THANNER LEONARDO

THANNER LEONARDO (? - 1499)

pittore, intagliatore

Immagine del soggetto

Deposizione, parte superiore dell'ancona scolpita da Leonardo Thanner nel 1488 per la chiesa di S. Maria della Fratta (San Daniele, Museo del territorio).

Nativo di Landshut, in Baviera, qualche chilometro a nord di Monaco, L. T. fece la sua comparsa in Friuli nel 1464, quando, in procinto di andare a Roma in pellegrinaggio, con atto testamentario nominò erede universale la moglie Barbara. All’atto erano presenti, oltre a Stefano da Settecastelli (V.), altri due artisti di origine nordica, Giovanni ricamatore d’Alemagna (il cui nome non comparirà più nelle vicende artistiche friulane) e l’orefice Ambrogio figlio di Iorio, (Giorgio) lui pure orefice, originario di Passau e abitante in Udine, di cui si hanno notizie dal 1463 al 1483. Appare da ciò evidente che il T. doveva essere giunto in Friuli già da alcuni anni e che aveva stretto familiarità soprattutto con i conterranei operanti in città (insieme con i quali faceva probabilmente parte della confraternita della Santissima Trinità dei Tedeschi, l’unica fraterna a redigere gli statuti nella lingua di origine, il tedesco, fornendo la prova inequivocabile dell’esistenza in città di nuclei di persone che non parlavano e non conoscevano il volgare locale). Nel 1465 il T. collaborò con Stefano di Settecastelli per la fattura di una Madonna con Bambino per la chiesa di Premariacco; nel 1482 scolpì una Madonna con Bambino per il pievano di Gemona Alessandro de Lionelli; il 9 agosto 1487 figurava come teste a Cividale, dove intanto aveva spostato la propria abitazione dopo aver dimorato per qualche anno a Tarcento; nel 1488 portò a compimento un altare ligneo per la chiesa di S. Maria della Fratta a San Daniele del Friuli, altare trasportato nell’Ottocento nel locale Monte di pietà, collocato poi nella chiesa di S. Antonio Abate ed ora nel Museo del territorio di San Daniele. ... leggi La predella è dipinta con figure di Santi (Elena, Daniele, Michele, Giodòco, Antonio abate) e porta la firma dell’autore: 1488 HOC OPUS MAGIST(ER) LEONARDUS THANNA FECIT. La parte superiore scolpita presenta la Deposizione con il gruppo della Pietà al centro contornato dalle figure di san Giuseppe d’Arimatea, di san Giovanni, di una pia donna e di Nicodemo in piedi, della Veronica e di santa Maria Maddalena in ginocchio. È uno degli altari più belli, nel genere, di tutto il Friuli. Strutturato secondo lo schema proprio delle sacre rappresentazioni, con gli astanti attorno al gruppo centrale e principale (che riprende il motivo del Vesperbild in pietra, diffuso nei paesi di lingua tedesca e slava ma presente in numerosi esemplari anche nel Friuli e in Italia), l’altare si qualifica soprattutto per un certo gioco chiaroscurale, che le aspre pieghe delle vesti accentuano, e per l’espressività, priva tuttavia di toni drammatici, delle figure. Nell’ultimo decennio del Quattrocento a L. venne commissionata una grande ancona lignea (non più esistente) per l’altare maggiore della chiesa di S. Pietro a Tarcento, ancona che venne stimata ben 240 ducati da Domenico da Tolmezzo e Antonio d’Incaroio. Il lavoro dovette essere ammirato ed apprezzato nell’ambiente culturale e religioso dell’epoca, tanto che nel 1510 il cameraro e gli uomini di Tricesimo chiesero all’intagliatore Antonio Tironi di fare per l’altar maggiore della loro chiesa un’ancona con figure di legno dorate e dipinte, uguale a quella della chiesa di Tarcento. Dopo il 1499, anno in cui continuano i pagamenti per il lavoro di Tarcento, non si hanno più notizie di L., che risulta però già morto in un documento del 15 maggio 1501 relativo al figlio. Baldissera riferisce che «secondo la tradizione il valente artista morì a Tarcento nel 1499, in casa del figlio Gian Paolo pure pittore scultore in legno, il quale per aver sposato la tarcentina Caterina q. ser Bernardino del Ponte, tenne qui sino alla morte il suo domicilio». Al T. sono stati attribuiti, senza alcun fondamento, alcuni affreschi già della chiesa di S. Giusto a Premariacco (poi staccati e trasportati nella chiesa di S. Maria di Castello a Udine) e della chiesa di S. Vito a Podnanos, in Slovenia. Possono essergli invece credibilmente attribuite due statuine lignee dorate e dipinte raffiguranti la Madonna in preghiera, l’una nella chiesa di S. Biagio a Tarcento, l’altra (perduta) nella chiesa di S. Fosca, nel comune di Udine e, con qualche perplessità, due statue della parrocchiale di Tricesimo.

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Bibliografia

JOPPI, Contributo quarto, 15-16, 94; G. BALDISSERA, Cittadini illustri e benemeriti di Tarcento, Gemona, Toso, 1934, 36-39; F. QUAI - G. BERGAMINI, Documenti per lo studio dell’arte in Friuli nei secoli XV e XVI. II, «Sot la nape», 35/2-3 (1983), 77-78; L. CASELLI, Il Compianto sul Cristo morto in Friuli tra Quattrocento e Cinquecento, «Territori e contesti d’arte», 3/4 (1999), 59-61; G. e A. BERGAMINI, Intorno a Stefano di Settecastelli e a Leonardo Thanner, intagliatori e pittori tedeschi in Friuli, in Vita artis perennis. Ob osemdesetletnici akademika Emiliana Cevca, Ljubljana, Žaložba ZRC SAZU, 2000, 257-268; G. BERGAMINI, in Patriarchi. Quindici secoli di civiltà fra l’Adriatico e l’Europa centrale. Catalogo della mostra (Aquileia/Cividale, 3 luglio-10 dicembre 2000), a cura di S. TAVANO - G. BERGAMINI, Milano, Skira, 2000, 221-222; Arte in Friuli. Dal Quattrocento al Settecento, a cura di P. PASTRES, Udine, SFF, 2008.

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