VALEGGIO FRANCESCO

VALEGGIO FRANCESCO (1560 - 1651)

pittore, incisore, stampatore

Immagine del soggetto

Una delle prime piante di Palma raffiguranti la città fortificata, stampa da incisione su rame anonima edita da Francesco Valeggio nel 1598 (Palmanova, Civico museo storico).

Nato a Verona da famiglia originaria di Valeggio sul Mincio (Verona); un nucleo si trasferì a Venezia dalla prima metà del Cinquecento. Impossibile verificare sul lacunoso Registro dei battezzati la data di nascita tramandata, 1560, posticipata dal Salsi al 1570; quella di morte è stabilita a dopo il 1650. Definito un vero e proprio «imprenditore dell’immagine»: pittore, disegnatore, incisore, stampatore, editore e, a Venezia, anche venditore di stampe (bottega in Spadaria al Segno della Sorte), ha prodotto moltissime opere, ritratti, soggetti storici e religiosi, comprese stampe devozionali e illustrazioni per libri (ad esempio per il Missale Ambrosianum), con soggetti altrui o incisi da lui stesso. Come incisore lavorò a Padova e a Venezia nel primo quarto del secolo XVII per diversi tipografi: Bertelli, Tozzi, Nicolini da Sabbio, Ciotti, Deuchino, Pinelli. Suoi il frontespizio e le tavole dell’Historia veneta di Andrea Morosini. Pubblicò soprattutto carte geografiche, piante di città (tra quelle venete, Padova e territorio, Vicenza, Verona); incisioni di paesaggio. Intagliò 108 tavole firmate della Raccolta di le più illustri città di tutto il mondo (Venezia 1590-1600 circa), con 219 vedute e piante prospettiche, esempio per molta produzione successiva, oggetto di ristampe, la più antica è la Nuova raccolta […] del Ras[c]icotti. Alla Raccolta appartiene Udine. Urbs antiqua atque nobilissima Metropolis in Patria Friuli, piuttosto trasandata e frettolosa, come in genere le vedute contenute in guide con fini pratici (per viaggiatori, commercianti), ma comunque una delle più antiche vedute a stampa della città. Udine compare, al n° 21, anche tra le quaranta tavole della Raccolta dile più famose città di Italia (Venezia fine secolo XVI). La scritta FRANCESCO VALEGGIO FORMIS presente in alcuni rari esemplari consente di attribuirgli un’incisione senza titolo dell’Adriatico settentrionale con le terre circostanti, quindi il Friuli (è presente Palma, fondata nel 1593, datazione “post quem”); il foglio venne ristampato a Venezia come anonimo da S. Scolari che ne aveva abraso il nome, come spesso faceva. In qualità di editore ripubblicò dopo il 1593 la Nova descrittione del Friuli di P. Forlani (1564).

Bibliografia

Missale ambrosianum, Venetiis, apud I. Iacobum Como, 1609; MAUROCENI senatoris Historia veneta ab anno 1521 ad annum 1615 […], Venetiis, apud A. Pinellum, 1623. G.K. NAGLER, Die Monogrammisten, Nieuwkoop, B. De Graaf, 1966, II, 879, 881, 908, 912, 921; Valesio (Valegio, Valeggio, Valleggio), Francesco, in AKL, 34 (1964), 71; P. BELLINI, Dizionario della stampa d’arte, Milano, Vallardi-Garzanti, 1995, 555; G. MARINELLI, Saggio di cartografia della regione Veneta, Venezia, R. Deputazione veneta di storia patria, 1881 (= Bologna, Forni, 1978), 113 no 558, 136 no 647, 138 no 657-658, 142 no 681, 190 no 685, 191 no 932; F. TENTORI, Udine mille anni di sviluppo urbano, Udine, Casamassima, 1982, 313-315; Udine piante e vedute. Catalogo della mostra (Udine, 6 maggio-13 novembre 1983) di A. RIZZI, Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1983, 24-25; C. SALSI, Note sugli incisori detti «i Valesio», in Raccolta delle Stampe A. Bertarelli, Raccolte di arte applicata, Museo degli strumenti musicali, «Rassegna di studi e notizie», 13 (1986), 497-586; L. LAGO - C. ROSSIT, Theatrum Fori Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il secolo XVIII, Trieste, Lint, 1988, I, 17, 22, 43, 73, 107, 153, 168, 171, 174, 198; D. CREMONINI, L’Italia nelle vedute e carte geografiche dal 1493 al 1894 libri di viaggi e atlanti, Modena, Panini, 1991, 15-17; L. LAGO, Imago Adriae. La Patria del Friuli, l’Istria e la Dalmazia nella cartografia antica, Trieste, La Mongolfiera Libri, 1998, 125; M. BONOMELLI, Cartai, tipografi e incisori delle opere di Federico Borromeo. Alcune identità ritrovate, Milano/Roma, Biblioteca Ambrosiana/Bulzoni, 2004, 110-114, 131.

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