DAINELLI GIOTTO

DAINELLI GIOTTO (1878 - 1968)

geologo

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Il geologo Giotto Dainelli.

Nacque a Firenze il 19 maggio 1878 da Luigi e da Virginia Mari, figlia dell’allora presidente della Camera. Seguendo il padre, un generale dell’esercito, fin da giovanissimo iniziò a viaggiare. Allievo del geologo Carlo de Stefani, si laureò in scienze naturali all’Istituto di studi superiori di Firenze nel 1900, quindi si specializzò all’Università di Vienna. Nel 1903 ottenne la libera docenza in geologia e geografia fisica a Firenze. Due anni dopo, nel 1905, fece il suo primo viaggio esplorativo in Eritrea accompagnato dall’amico e compagno di studi Olinto Marinelli. Dal 1914 al 1921 fu a Pisa alla cattedra di geografia della Facoltà di lettere; nel 1921 vinse il concorso per la cattedra di geologia a Napoli dove rimase fino al 1924 quando, morto de Stefani, fu chiamato a Firenze. Lasciò l’insegnamento nel 1953 trasferendosi a Roma e abbandonando definitivamente il mondo accademico, pur continuando attivamente a pubblicare opere prevalentemente divulgative. Morì a Firenze il 16 novembre del 1968. Durante la sua lunga carriera accademica, dopo il primo viaggio di esplorazione in Eritrea partecipò ad altre spedizioni extraeuropee, tra le quali la grande missione de Filippi in Karakorum nel 1913-1914. Raggiunto in un secondo tempo da Olinto Marinelli, D. ebbe la possibilità di esplorare vaste aree anche al di fuori dell’itinerario stabilito e nel complesso la missione fu un vero successo per la quantità e la qualità dei dati raccolti. ... leggi Nel 1930 organizzò a sue spese una missione in Tibet e nel 1936, incaricato dall’Accademia d’Italia, organizzò una spedizione in Etiopia al lago Tana. La bibliografia di D. conta quasi seicento titoli di vari argomenti, sia di carattere scientifico sia divulgativo. Nei primi anni di attività si occupò principalmente di studi geologici e paleontologici e a questo periodo risalgono i suoi lavori riguardanti il Friuli. Nel 1906, su consiglio di Torquato Taramelli, intraprese uno studio dettagliato sulla geologia e sui fossili delle Prealpi friulane, studio avviato già dalla seconda metà dell’Ottocento dallo stesso geologo lombardo, da Antonio D’Achiardi, da Ernesto Mariani (V.) e, più recentemente, dall’austriaco Leo Paul Oppenheim. Compì numerose escursioni in Friuli anche in compagnia di Olinto Marinelli e di Giuseppe Stefanini che, all’epoca, stava effettuando dei rilevamenti nel Friuli occidentale. Raccolse una gran quantità di reperti fossili (ora conservati a Firenze); ebbe modo di esaminare le ricche collezioni del Gabinetto di storia naturale del R. Istituto tecnico di Udine, dove erano conservati i campioni raccolti negli anni precedenti da Giulio Andrea Pirona, Camillo Marinoni e Taramelli, oltre ad alcune collezioni private. Dopo i primi articoli preliminari sulle principali faune eoceniche, pubblicò l’imponente monografia L’Eocene friulano (Firenze, 1915), nella quale descrisse la distribuzione, la stratigrafia e la struttura dell’Eocene nel Friuli, illustrando sistematicamente le faune dei vari affioramenti e comparandole con quelle di altre aree coeve del Veneto e dell’Istria per stabilirne esattamente la posizione stratigrafica. Ancora oggi, a quasi un secolo dalla sua pubblicazione, quest’opera conserva intatta, nelle linee generali, la sua validità e rappresenta un utile supporto per gli studi geologici e paleontologici sull’Eocene della regione.

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Bibliografia

G. DAINELLI, L’Eocene del Friuli occidentale, «Bollettino della Società geologica italiana», 24 (1910), 1-22; ID., Introduzione allo studio del Cretaceo friulano, Pisa, Tip. succ. f.lli Nistri, 1911; ID., Nota preliminare sopra i Gasteropodi eocenici del Friuli, «Memorie Società toscana di scienze naturali», 28 (1912), 35-69; ID., Nota preliminare sopra gli Echinidi eocenici del Friuli, ibid., 91-100; ID., L’Eocene friulano. Monografia geologica e paleontologica, Firenze, Memorie Geografiche, 1915.

I. LUZZANA CARACI, Dainelli, Giotto, in DBI, 31 (1985), 693-694.

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