il 29 febbraio 1936. Nel 1938 la SADE dedicò al suo nome la centrale idroelettrica di Malnisio, in riconoscenza dei suoi meriti, avendo egli trascorso nel Gruppo SADE un’intera vita di lavoro, in posizioni di primaria responsabilità. Nel medesimo anno uscì, a cura della SADE, la pubblicazione Per ricordare ai giovani l’ing. Antonio Pitter e la sua opera, che venne distribuita a tutti i dipendenti della società. Nel 1991 il comune di Pordenone gli ha dedicato una strada.

 

Chiudi

Bibliografia

MARCHETTI, Friuli, 1001; O. GHETTI, Antonio Pitter nel ventennale della scomparsa, «Il Noncello», 7 (1956); P. MEDEOSSI, Ottant’anni fa l’addio al genio pordenonese che illuminò Venezia, «Messaggero Veneto», 26 febbraio 2016; P. PITTER, L’impianto idroelettrico del Cellina nella relazione dei progettisti, «Bollettino Società Naturalisti Silvia Zenari», (2001), 7-29; ID., Antonio Pitter, un ingegnere idroelettrico tra Ottocento e Novecento, «Atti e Memorie dell’Ateneo Veneto», (2013), 71-93; ID., L’ingegnere Antonio Pitter, la sua vita, la sua famiglia, l’ambiente in cui è vissuto, Pordenone, Ed. L’Omino Rosso, 2017.

Nessun commento