FELLUGA LIVIO (1914-2016)

FELLUGA LIVIO (1914-2016)

Viticoltore, imprenditore

Immagine del soggetto

Il viticultore Livio Felluga.

Nato il 1° settembre 1914 a Isola d’Istria, F. è diventato per tutti, con riconoscimento unanime, il patriarca e il padre della viticoltura friulana intrecciando lungo un secolo la storia della sua azienda con quella di una terra posta all’estremo Nord Est dell’Adriatico, punto di contatto fra il Mediterraneo e l’Europa centrale. È la vicenda di una famiglia che è passata attraverso due guerre mondiali, è vissuta nell’Impero austroungarico prima e nel giovane Regno d’Italia poi, ha abitato sulla costa rocciosa della penisola istriana e nella Grado lagunare, per stabilirsi quindi sulle colline friulane. Ne è nata così una consolidata consuetudine di lavoro e di amore verso questa attività rafforzatasi grazie a cinque generazioni, fin da quando – inizialmente in Istria – la famiglia produceva il Refosco e la Malvasia. Alla fine della guerra, F. trasferì l’attività in Friuli dove negli anni Cinquanta fondò la cantina a Brazzano di Cormons e consacrò la passione per la collina, acquistando con felice intuizione i primi vigneti a Rosazzo, fino a condurre l’azienda a un’estensione, nel Collio e nei Colli Orientali del Friuli, di oltre 160 ettari di proprietà, dei quali 155 sono a vigneto. A questi si aggiungono quelli storici dell’Abbazia di Rosazzo, che l’azienda cura dal 2009. I vini della “Carta Geografica”, dai profumi e dagli aromi inconfondibili, sono riconoscibili grazie alla storica etichetta che da oltre sessant’anni rende omaggio ai luoghi e alla terra in cui F. ha creato e operato. In questa impresa, ha avuto accanto la sua famiglia: la moglie Bruna e i figli Andrea, Elda, Filippo e Maurizio, che ne continuano l’attività. Quando l’Università di Udine gli conferì nel 2009 la laurea honoris causa in Viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli, quale riconoscimento per essere uno dei protagonisti nella rinascita vitivinicola italiana, F. ringraziò e disse: «Oggi tocco il cielo con un dito perché la cultura significa libertà e ha il potere di abbattere tutti i muri». Nel Vinitaly del 2015 ottenne invece il prestigioso Premio Internazionale che per la prima volta andava a un’azienda del Friuli Venezia Giulia. Dopo la scomparsa, avvenuta a Brazzano il 22 dicembre 2016, a 102 anni, F. è stato ricordato «per lo spirito contadino da indomito visionario» con cui ha sempre creduto nelle inesauste possibilità della terra friulana.

Bibliografia

E. COMMESSATTI, 50 anni di Carta geografica. Storia di un viaggio intorno, Udine, Gaspari editore, 2009; M. CESCON, Addio al patriarca della viticoltura, «Messaggero Veneto», 24 dicembre 2016; M. REGUITTI, L’ultimo saluto a Livio Felluga, patriarca del vino in Friuli Venezia Giulia, «Il Piccolo», 24 dicembre 2016; A. DE SANTIS, Il contadino che ha fatto grandi i vini friulani, Gambero Rosso, 2016; E. COZZELLA, Addio al grande padre del vino friulano, «La Repubblica», 24 dicembre 2016.

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