PITTIANI FRANCESCO

PITTIANI FRANCESCO (1480 - 1552)

notaio, rettore di scuola

Immagine del soggetto

Testamento rogato da Francesco Pittiani in qualità  di notaio per il sacerdote Giacomo Papiri (Udine, Archivio di stato, NA, b. 3894, 29 ottobre 1511).

Nacque a San Daniele attorno al 1490 da Andrea e Maddalena Ricchieri di Pordenone, che stipularono i patti dotali l’8 ottobre di quell’anno. Studiò dapprima nella cittadina natale, poi a Udine per poter esercitare, come lo zio omonimo, copista per Guarnerio d’Artegna, l’attività notarile, che svolse in maniera discontinua dal 1511 al 1552. Nel 1511 infatti successe a San Daniele al maestro Isidoro di Spilimbergo e mantenne la cattedra fino al 1517, quando la comunità decise di sostituirlo poiché «Franciscus Pithianus, qui regit dictas scholas, non facit fructum pulchrum in docendo pueros, quia illos non sollicitat». Fu cancelliere del tribunale locale dall’agosto 1520 al 1522, l’anno in cui sposò Francesca di Niccolò Cichino, fratello del poeta Giorgio, dalla quale ebbe nel 1524 l’unico figlio Giovan Battista, addottoratosi in giurisprudenza a Padova nel 1547. Redasse l’ultimo atto notarile il 3 agosto 1552, pochi giorni prima di morire di tifo petecchiale: «1552 die 29 Augusti, hora nona vel circa obiit ser Franciscus Pithianus de morbo petechiarum et fuit sepultus in sarchofago Georgiorum, cuius anima in pace requiescat». Il suo Epigrammatum libellus inedito conta novantanove carmi, perlopiù in distici elegiaci: poesia d’occasione, che sfiora una discreta gamma di temi, tra i quali spiccano quello amoroso, vivacizzato da fanciulle trepidanti per un casto sentimento o sfrontate protagoniste tratte dalla galleria di Marziale, e quello religioso in cui si auspica il ritorno alla povertà primitiva della Chiesa. ... leggi Si ricostruisce la galleria di ritratti di amici fraterni e di personaggi famosi, celebrati in vita o in morte: Giovan Pietro Astemio, Marcantonio Grineo, G. Battista Amalteo, Girolamo Rorario, Antonio Filermo, o i compianti Luigi Orsetti, Girolamo Amaseo, Cinzio da Ceneda e un Morosini. Numerosi i componimenti encomiastici, come quelli per l’insediamento del luogotenente Leonardo Emo nel 1514 e di Giacomo Cornelio nel 1517, per la visita del cardinale Marino Grimani, patriarca di Aquileia dal 1517 al 1528 e poi dal 1535 al 1546, o di Ippolito Atestino da Ferrara, per la nomina di Nicolò Zanotti pretore di Pordenone, per l’impresa osovana di Girolamo Savorgnan e per le gesta del celebre Bartolomeo d’Alviano, la cui morte lamenta in due epitafi. Il P. scrisse probabilmente un resoconto, oggi irreperibile, dei suoi pellegrinaggi in Terra Santa o a San Giacomo di Compostella nel De urbibus ac de locis sacris quae vidi, necnon de viris illustribus quibuscum locutus sum.

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Bibliografia

Ms BCU, Joppi, Genealogie. Pittiani, per i patti dotali dei genitori e suoi del 22 ottobre 1522. Per la cattedra a San Daniele si veda: mss BGSD, Archivio Storico, 148, e Collectanea Coluta, T/B, f. 518r; mss BCU, Joppi, 295, Serie de’ maestri di scuola pubblica di S. Daniele, 1511-23; ivi, 596, Serie cronologica, f. non num., dove compare, senza indicazione di data, tra Isidoro di Spilimbergo, che insegna nel 1511, e Giovanni Papirio, docente nel 1523-25; Ibid., Principale, 860/V, Serie di maestri di scuola publica di S. Daniele. Sull’attività notarile: ASU, NA, 3894, vacchette 1511-1552 con molte lacune (assenti i quaderni 1515-1520, dal 1532 al 1537, dal 1539 al 1544, dal 1546 al 1550 e dal 1538-1546). Gli atti sottoscritti come cancelliere in BGSD, Archivio Storico, 612. Inoltre Ibid., Collectanea Coluta, T/A, f. 814r e T/D, f. 40r, per il contratto di matrimonio e la nascita del figlio; Ibid., T/D, f. 44r, per la data di morte, respinta da Patriarca che lo dice ancora in vita nel 1564. Forse sua la Supplicatio summo pontifici pro electione iurispatronatus, senza data, manoscritta in BNMV, Lat., XIV 48 (4237), f. 283r-284r; rivolte a lui, rispettivamente da Michisotto e da Marco Antonio da Sacile, le due epistole conservate nell’originale, Ibid., Lat., XIV 50 (4238), f. 310r-v. La sua silloge poetica, in ms BBU, Bartolini, 15, f. ... leggi 3r-35r e ms BCVR, 294/19, è consultabile in rete, entro gli archivi del programma Poeti d’Italia in lingua latina, all’indirizzo <http://poetiditalia.sse.unive.it:8080/poetiditalia>.

E. PATRIARCA, Francesco Pittiani, «La Guarneriana. Cultura ed arte in Friuli», 9/3 (1966), 100-101; CASARSA, Scuola poetica, 45 e passim; TREMOLI, 1130-1133; M. BOSSOTTI, I carmi latini inediti di Francesco Pittiani tardoumanista friulano, t.l., Università degli studi di Trieste, a.a. 1971-1972.

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