SERGI SERGIO

SERGI SERGIO (1896 - 1973)

pittore, incisore

Immagine del soggetto

Sergio Sergi, olio su tela di Edoardo de Finetti, 1925.

Pittore e grafico, nacque a Trieste il 26 ottobre 1896. La madre, Mercedes Andrič, di origini serbe, era una pittrice dilettante allieva di Garzolini. S. frequentò le superiori in Carinzia e nel 1915 si diplomò alla Scuola d’arti grafiche di Vienna. Nella capitale austriaca entrò in contatto con l’architetto Adolf Loos, ma anche con i fermenti di matrice espressionista. Dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale, ritornò in Italia e visse tra Gradisca d’Isonzo e Trieste. In quest’ultima città lavorò come restauratore presso la Soprintendenza alle belle arti (1920-1925) ed ebbe modo di frequentare lo studio di Bruno Croatto. Con lo pseudonimo di Sergio Sergi esordì nel 1920 alla Biennale di Venezia, dove espose le incisioni La guerra e Mia nonna. Prese allora avvio un intenso periodo espositivo, segnato dalla partecipazione a mostre a livello locale (1924 Gorizia, 1926 Udine), nazionale (1924 e 1926 Monza, 1926 Padova, 1927 Firenze) e internazionale (1922 Rio de Janeiro, 1926 Parigi). Nel 1922 fu tra i fondatori del Circolo artistico di Gorizia. Apprezzato per le sue incisioni, soprattutto le xilografie, in campo pittorico si distingue per «l’acuta introspezione psicologica dei ritratti». Nel 1927, a causa del regime fascista, S. riparò in Argentina. Nello Stato sudamericano si affermò come uno dei maggiori artisti e insegnanti nel campo dell’incisione. A Santa Fe fondò il più importante centro d’arte grafica argentino e nel 1940, su sollecitazione di Lino Enea Spilimbergo, l’Accademia di belle arti. Nel 1943, sino alla quiescenza raggiunta nel 1963, insegnò all’Accademia di Mendoza. Qui si spense il 16 giugno 1973.

Bibliografia

C. ERMACORA, Alla Mostra Goriziana di Belle Arti, «La Panarie», 3 (1924), 166; DAMIANI, Arte del Novecento I, 252; I. MISLEJ, Hočevar Sergej, in PSBL, 19 (1993), 617-618; Sergio Sergi: obra xilografica completa y testimonios, Mendoza, Sergio Hocevar, 1994; V. GRANSINIGH, Avanguardia, tradizione, modernità negli anni tra le due guerre a Gorizia. Appunti di gusto, critica e collezionismo, in Novecento a Gorizia, 36-40, 126-127, 198-199; I. MISLEJ, Slovenski umetniki na Goriškem: 1914-1945: slikarstvo, kiparstvo, risba, grafika, fotografija. Catalogo della mostra, Ajdovščina, Pilonova galerija, 2005, 8, 13-14; V. GRANSINIGH, scheda, in Pinacoteca Gorizia, 201-211.

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